mercoledì 26 maggio 2010

Ennio e le energie alternative

Cellino Associati SIM, Cellino e Associati SIM

Mi colpisce sempre l’abilità commerciale di Ennio Doris: non appena la crisi finanziaria si aggrava compare con le sue pubblicità rassicuranti, che, spostando l’attenzione dal contingente verso temi di grande fascino e di lungo respiro, semina sicurezze e supporta la raccolta della forza vendita.

In questo periodo non vi sarà sfuggito il tormentone dove afferma che nei prossimi 10 anni la crescita mondiale sarà forte, e per questa ragione la sua banca si è alleata con alcune società di gestione specializzate nei settori del futuro (energie alternative, acqua...).

Un anno fa mi ero già chiesto se gli investimenti tematici non fossero uno specchietto per le allodole. Vi consiglio di andare a rileggere il post, per avere un inquadramento più generale del problema, e vi propongo di verificare se le conclusioni di allora siano ancora valide.

Le figure 1 e 2 rappresentano l’andamento dei seguenti ETF in archi temporali differenti.

Etf S&p Timber&forestry Ish (giallo). L’indice, calcolato da S&P, seleziona tra tutte le azioni quotate nel mondo le 25 più liquide e capitalizzate la cui attività è legata alla proprietà, gestione o partecipazione alla catena produttiva di foreste e legname (come la produzione di carta).


Etf Alter Energy Lyxor. (azzurro). E' un indice composto dalle 20 più grandi società (per capitalizzazione del flottante) selezionate tra quelle comprese nell’indice Dow Jones World Index con l’aggiunta di quelle quotate presso la Bombay Stock Exchange e i cui ricavi derivino prevalentemente dal settore delle energie alternative.

Etf Crb Lyxor (rosso). Indice composto da future su 19 materie prime

Etf World Water Lyxor (cremisi). E' un indice azionario che intende rappresentare il settore idrico a livello globale. E’ composto dalle 20 più grandi società (per capitalizzazione del flottante) selezionate tra quelle comprese nell’indice Dow Jones World Index e i cui ricavi derivino prevalentemente dalle attività legate alla gestione dell’acqua.

Etf Msci World Lyxor (blu). Indice onnicomprensivo con oltre 1500 azioni ad alta capitalizzazione negoziate in 23 paesi.


periodo dal 18/3/2008 al 25/5/2010


Periodo dal 2/1/2009 al 25/5/2010
Possiamo notare che generalmente la linea blu (Etf Msci World Lyxor) è mediamente più performante di un investimento tematico.

Faccio notare in particolare che la linea azzurra rappresenta gli investimenti in energie alternative, mentre la linea gialla rappresenta un ETF sulle risorse forestali.
Parrebbe quindi confermata l’impressione, già derivata l’anno precedente, che le considerazioni esposte negli spot siano - più che buoni consigli - iniziative meramente commerciali.
Immagino che se Ennio potesse replicare direbbe che:
- l’andamento passato di un fondo non predice quello futuro
- gli ETF presi in esame replicano il mercato senza migliorarlo, invece il gestore attivo è libero di scegliere “meglio”.


Assolutamente vero.

Mi concedo una replica senza addentrarmi troppo in questioni tecniche. Esistono metodologie universalmente riconosciute per selezionare le azioni maggiormente convenienti. Perché allora limitare la libertà e la bravura di un gestore obbligandolo ad operare in un solo settore? Non è meglio lasciargli mano libera?

mercoledì 19 maggio 2010

Onore ai caduti

Cellino Associati SIM, Cellino e Associati SIM
Mi accodo al cordoglio della nazione per il ritorno a casa dei due alpini e sono vicino alle loro famiglie.

giovedì 13 maggio 2010

Le coppie di Verdone e l'euro

Cellino Associati SIM, Cellino e Associati SIM
Dopo aver salvato in extremis l'euro e aver evitato la catastrofe tutti sono felici: i mercati, che salgono, ed i politici che si danno grandi pacche sulle spalle.

Ma al di là della retorica sugli speculatori che, secondo la vulgata, hanno causato il recente ribasso, il VERO problema irrisolto è politico: l'assenza di una visione comune nella costruzione dell'Europa.

Il nord guarda con sospetto e forse con acredine il sud: abbiamo visioni della vita e prassi decisamente differenti. Se sulla propria visione si innesta una convinzione di superiorità o di legittimità assolute, il disastro è dietro l'angolo.

Se i politici non hanno la forza di fare nulla di più che rappresentare i propri (anche legittimi) interessi nazionali non c'è futuro per l'Unione.

La signora Merkel - che passava per essere una grande statista - ha fatto danni enormi pur di cercare di non irritare il proprio elettorato, rendendo ancora più tesa una situazione già molto critica. Stendo poi un velo sugli altri. E non sono stupito che Clegg abbia collaborato con i conservatori rinunciando al proprio europeismo.

La condivisione di una moneta ci costringe ad un matrimonio di interessi, e lo scontro culturale diventa inevitabile, deve quindi essere mediato.

Ma se i tedeschi continueranno a considerare superiore ed irrinunciabile il proprio modello e se altri paesi si sono dovuti adeguare, loro malgrado, ad una visione non propria, si genera una situazione simile a quella di certe coppie così bene caratterizzate da Verdone.

Scongiurata la crisi si profila un tentativo di "coordinare" (centralizzare) le politiche economiche. Ma se si ripeterà lo scenario in cui non i "forti" ma i "robusti" imporranno la propria visione senza mediazioni, la prossima crisi sarà devastante, perchè non ci sarà modo di tenere insieme i cocci dell'Europa, così come non c'è più modo di ricucire i rapporti di una coppia esasperata dalla pedanteria dell'uno e dall'umoralità dell'altra.

giovedì 6 maggio 2010

Il tasso greco indica una ristrutturazione del debito?

Mi piacerebbe fare dell'ironia finanziaria-zoologica, ma non ne ho il tempo e non sono dell'umore, considerando la drammaticità dei fatti di Atene.

La settimana scorsa - con una boutade - avevo buttato lì una ipotesi di ristrutturazione del debito greco.

Oggi mi limito a segnalare che esiste un grafico che si chiama "curva dei tassi" e che è fatto mettendo sull'asse orizzontale i tempi (1 mese, 3 mesi, 6 mesi, un anno, ecc.) e sull'asse verticale il tasso di interesse pagato (per es.) dai titoli greci in base alle scadenze.

In questi giorni si vede una "gobba" sui primi due anni del grafico. Ovvero è richiesto un tasso maggiore per finanziare il debito a breve termine rispetto a quello a lungo termine.

Le interpretazioni che si possono dare al fatto sono molteplici: vuole anzitutto dire che i momenti preggiori sono prossimi; tuttavia un economista suggeriva oggi che si potrebbe anche leggere come la preoccupazione dei mercati che il debito greco verrà ristrutturato entro i prossimi due anni.

Mica male come spettro.