In un’epoca di incertezza l’interesse per gli investimenti alternativi è tornato prepotentemente alla ribalta. Tra questi, l’argento si distingue per una combinazione unica: è sia metallo prezioso sia componente strategica per numerose industrie. Ma ha davvero senso investire in argento oggi? Oppure resta una scommessa ad alto rischio, riservata agli investitori più aggressivi?
1. Argento: un metallo industriale con anima rifugio
Le previsioni per il 2025 indicano una possibile crescita del prezzo dell’argento fino a 36–38 dollari l’oncia, rispetto ai 18–26 degli anni precedenti. Due fattori guidano questo trend:
Domanda industriale in espansione: l’argento è indispensabile in settori chiave della transizione energetica e digitale. Dal fotovoltaico (che da solo nel 2025 rappresenterà circa il 20% del consumo industriale), alle auto elettriche, dai semiconduttori ai dispositivi medici, l’utilizzo dell’argento è destinato ad aumentare.
Offerta strutturalmente in deficit: per il quarto anno consecutivo, la produzione non tiene il passo della domanda, generando uno squilibrio che sostiene i prezzi.
Questa doppia natura – industriale e rifugio – rende l’argento un asset interessante, soprattutto in un contesto di tensioni geopolitiche e transizione energetica accelerata.
2. Decorrelazione relativa: l’argento non è oro
Spesso si pensa all’argento come a un “oro minore”, ma le sue dinamiche di mercato sono differenti. Negli ultimi anni:
Ha mostrato correlazioni moderate con l’azionario, salendo nei periodi di crescita economica.
Ha avuto una correlazione variabile con le obbligazioni, influenzata da tassi e dollaro.
Non ha offerto protezione nei momenti di panico, come nel marzo 2020, quando è sceso in tandem con le borse.
Pertanto, l’argento non è un bene rifugio puro, ma può contribuire alla diversificazione, soprattutto in un portafoglio orientato alla crescita e ai trend strutturali come la transizione energetica.
3. Come investire in argento: ETF fisici e hedged
Acquistare argento fisico comporta costi e complessità logistico-assicurative. La soluzione più efficiente per un investitore europeo è rappresentata dagli ETF (Exchange Traded Funds) o ETC (Exchange Traded Commodities), ma con alcune distinzioni cruciali:
Replica fisica vs sintetica: Valutare se preferire ETF fisici (che detengono effettivamente il metallo), più trasparenti e affidabili per investimenti a lungo termine agli ETF sintetici, pur più efficienti ma che introducono rischio di controparte.
Copertura valutaria (hedging): poiché l’argento è quotato in dollari, le oscillazioni del cambio EUR/USD possono incidere significativamente sul rendimento per l’investitore europeo. Gli ETF “EUR Hedged” neutralizzano questo rischio, ma comportano costi aggiuntivi legati alla copertura.
Esempi di ETF fisici con copertura valutaria sono:
WisdomTree Physical Silver EUR Hedged
iShares Physical Silver ETC Hedged
Xtrackers IE Physical Silver EUR Hedged
Verificare sempre che il prodotto sia conforme agli standard UCITS (per benefici fiscali e trasparenza) e disponibile sulla propria piattaforma.
4. Vantaggi e rischi dell’investimento in argento
Punti di forza:
Forte domanda industriale strutturale, soprattutto in ambito green e tecnologico.
Offerta limitata, con difficoltà ad aumentare la produzione nel breve-medio termine.
Utile per una diversificazione intelligente, specie in un portafoglio concentrato su azioni e obbligazioni.
Asset reale e tangibile, che può proteggere dall’inflazione.
Criticità:
Volatilità elevata, più dell’oro.
Ciclicità economica: la performance dipende dallo stato di salute dell’economia globale.
Costi di copertura valutaria, soprattutto con l’attuale differenziale tra tassi USA e Eurozona.
Assenza di reddito: non genera interessi né dividendi.
5. Come integrare l’argento in un portafoglio europeo
Per un investitore bilanciato, l’argento può rappresentare una quota tra il 5% e il 10% della componente “alternativa” o reale del portafoglio. È particolarmente adatto a:
Chi vuole diversificare oltre i tradizionali strumenti finanziari.
Chi punta sulla transizione energetica e sull’innovazione tecnologica.
Chi cerca protezione dall’inflazione, ma ha già oro in portafoglio e vuole un’esposizione più dinamica.
Un esempio di portafoglio con l’argento (profilo aggressivo, orizzonte 3-7 anni):
Gestione operativa:
Controllare e ribilanciare annualmente.
Utilizzare ETF armonizzati UCITS.
Valutare una consulenza personalizzata per una ottimizzazione fiscale.
L’argento non è una scelta scontata né priva di rischi, ma potrebbe avere un ruolo in portafoglio, grazie alla sua esposizione a trend industriali e alla scarsità dell’offerta. Per l’investitore europeo, l’approccio migliore è tramite ETF fisici con copertura valutaria, integrati in una strategia più ampia di diversificazione.
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