venerdì 16 dicembre 2016

...che dalle BCC mi guardo io

Il tempo è tiranno e invece qui ci sarebbe da scrivere per un bel po', fare studi e ricerche, approfondire...

Abbiate pazienza. Eventualmente stimolatemi a ritornare su qualche parte di questo post che vi possa interessare.


In questi giorni ho avuto modo di esaminare una proposta di investimento.


Ho notate due cose.

Il bancario che aveva stilato la proposta ha inserito praticamente tutti gli strumenti che aveva a disposizione, suddividendo l'importo in base alla sua stima della propensione al rischio del cliente.

Interessante notare che io l'avevo percepita in modo differente. Già qui si potrebbe scrivere un libro, ma tant'è...


Quello che mi interessa evidenziare è che la diversificazione eseguita spalmando una cifra su n. prodotti omogenei diventa un boomerang: una diversificazione naive non tiene conto di fenomeni come le correlazioni e quindi diventa dannosa.

Mi spiego meglio.

Se la Investibene sgr ha un numero limitato di fondi (peraltro anche buoni, secondo Morningstar) e si investe 5 sul fondo azionario, 20 sul bilanciato, 40 sul bilanciato prudente della stessa famiglia, facilmente non sto facendo diversificazione.
Se scende l'azionario scenderanno anche gli altri in proporzione.
Diversificare bene vuol dire: scende uno ma sale l'altro...

Ma non è questo l'argomento che mi ha fatto venire l'orticaria.

La parte per così dire "prudente" della proposta prevedeva l'investimento in due obbligazioni della casa ed un certificato di deposito.

Il certificato di deposito dovrebbe essere garantito come il c.corrente, ma non ho modo di esserne sicuro per una serie di ragioni che tralascio...

Quello che mi pare invece emergere con chiarezza è che le obbligazioni proposte, rendono come un Titolo di Stato di analoga duration ma - come si evince dal prospetto - la banca non si impegna a riacquistarle e naturalmente sono soggette a bail in.

Quindi se uno vuole disinvestire prima della scadenza o per necessità o per timori sulla solidità deve sperare di trovare un acquirente.

E questo ci rimanda a vicende similari di investimenti di valori illiquidi a clientela inesperta.

Per indorare la pillola nel prospetto informativo si scrive che le obbligazioni sono coperte dal fondo di garanzia degli obbligazionisti delle BCC.

Non ho tempo di fare una indagine approfondita, e quindi potrei in qualche modo arrivare a valutazioni affrettate, però mi chiedo: il fondo in questione ha una capienza di 500 milioni di euro. Basteranno? Non basteranno? Non so.

Ma perché comperare un titolo illiquido e dalla solvibilità "dubbia" (sarà inferiore o superiore a quella dello Stato Italiano), che non verrà mai quotato, quando è possibile scegliere - senza praticamente perderci - in un titolo di Stato?

Insomma. La strada verso una consulenza che non sia mera vendita di prodotti propri mi pare ancora lunga.

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