Durante i recenti lock down, alcuni – ed io sono tra questi - si sono dedicati alla pizza.Come me avranno visto decine di video su youtube e poi fatto esperimenti di impasto e lievitazione. Saranno diventati esperti di forza della farina, di processi di lisi delle proteine, di maturazione e poi di cottura. Molti alla fine avranno sperimentato che il risultato ottenuto,- alla faccia di quello che ci avevano detto nei video - non era identico a quello della pizzeria. Vuoi perché il forno non era quello giusto, vuoi perché le materie prime non erano quelle indicate, vuoi perché ci vuole un po’ di esperienza anche solo a stendere la pizza...Così oggi, dopo il lock down, quando voglio mangiare una ottima pizza vado in una buona pizzeria, dove posso scegliere tra almeno una trentina di gusti differenti. E la pizza è sempre al massimo livello. Adesso se togliamo la parola pizza e mettiamo la parola investimenti vi propongo di ripetere il ragionamento.
Non sono contrario al fatto che i gestori di fondi siano remunerati adeguatamente, tuttavia sostengo anche che le condizioni contrattuali devono essere trasparenti. E talvolta la trasparenza non è elevatissima.
Oggi quindi ci addentreremo un pochino nei meccanismi contrattuali usati per remunerare i gestori dei fondi e proveremo a svelare alcuni meccanismi, sempre semplificando molto perché la materia è complessa.
Ecco perché gli investitori hanno paura che sui mercati arrivi un “cigno nero”
Mentre il Vix invita a dormire sonni tranquilli un altro parametro (Skew) racconta uno scenario opposto: cresce chi acquista assicurazioni che proteggono da scenari estremi
di Vito Lops
Vito Lops è un ottimo giornalista, e sappiamo bene che i titoli non sono mai scelti dai giornalisti. Quindi mi permetto di prenderlo amabilmente un po' in giro.
Questa è la risposta che ho dato all'amico.
Ciao! ho scorso l'articolo: è un classico helzapoppiniano. Mette dentro il vix e lo skew, poi l’inflazione, il tapering e i rischi geopolitici...
Non voglio essere da meno! Una catastrofe non la escludo a priori neppure io: potrebbero arrivare le cavallette, gli alieni, la variante del covid che ci trasforma in zombie...
Al di là della battuta una breve ricognizione sui contenuti.
Il vix riguarda - anche lui - le opzioni sullo SP500, mentre nell'articolo dice che riguarda lo SP500.
Lo skew - come il vix - riguarda le opzioni sullo SP500, ma quelle "distanti" dai prezzi (out of the money).
Quindi sono indici cugini. Quello a breve è piatto quello a lungo è mosso.
Il che potrebbe voler dire che gli operatori oggi sono tranquilli ma temono che tra alcuni mesi possa capitare qualcosa. Normale essere preoccupati se oggi le cose vanno bene (e viceversa).
Cosa potrebbe capitare? Per i giornalisti ovviamente il “cigno nero”, assunto come icona di qualsiasi catastrofe immaginabile e non.
I mercati assomigliano ad un giroscopio: assorbono le botte e si riassestano. In senso stretto il cigno nero è un colpo esiziale che rompe il giroscopio. Come la sconfitta di Cartagine per i Cartaginesi (citata da Taleb nel suo libro più noto)*.
Quindi il cigno nero è qualcosa di differente da un evento profondamente traumatico, come per es. l’11 settembre.
Se guardi un grafico della Borsa del periodo 2000 -2003 puoi tranquillamente togliere il periodo di settembre ottobre 2001 e non togliere nulla all’informazione complessiva di una economia declinante. Ma se chiedi a chiunque se l’11 settembre era un cigno nero ti dirà di sì. Ma non è vero.
Il solo cigno nero che posso concepire per oggi è il fallimento delle politiche economiche che possano sostenere la ripresa.
Ma occorre tenere presente che
a) Ci stiamo giocando la ripresa mondiale: tutte le banche centrali vogliono questa ripresa.
Sui mercati potrà quindi capitare e capiterà come sempre qualsiasi cosa: anche delle flessioni molto severe, ma il trend è “necessariamente” in rialzo per volontà politica. Anche la Lagarde è stata molto chiara ieri quando le tiravano la giacchetta chiedendo implicitamente se aumenterà o diminuirà gli acquisti di titoli: “dont ask me about the future”, detta altrimenti: “faremo come ci pare” [per far salire l‘economia].
b) E’ nella natura dei mercati avere dei momenti di discesa e tradizionalmente le discese più impetuose avvengono nelle fasi di salita (e viceversa). E sono quelli i momenti nei quali chi chi lavora sulle opzioni può guadagnare molto. Quindi nessuno stupore su una elevata attività sulle opzioni lontane.
La volatilità Skew cui si fa riferimento nell’articolo potrebbe essere elevata perché ho l’impressione (per essere sicuro dovrei fare delle verifiche) che stimare il valore di una opzione deep out of the money oggi ha delle oggettive difficoltà tecniche e la distanza di stima tra chi compra e chi vende è elevata, che alla fine è segno di grande incertezza.
Quindi un classico articolo che dice che potrebbe capitare di tutto. E stiamo certi che capiterà... Ma su un trend rialzista.
*Taleb è noto nella comunità finanziaria per un libro molto complesso, di 600 pagine, dove parla di hedging dinamico con le opzioni. In sostanza dice che comprando opzioni put “deep out of the money” in caso di un fugace e profondo ribasso si fanno pacchi di soldi. ( La tecnicalità la evito ma se vuoi possiamo approfondire). E’ una strategia che fa rischiare poco ma è molto dolorosa psicologicamente, per chi la fa, perché magari stai un anno o due solo a perdere e poi guadagni di colpo una fortuna.
Parliamo di performance fee, che spesso non è compresa con chiarezza dall'investitore medio.
Ma cosa è una commissione di performance?
Si stabilisce un obiettivo e se il gestore lo supera ha diritto ad un premio.
Sembra una soluzione interessante e ragionevole e per giustificarla vi viene detto che chi riceve un premio legato alla prestazione è più motivato a raggiungere il risultato.
L'argomentazione contraria invece in genere viene omessa. E cioè il gestore potrebbe correre dei rischi non necessari con i miei soldi per guadagnare Il premio.