venerdì 29 giugno 2018

Podcast - La guerra dei dazi


I mercati sono nervosi. Perché? Da un lato le diatribe europee e l'incerta politica di bilancio italiana e dall'altra per la guerra Commerciale USA - Cina. MA è proprio vero che tra i due litiganti il terzo gode?

venerdì 22 giugno 2018

Video - Il suo investimento ha reso di più


Se sappiamo che un amico ha guadagnato il 10% mentre noi abbiamo ottenuto solo il 5% siamo colti da un fremito di invidia. Accadrebbe lo stesso se ci dicesse che è andato in auto da Torino a Milano in 30 minuti? Benvenuti a... Oggi sveleremo un modo per prenderci cura del rapporto tra cliente e consulente ed evitare così un finale doloroso e dispendioso. Perché parlo di rapporto di coppia tra cliente e CF? Quando il cliente ci parla del proprio denaro ci parla in realtà delle proprie emozioni, dei suoi sogni e desideri. Non parliamo quasi mai di soldi, ma di desideri e ed emozioni. Poco tempo fa un mio cliente, un dentista mi disse che un suo cliente, un dirigente industriale in pensione, era sempre attaccato al telefonino, anche quando era da lui. E tra una trapanata e l’altra si vantava di quanto stesse guadagnando. E lui aveva lo sguardo un po’ sognante e vagamente insoddisfatto del suo risultato, che era invece decisamente buono per il suo profilo di rischio. Gli ho fatto notare che è possibile ottenere quasi ogni tipo di rendimento, basta rischiare adeguatamente. Nei momenti di euforia non ci si ricorda che ad ogni rendimento è associato un rischio, e che in genere il tempo fa giustizia degli extrarendimenti. Ora, quando un cliente pensa “il suo investimento ha reso di più” parte dal presupposto che se quel rendimento è stato ottenuto vuol dire che esiste un metodo per farlo e che il proprio consulente avrebbe dovuto saperlo riprodurre. Ma questa è la parte emotiva del cliente che prende il sopravvento. E il ragionamento fanciullesco continua: se il mio consulente non ha fatto quel rendimento vuol dire che non è il mio principe azzurro, che ce n’è uno più azzurro. Quello che non si pensa quasi mai è che la casualità nel breve e medio periodo è una variabile molto importante nel settore degli investimenti. Quindi un certo rendimento potrebbe benissimo essere frutto del caso. A meno che non venga replicato con consistenza. Insomma pensare che un consulente abbia una tecnica che permetta di possa scartare le fasi negative del mercato e prendere solo quelle positive e fare risultati mirabolanti è un pensiero razionale esattamente come attendersi che un laureato in statistica possa sbancare un casinò grazie ai suoi studi. Facciamo infine qualche considerazione maliziosa. L’amico che oggi si vanta ci direbbe onestamente come va anche quando sta perdendo l’osso del collo? E i calcoli li sta facendo giusti? Una volta un tale mi disse “sulla borsa sto guadagnando il 20%” Poi ho scoperto che era un calcolo fatto in dollari e il dollaro nel frattempo aveva perso il 30%.

venerdì 15 giugno 2018

Video - Paragonare gli investimenti


come rendono gli immobili, i diamanti, le monete... Quando faccio paragoni tra differenti investimenti sono consapevole delle differenze tra le cose che sto paragonando? Benvenuti a... Quando si parla del proprio denaro si parla in realtà delle proprie emozioni, sogni e desideri. E noi consulenti ne dobbiamo tenere conto, ma dovete esserne consapevoli anche voi clienti perché se cercate la luna nel pozzo prima o poi qualche cialtrone ve la vorrà vendere. Spesso quando si parla di investimenti si tende a mettere tutto nello stesso calderone, come se tutto fosse uguale e comparabile, ma fin dalle elementari ci dicono di non contare insieme le pere e e le mele. Ad esempio vi siete mai chiesti quanto la struttura di un mercato influisca sul comportamento del prezzo di un bene? Oggi facciamo un confronto tra immobili e mercato mobiliare (azioni od obbligazioni). Per non parlare poi di diamanti o monete… Sui diamanti modestamente c’è un mio pezzo di 5 anni fa dove prevedevo già allora come sarebbe finita. Sulle monete per adesso non mi sbilancio per evitare querele. Mercato Immobiliare Il prezzo viene determinato con esattezza solo al momento della vendita. Ogni immobile non è mai esattamente uguale ad un altro. La transazione è piuttosto onerosa. E non è frazionabile. Non si può vendere mezzo appartamento. Le transazioni sono poche e trovare una controparte, è lungo e costoso e quindi è ragionevole chiedere un sovrarendimento rispetto ad un mercato liquido e veloce. I mass media non dicono ogni giorno la quotazione della propria casa e quindi c’è minore opportunità di fare i conti e di darsi una pagella. Il mercato è regolamentato in modo meno stringente e la formazione dei prezzi non è vigilata. Quindi è implicitamente più pericoloso e di nuovo occorre chiedere un sovrarendimento. Mercato Mobiliare Il prezzo del bene è fissato almeno decine di volte al giorno con certezza assoluta. I titoli trattati sono perfettamente uguali a quelli posseduti. Gli importi sono altamente frazionabili. I costi di transazione sono minimi. Le transazioni sono immediate e quindi sono soggette agli umori quotidiani. Capite che sono due cose differenti? Occorre quindi paragonarle con cautela. Vi lascio con una domanda Quando ascoltate uno che con fare navigato fa comparazioni tra asset molto differenti od offre consigli vi chiedete se almeno privatamente abbia fatto anche queste considerazioni?

venerdì 8 giugno 2018

Video - Consulente o venditore?


Chi è veramente il vostro consulente agli investimenti? C’è un modo abbastanza veloce per capire se il vostro interlocutore per gli investimenti finanziari è un venditore o un consulente. Oggi lo vedremo Benvenuti … Da quando faccio i video mi sono reso conto, ed inizialmente con un certo stupore, che c’è una grande disomogeneità nelle visualizzazioni dei miei video. Certi argomenti che consideravo interessanti non hanno totalizzato le visualizzazioni che mi attendevo, invece in altri casi, per argomenti che per me non erano assolutamente basilari, ho visto anche quintuplicare gli accessi rispetto alla media. Ho dovuto riflettere un po’ prima di capire una cosa ovvia. L’interesse del pubblico è giustamente focalizzato sugli argomenti che sono ritenuti attuali. Le cose attuali interessano di più la massa della gente. In questo senso il lavoro del giornalista economico e quello del consulente finanziario sono molto differenti. Il giornalista è nel business della vendita delle notizie, e quindi deve fare di tutto per letto da molti. Ad esempio deve spiegare i dettagli di un fatto già noto, meglio ancora poi se l’utente è già stato colpito personalmente. Se il giornalista provasse a parlare di un argomento differente, di una cosa che verrà ma che non è ancora stata nell’interesse attuale del pubblico rischierebbe di non vendere. Torniamo quindi a noi. Estremizzando molto ci sono due modi opposti di fare il consulente. Il venditore di prodotti di moda, ha la vita più semplice perché vende il prodotto confezionato ad hoc per l’esigenza del momento, che viene subito riconosciuta dal cliente, che ha molte meno difficoltà a comperarlo. E poi c’è il consulente. Quest’ultimo offre un servizio; e in questo caso ha vita meno facile perché se vuole occuparsi veramente del cliente gli capiterà di offrire soluzioni a problemi non evidenti m aimportanti. Mi ricordo ancora adesso che nel 2003, sul fondo del crollo del mercato azionario gli investimenti a capitale garantito si vendevano da soli. Ed erano ovviamente inutili ma redditizi. E per contro in quel periodo suggerivamo di comperare titoli azionari. Mentre i vecchi clienti tendenzialmente mi seguivano, i potenziali nuovi clienti mi guardavano straniti. Io dicevo : “guardi che Unicredit sta prezzando una frazione del suo valore di libro. Ma la gente non si fidava. Era traumatizzata. In conclusione: il venditore è lì per vendere mentre il consulente deve badare al futuro. Ma non facendo previsioni come un oracolo, perché quello è il lavoro degli astrologi e dei cartomanti. Quindi se vi stanno offrendo una “consulenza” parlandovi di un prodotto la cui utilità è per voi chiara, probabilmente state cadendo in una trappola di marketing.

venerdì 1 giugno 2018

Video - Voglio solo sognare


Il tasso dei bot in finanza viene definito risk free ma per i gli investitori dovrebbe essere definito tasso “effort free”: Se vuoi il tasso dei BOT non farai fatica. Se cerchi qualcosa in più dovrai ottenerlo tramite una strategia. E il differenziale lo si paga: impiegando tempo e sopportando vincoli. E’ come andare dal dietologo. La strategia la detta lui, però poi la dieta la devo fare io, con il suo aiuto. Benvenuti a... Il rapporto tra il cliente ed il CF è assimilabile ad un rapporto di coppia. Quando il cliente ci parla del proprio denaro non riesce mai ad affrontare la cosa in modo completamente razionale. E’ sempre piuttosto coinvolto emotivamente: ci parla dei suoi sogni e desideri. E il consulente deve tenerne conto. Ma anche il cliente deve esserne il più possibile consapevole. Come in ogni rapporto ci sono alcuni atteggiamenti che fanno lo crescere e altri invece lo minano. E’ quindi opportuno conoscere ed evitare gli atteggiamenti che disturbano il rapporto. L’argomento di oggi è. “Non voglio faticare”. Il disinteresse del consulente si vede facilmente e in poco tempo. A questo c’è un rimedio semplice: andarsene. Invece è molto problematico e molto più dannoso quando questo atteggiamento lo ha il cliente. Qualche cliente dirà: ma di che stai parlando? Li ho già risparmiati quei soldi, e adesso che vuoi da me? Ti pago, lavora! Falli rendere e non rompere. Questa prospettiva è doppiamente sbagliata. Dal punto di vista razionale è opportuno notare che i mercati finanziari sono un’astrazione del mondo produttivo reale. Se il mondo produttivo progredisce anche i mercati finanziari progrediscono. E poiché produrre reddito con il proprio lavoro è faticoso perché pensare che produrre denaro dal proprio denaro non debba essere faticoso? Il consulente deve usare la tecnica, ma il cliente dovrà a sua volta faticare perché dovrà tenere a freno le proprie aspettative che a volte (spesso) saranno esagerate poiché derivano dal fatto che i suoi soldi rappresentano i suoi sogni. E nei sogni non si sopportano volentieri i vincoli che invece necessariamente ogni strategia reale deve imporre. Il cliente dovrà ricordarsi sempre di avere impostato una strategia che impiegherà del tempo per svilupparsi e che nel mentre il capitale sarà soggetto a dolorose oscillazioni e ad altri vincoli. Il risultato finale ci deve essere, ma focalizzarsi solo su quello non basta. Chi bada solo ai risultati è un po’ come chi vuole avere sempre la moglie più bella delle altre. Se questa è la pretesa e la moglie ha paura di perdere il marito non c’è da stupirsi se andrà spessissimo dal chirurgo estetico. E a furia di ritocchini esplodono i casi Leheman, Argentina, Parmalat, Enron. Quindi il consulente deve fare al cliente una domanda semplice: Caro cliente sei disponibile a faticare per guadagnare di più dei BOT?