lunedì 23 maggio 2011

Il flop delle energie alternative


Tradizionalmente in questo periodo dell'anno dedico un post alla comparazione tra gli investimenti azionari più tradizionali e gli investimenti in settori emotivi o di moda.

Potete trovare qui i post del
2010 e del 2009.

Mi pongo da due anni la domanda: ha senso per un privato impiegare le proprie risorse in un settore che viene presentato dai venditori come "settore del futuro" o è meglio - in assenza di idee chiarissime e fondate - dedicarsi "solo" ad una buona diversificazione?

Ovviamente la domanda è provocatoria.
Sappiamo tutti che le esigenze di vendita inducono talvolta a offrire emozioni piuttosto che pratiche di investimento solide ma noiose.







Quest'anno possiamo vedere che L'ETF dell'indice CRB delle commodities (in rosso) - nel periodo preso in esame (1/1/2008 -20/5/2011) - contrariamente a quanto avvenuto negli anni precedenti, ha fatto meglio dell'ETF che rappresenta l'indice MSCI World in euro (in blu). E meglio ancora ha fatto l'ETF sull'indice Timber e Forestry (in verde).

Finalmente!



Sono alcune osservazioni.
Il CRB è un indice che aggrega molte materie prime e quindi possiamo dire che un indice composito sulle materie prime ha battuto un indice composito azionario.

La seconda osservazione è relativa all'indice delle "energie alternative" (color cremisi) che addirittura è sotto la sua base di partenza, nonostante la sua evidenza di settore del futuro.

Sarebbe molto interessante capire il perchè.



domenica 15 maggio 2011

L'arresto di Strauss-Kahn sarà un problema per Draghi?


E' di poche ore fa la notizia dell'arresto di Strauss Kahn, presidente del Fondo Monetario Internazionale, con l'accusa di violenza sessuale.


Preciso che non sono un "complottista", non credo cioè che questo evento sia stato programmato o voluto da qualche potere forte, credo invece che Strauss-Kahn abbia pagato bene una cameriera per farsi fare un servizietto e che questa abbia deciso di spennare il suo pollo ben oltre il prezzo inizialmente pattuito.

Ciononostante questo avvenimento potrebbe creare qualche problema a Mario Draghi, presidente in pectore della BCE, poichè questa notizia impatta su tre importanti componenti dello scenario politico economico europeo:

1) la Germania non vede(va?) di buon occhio l'assegnazione della presidenza della BCE ad un Paese con i conti non in ordine, come l'Italia. Tuttavia Draghi è di gran lunga il miglior candidato possibile, tanto che per evitare l'onta di non essere scelto il presidente della Bundesbank si è dimesso.

2) Il governo italiano ha (aveva) un doppio interesse alla nomina di Draghi. Di prestigio internazionale e di opportunità politica: il nome di Draghi era già stato fatto più volte come possibile candidato premier bipartisan in caso di crisi di governo in Italia.

3) Strauss-Khan era il concorrente più temibile per Sarkozy nelle prossime elezioni presidenziali di novembre, adesso rischia il "fuori gioco".


In relazione alla presidenza della BCE la proposta originale tedesca era di neutralizzare Draghi piazzandolo al FMI. Il solo problema era che il posto di presidente del FMI si sarebbe reso disponibile ben dopo l'insediamento del nuovo presidente della BCE, tra circa un anno.

Questo coup de teatre potrebbe comportare una riapertura dei giochi da parte dei tedeschi, che potrebbero vedere nella disavventura di Kahn una nuova occasione per sistemare a loro favore la questione della presidenza della BCE.

Se la Politica non interverrà rapidamente, per esempio con una dichiarazione della signora Merkel che chiarisca che la questione della BCE è già stabilita e non intende riaprirla, sui mercati finanziari potrebbe scatenarsi una nuova ondata di volatilità alimentata dai timori di una nuova lotta tra la Germania e gli altri paesi europei che sostengono Draghi. Tuttavia viste le forti difficoltà politiche della Merkel, credo che in questo momento stia meditando sul da farsi e lasciar ballare i mercati potrebbe essere il male minore, per lei.

giovedì 5 maggio 2011

Tempo di svolta (rialzista) sui mercati azionari?

Il dubbio mi è venuto una decina di giorni fa guardando la notizia comparsa su morningstar.
Pubblico con un po' di ritardo e a dispetto della turbolenza che sta percorrendo i mercati azionari.

E' noto che c'è da moltissimo tempo una correlazione inversa abbastanza netta tra i momenti di massimo afflusso / deflusso dai fondi azionari e le svolte di lungo termine del mercato. Chiunque con un grafico dell'andamento delle Borse e i dati di assogestioni potrà verificarlo.

Sfortunatamente non ho tempo di farlo personalmente e quindi assumo senza verificare che il deflusso al quale si riferisce la giornalista sia un massimo di periodo.

Beh, se così fosse sarebbe ora di comperare.