giovedì 6 maggio 2010

Il tasso greco indica una ristrutturazione del debito?

Mi piacerebbe fare dell'ironia finanziaria-zoologica, ma non ne ho il tempo e non sono dell'umore, considerando la drammaticità dei fatti di Atene.

La settimana scorsa - con una boutade - avevo buttato lì una ipotesi di ristrutturazione del debito greco.

Oggi mi limito a segnalare che esiste un grafico che si chiama "curva dei tassi" e che è fatto mettendo sull'asse orizzontale i tempi (1 mese, 3 mesi, 6 mesi, un anno, ecc.) e sull'asse verticale il tasso di interesse pagato (per es.) dai titoli greci in base alle scadenze.

In questi giorni si vede una "gobba" sui primi due anni del grafico. Ovvero è richiesto un tasso maggiore per finanziare il debito a breve termine rispetto a quello a lungo termine.

Le interpretazioni che si possono dare al fatto sono molteplici: vuole anzitutto dire che i momenti preggiori sono prossimi; tuttavia un economista suggeriva oggi che si potrebbe anche leggere come la preoccupazione dei mercati che il debito greco verrà ristrutturato entro i prossimi due anni.

Mica male come spettro.

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