giovedì 22 dicembre 2011

Auguri a tutti... che ci servono

Tradizionalmente dedico l'ultimo post dell'anno ad argomenti frivoli.

Non mi mancherebbe qualche spunto, tuttavia non sono dell'umore e preferisco rappresentare la mia visione sul 2012.

Per evitare di fare un post chilometrico mi limiterò a tre considerazioni che anticipo in tre frasi.

1) Lo spread BTP BUND continua a restare molto alto nonostante il cambio di governo.
2) I tedeschi non sono i leader ma i tiranni europei.
3) Monti è la nostra unica speranza, ma non durerà a meno che...

Con una certa sorpresa, molto ben evidenziata dallo slapper professionista Vespa, il governo è cambiato ma lo spread non è calato in modo stabile.

Sebbene l'ex premier non mi sia simpatico non è corretto addossargli tutte le responsabilità della nostra condizione, si è limitato ad essere il peggior politico dell'Italia repubblicana mentre ci sarebbe voluto un De Gasperi (sia chiaro che a sinistra non si sarebbero trovati giganti).

I nostri guai sono causati dall'intersezione tra una disgrazia economica ed una politica:
l'area Euro non è una cosiddetta area monetaria ottimale e i politici che devono gestire la crisi attuale sono delle mezze calzette.


I padri fondatori dell'euro sapevano benissimo della problematicità economica dell'euro e hanno deciso di imporre la volontà politica alla realtà economica. Fondarono la moneta unica in modo che il ritorno fosse quasi impossibile e costosissimo, nella speranza che questo imponesse ai loro successori politici una unificazione a qualsiasi costo (politico).

Cosa vuol dire avere una moneta unica in un'area disomogena? Per evitare di scendere nei tecnicismi diciamo che se un americano viene licenziato a Nuova York può emigrare a Los Angeles senza eccessive difficoltà legali e culturali. Ma se decidessi di non trovarmi più bene a Torino avrei una marea di problemi ad andare a vivere a Copenaghen.

Allo stato attuale abbiamo dunque una eurozona squilibrata AL SUO INTERNO dove nel nord si produce e si esporta e dove nel sud si consuma di più e si produce di meno, ovvero si produce debito che non può essere riequilibrato facilmente.

Se avessimo monete differenti questa situazione si sanerebbe con un apprezzamento del Marco tedesco contro la Lira la Peseta e la Dracma. Le merci detesche sarebbero più care, quelle italiane più concorrenziali ed entro certi limiti la situazione si aggiusterebbe da sola.

Oggi non è possibile. Per riequilibrarsi occorre cambiare la struttura economica dei paesi meno virtuosi: aumentare al produttività e diventare più "tedeschi". Qualcosa di simile al divario nord sud nel nostro Paese.

Questa operazione non è fattibile in pochi mesi, verosimilmente occorreranno lustri.


Qui subentrano i tedeschi o meglio la Merkel che per ragioni di pochezza e cupidigia elettorale (sia chiaro i nostri politici non sono meglio) vuole un allineamento istantaneo agli standard tedeschi senza concessioni sostanziali.

Sinceramente non so quale sia la politica della cancelliera. Ho l'impressione che sia nello spirito del "make it o break it". Ovvero "a noi va comunque bene: se si adeguano subito io ne esco vincitrice, se non si adeguano possiamo comunque farcela da soli - usciremo dall'euro - e loro non si meritano altro che il loro destino".


Questa politica di tenere sotto pressione tutti i paesi europei è ovviamente molto pericolosa perchè i centri politici sono molti e la tendenza all'entropia è elevatissima: l'incidente è sempre in agguato.

Ieri era il governo Berlusconi
con la sua inerzia il maggior candidato a fungere da detonatore, oggi l'accento si è spostato sul sistema bancario e sulla sostenibilità del debito pubblico dei paesi periferici.

E' palese che bassa crescita e una massa elevata di interessi possa creare problemi di pagamento del debito pubblico, con conseguenti problemi di quotazioni dei Titoli di Stato e problemi per le banche (per un dettaglio lievemente più tecnico vedere qui, avendo l'accortezza di sostituiire al termine "titoli tossici" il termine "Titoli di Stato"), e per la stabilità economica e sociale dei paesi area Euro.

Qui si inserisce il motivo del mio maggior sconforto. La politica italiana.

Dire che faccia pena è un luogo comune. La cosa tragica è che la politica riflette la società, solo per questo non riusciamo a liberarci dalla cattiva politica.

Il conservatorismo più becero, inteso come ricerca del vantaggio personale o di casta è talmente spasmodica che si accetta tranquillamente di rifuggire l'interesse comune per quello particolare. In ogni area del Paese e del Parlamento, salvo qualche rara eccezione.

La logica conseguenza di questo assunto è che il governo Monti non potrà riformare il Paese.
Infatti i
politici avevano interesse a non legare la loro faccia alla manovra che verrà varata in questi giorni e hanno interesse a non essere autori della prossima manovra, quella di febbraio (5 a 14 mld). Tuttavia poichè i parlamentari sono rappresentazione degli interessi della miriade di caste esistenti in Italia e sanno benissimo di esistere solo in questa funzione non possono, pena la loro morte politica, permettere che Monti smantelli la struttura sociale ed economica attuale, la cui rimozione è essenziale per far rinascere l'Italia.

I sintomi si sono visti tutti. Dagli avvocati ai taxisti all'art. 18. Il numero di lavoratori sottoposti all'art. 18 è minoritario rispetto agli altri. Tuttavia la levata di scudi è stata bipartisan.


Le probabilità che si vada ad elezioni a maggio è elevatissima e lo vedremo entro gennaio, se Monti riuscirà a far passare il pacchetto riforme o se verrà bloccato in attesa di essere congedato con l'onore delle armi.

Perchè Monti possa portare a termine la sua missione i mercati dovranno restare in tensione così tanto da rendere improponibile anche per i politicanti più incalliti pensare di disarcionarlo. E la Merkel in questo senso lavora per il popolo italiano.

E in tali condizioni vi stupite che chiunque faccia finanza si allontani dall'euro area o se è uno speculatore cattivo cattivo non ci scommetta contro?

Auguri... ne abbiamo bisogno.


sabato 10 dicembre 2011

Quarto reich ed altri racconti

Prendo in prestito il titolo di un vecchio Urania: una antologia dove - oltre al citato racconto - ce n'è un'altro dove si parla di giovani che hanno oramai un solo scopo nella vita: morire correndo in auto. Un po' come succede con le stragi del sabato sera...

Il titolo serve per sottolineare che l'eurovertice di ieri ha mosso il Vecchio Continente nella direzione sbagliata.
Si delinea un'Europa divisa in varie orbite, una macchia sulla carta del Mondo, come temevo nel post precedente.

I tedeschi pur con le loro buone ragioni hanno stravinto, saremo tutti virtuosi e morti, loro compresi. L'Inghilterra si sta staccando, con buone ragioni.
Siamo a cavallo della tigre.

Le politiche comunitarie di bilancio saranno severe e recessive.
Se non ci saranno in fretta provvedimenti per la crescita (per taluni saranno liberalizzazioni "selvagge") si produrrà meno ricchezza. Ma per far fronte alle spese sociali - per sostenere chi nel frattempo è rimasto senza reddito e per ricapitalizzare le banche - il debito pubblico aumenterà spiazzando gli investimenti privati, creando nuovi gravi problemi.

I paesi che sopravviveranno a questa cura saranno nell'orbita tedesca.
Gli altri saranno scagliati altrove.