lunedì 28 aprile 2014

La passerella sull'Orrido di Pre Saint Didier


Oggi un argomento turistico.
Ma non per chi soffre di vertigini.

Vi avevo già parlato delle terme di Pre S. Didier anni addietro. Adesso vi parlo di una costruzione che è già attiva ma non è stata ancora inaugurata ufficialmente.

La passerella a strapiombo che sovrasta la spaccatura della montagna dove transita la Dora di Verney.


Si tratta di un ardita costruzione in metallo che permette una ampia visuale sull'Orrido, come testimonia questa foto.

Ai fotografi consiglio di andare la mattina perchè avranno il sole alle spalle, se vogliono fotografare la Catena del M. Bianco. E in effetti quello è il solo soggetto interessante, perchè la visuale in direzione di La Thuile è decisamente povera.


Tuttavia - per chi volesse una visuale insuperabile di tutta la Valdigne - consiglio di andare a colle S. Carlo, tra la Thuile e Morgex, parcheggiare all'albergo la Genzianella (mia fornitrice di ghiaccioli e gelati dal 1964) e fare poche centinaiai di metri a piedi. 

Tornando a noi, circa la visuale del Monte Bianco non aspettatevi un granché. La foto che vedete è presa da un operatore appeso ad un cavo che attraversa l'Orrido. Per questa ragione l'intrepido fotografo gode di una posizione migliore rispetto a quella dell'utente della passerella.


Come arrivarci.

A piedi dallo stabilimento termale: si va verso le Vecchie Terme (la cascata); mettendosi di spalle al ponte di pietra si vede il sentiero che copre i circa 200 metri di dislivello che portano alla passerella.

La cattiva notizia per i pigri è che la pendenza è notevole: infatti la distanza topografica tra l'inizio del sentiero e la passerella non è tanto superiore ai 100 metri. 



In auto.

Direzione La Thuile, dopo la prima galleria c'è una deviazione a destra (occhio che quasi non la si nota se non all'ultimo) con l'indicazione del Parco Avventura.
Parcheggiate e troverete un sentiero quasi pianeggiante che porta alla passerella.

Il mio consiglio è di programmare una lunga sosta anche al Parco: divertimento assicurato anche per gli adulti che, come me, amano giocare a fare Tarzan, in tutta sicurezza.
Se vorrete potrete fare uno spuntino o un pranzetto (però prenotate) al simpatico bar ristorante del Parco. La proprietaria è una tipa sveglia e gentile.



 

 

giovedì 3 aprile 2014

La congettura di Giaume sull'insaputa

Cantor ha dimostrato che esistono infiniti ordini di infinito.

Io congetturo che esistano differenti ordini di "insaputa".

Un primo ordine è quello di Scaiola, che non ha presenziato all'atto di acquisto della sua casa e non sa chi gliel'ha pagata. Una insaputa grigia.

Quella appena citata è certamente una insaputa di ordine differente rispetto all'insaputa dell'operaio delle ferrovie che aveva in casa i due quadri milionari ritrovati nei giorni scorsi. Tuttavia con le informazioni offerte dai media non siamo in grado di capire a quale ordine di insaputa appartenga quest'ultima.

Sappiamo infatti che l'operaio ha avvisato la Polizia, però non sappiamo se lo ha fatto non appena ha appreso che aveva in casa della refurtiva; in questo caso si tratterebbe di una insaputa rosa.

Però potremmo anche ipotizzare che l'operaio ha provato prima a vendere i quadri, e constatato che il boccone era troppo grande per lui e ha ripiegato sulla riconsegna e la ricompensa. In questo caso si tratta di una insaputa verde.

Poichè i colori sono pressochè infiniti congetturo che anche le insapute siano infinite, ed ambisco ad un sistema politico che eviti almeno quelle grigie.