lunedì 31 agosto 2015

Il diavolo nei dettagli - L'evento barriera

Buongiorno a tutti e buon anno!

E' vero che l'anno civile inizia il 1 gennaio ma è anche vero che l'anno lavorativo inizia il 1 settembre. Colgo quindi l'occasione per augurare a tutti una buona ripresa lavorativa.

La tradizione vuole che ad inizio anno si faccia la lista dei buoni propositi. Mi permetto quindi di suggerirvene uno. 

"Pensare 10 volte prima di investire in un prodotto finanziario (un certificato) che sia soggetto ad un evento barriera"

Ma cos'è questo evento?

Dal sito di una primaria banca italiana: l'Evento Barriera si verifica "...quando il valore del titolo sottostante al certificate, in un giorno di negoziazione compreso tra il primo giorno di negoziazione e la data di scadenza, risulta pari o inferiore al livello della barriera predeterminata al momento dell’emissione del Bonus Certificate.".

Detta così sembra solo una tecnicalità inoffensiva, mentre invece è il giorno nel quale (se avete investito in un bonus certificate) vi sfilano i soldi dalla tasca.

Ma facciamo un passo indietro.

Intorno al gennaio di quest'anno vi sono scaduti dei BOT e avete appreso con un certo disappunto che la nuova emissione rendeva lo 0,5% lordo.

E a quel punto - dietro suggerimento del vostro "amico" - avete comperato un mix di obbligazioni bancarie (possibilmente della banca) e inoltre avete investito su "una roba" legata ad una azione che però dava un rendimento annuo di almeno il 10%.

L'unico patto contrattuale che è stato menzionato durante la firma era che, per riavere indietro tutto il capitale investito, il prezzo dell'azione non sarebbe dovuto scendere al di sotto di una certa cifra. La barriera appunto.

Ma d'altra parte l'"amico" aveva argomentato che, con il Quantitative Easing della BCE alle porte e con una barriera che era sotto del 20% rispetto al prezzo corrente si poteva dormire sonni tranquilli. E incassare il 10% non era mica male. Insomma avete firmato una montagnola di documenti relativamente tranquilli che, poiché non ci sarebbe stato un tracollo economico, l'evento barriera non si sarebbe verificato.

Ma esattamente cosa avete fatto quando avete comperato un certificato?

Le varianti sono pressoché infinte, ma è facile che di questi tempi abbiate siglato un contratto dove voi eravate venditori di una opzione. Ovvero, a fronte di una "cedola paffuta" vi siete accollati il rischio di diventare coattivamente compratori di una certa azione. Detto altrimenti: siete diventati "l'assicurazione sulla vita" del portafoglio di qualcun altro.

Questa è dunque l'origine del flusso di cassa che vi ha attratto.

Il punto è che i flussi che vengono offerti per compensare il rischio di volatilità dei mercati sono calcolati da operatori specializzati che hanno tecnologie e informazioni molto più accurate delle vostre, per valutare le probabilità che si verifichi un "evento barriera".

La montagnola di carta che avete firmato serviva proprio a farvi dichiarare che eravate consapevoli che stavate acquistando un siffatto strumento.

Come peraltro avevo già avuto modo di spiegare qui.

Ad evento barriera avvenuto il vostro portafoglio si trasforma, o meglio si palesa per quello che è veramente: un portafoglio azionario la cui gestione non è semplice, sia per ragioni oggettive che soggettive. E il suo valore non è stabile.

Qualora vi riconosceste in questa succinta descrizione vi suggerisco di iniziare a prendere le distanze dall'"amico" che vi ha consigliato, per quanto possa aver agito in buona fede.

Una nota in conclusione. Perché cadiamo in queste trappole?

La percezione comune è che un investimento azionario possa oscillare poco intorno alla propria media e quindi che un evento che comporti un calo di prezzi del 20% sia uno scenario compatibile solo con un disastro epocale.
Purtroppo o per fortuna non è detto che le cose debbano sempre andare così.