mercoledì 29 ottobre 2014

MPS... ed io pago!

Buongiorno a tutti

Ecco la mia interpretazione super-telegrafica della situazione del mercato azionario domestico.

Dopo le tensioni sul ciclo economico USA e sui tassi (saliranno o no?) la Fed facilmente stasera o domani dirà che non saliranno.

E allora perché noi abbiamo il mal di pancia?

IMHO per il Monte Paschi.

Questa banca è un chiodo: brucia letteralmente miliardi.


Da una parte c'è gente che è appena entrata pagando un euro per azione e adesso c'è bisogno di altro capitale.

A mio parere nessuno la vuole, Se qualcuno dovrà papparsela sarà controvoglia (sarà una grande banca italiana o estera?) Ma per accollarsela la vorrebbe in regalo.
In regalo significa che si considera 0 il suo valore attuale. Ma questo non rende felice chi è entrato recentissimamente a 1 euro.

Quindi abbiamo da una parte una banca che affonda malamente, ancora una volta troppo grande per fallire. Ma non solo. Lo Stato non ha soldi per salvarla.

A proposito vi ricordate le tensioni tra Profuno e la Fondazione? Quando Profumo aveva minacciato le dimissioni per i dissapori sull'aumento di capitale?

Dall'altra una banca (la banca X) che se la deve beccare. Il profilo della banca X è: ha passato bene gli stress test, che ha capitale ed è sensibile alle pressioni nazionali.

Inoltre si dovranno creare le condizioni affinchè la Banca X a cui verrà ceduto il MPS non si possa rifiutare.

E ancora una volta - come è capitato dalla Banca Romana in poi, passando per Credieuronord (ve la ricordate?) - il costo dell'operazione salvataggio ovvero il regalino che renda apetibile l'operazione per X, in qualche modo sarà spalmato su di noi.

domenica 19 ottobre 2014

Matrimoni gay e dintorni

1956
Mentre l'Italia si accalca nei bar per vedere "lascia o raddoppia", il 12/8 a Prato si sposa esclusivamente con rito civile la prima coppia italiana.

E tale resterà per molti anni.

Il vescovo li definisce pubblici peccatori, si becca una querela per diffamazione e perde la causa.
 

2014
Oggi si dibatte sui diritti delle coppie gay, i senzadio di questo tempo.

Adesso è di grande attualità - come sempre in Italia i dettagli sono fondamentali - la registrazione. 

Ma per carità possibile che non riusciamo ad avere  una classe politica meno che conigliesca?

Quei corruttori che dirigono la Findus - che ha una lunga tradizione di icone gay,  poichè sono anni che ci ha abituati all'inquietante presenza di un capitano per lo meno ambiguo - bastoncino dopo bastoncino ci hanno portato (o hanno colto per primi che i tempi erano maturi?) alla pubblica rappresentazione di una coppia "differente". O, se preferite, per primi hanno rappresentato su un mass media la corruzione morale più totale nella quale siamo piombati.

E' evidente che per ritornare alla moralità dei tempi antichi (mi perdonino gli antichi greci) occorre tornare allo stocafisso, unico alimento per uomini veri, oppure restare in trepida attesa di vedere due uomini che si tengono per mano e si giurano NUTELLA in eterno (meno male che mia nonna è morta quando il cioccolato era ancora bello duro, perchè me lo diceva che la Nutella è una roba da femmine).

And, in the frattemp (come dicono gli inglesi), l'Italia è in crisi da 7 anni e siamo alla 100 settinama decisiva per abolire le provincie...

Insomma anche questa volta ci faremo dire dall'Europa cosa dobbiamo fare. Me lo vedo Alfano che dopo aver diramato circolari a mitraglia annuncerà affranto che il suo fortino a difesa della moralità è stato espugnato dai Lanzichenecchi, e memore del bel gesto del re del Belgio si dimetterà per un giorno.

Sono soddisfazioni.

domenica 12 ottobre 2014

La scuola, il trading ed il successo nella vita

L'estate scorsa avevo annunciato che non potevo scrivere questo post, a causa degli impegni pressanti.

Ebbene adesso il momento è giunto, complice una zanzara che si è rifugiata nella mia camera da letto e che assolutamente non riesco a liquidare.


Chi di voi non ha mai sentito l'adagio "ultimo a scuola primo nella vita"?

Ovviamente questa frase viene presa come provocazione.

Tutti sanno che un allievo diligente preparandosi diventerà un professionista di successo e guadagnerà molto.

Poi ogni tanto ci sono le eccezioni: gli "asini" di successo, che mettono in crisi il teorema Studio = successo, serenità, avvenire.


La mia domanda quindi è:

esiste una teoria che spieghi perchè certi "asini" abbiano successo?
E' solo frutto un caso? 


La mia risposta è che il caso sia un fattore importantissimo ma che non possa spiegare tutto (vi invito caldamente a leggere post relativo). Vi sono cioè delle abilità naturali positive che non solo la scuola non sviluppa ma che inconsapevolmente danneggia.

Tale affermazione - per essere spiegata - transita attraverso una osservazione derivante dal mio ambito professionale.


Chi è un trader?

E' quel soggetto che scommette e guadagna puntando sulla previsione corretta dell'andamento futuro di un titolo.

Oggi questi operatori effettuano studi complessi che permettono loro di elaborare una metodologia profittevole.

La cosa interessante e controintuitiva è che avere una teoria che permettere di fare moltissime previsioni corrette non è necessaria, e addirittura potrebbe essere dannosa.

Perchè? Spesso gli aspiranti trader hanno sperimentato che bastano uno o due scommesse disgraziate per dilapidare il patrimonio accumulato con le operazioni positive.

D'altra parte una strategia profittevole potrebbe essere implementata anche con 8 operazioni debolmente in perdita e 2 operazioni estremamente positive.

Detta in questo modo sembra una banalità. Ma non la è per nulla.

E non sto alludendo al fatto che è difficile - da un punto di vista pratico - realizzare algoritmi profittevoli (e credetemi, lo è).

Lo scoglio maggiore è la difficoltà culturale di concepire correttamente l'attività di trader e sostenere psicologicamente il fatto di essere quasi perennemente in perdita.

Mi spiego meglio.

Immaginiamo che vostro figlio alla fine dell'anno scolastico venga da voi decisamente soddisfatto e vi dicesse.

Papà guarda la mia pagella:

Italiano 5
Scienze 5
Geografia 5
Ginnastica 5
Religione 5
Comportamento 5
Storia 10
Matematica 10

Immagino che la primissima reazione sarebbe quella di dare un ben assestato ceffone al pargolo.

Eppure questo è uno dei possibili atteggiamenti del trader di successo. Deboli perdite per la maggior parte del tempo e due successi macroscopici.

Cosa non funziona?

Il nostro sistema scolastico ci impone fin dalla più tenera età di fronteggiare un elevato numero di prove o argomenti e dovremo saperne una quantità "sufficiente", altrimenti verremo bocciati.

Analogamente per un compito in classe.
Non è possibile superarlo se non si sanno 8 domande su dieci e invece si sanno benissimo due domande.


La stratificazione nel profondo di questo concetto implica che il nostro sistema scolastico impedisce la formazione di trader.

Immagino che qualcuno possa pensare "beh, poco male!"

Mica tanto. Si genera una lacuna della percezione, una sorta di nevrosi collettiva. Si riducono le scelte degli allievi e quindi le possibilità di avere comportamenti adeguati.

Attualmente solo i ribelli possono essere in grado di diventare così forti da abbandonare lo schema educativo che viene proposto a scuola.

Ma solo alcuni avranno così tanta autostima per non autorappresentarsi come reietti e quindi non sentirsi "obbligati" a fallire.

Essere ribelli è un buon viatico per il successo? Non credo, se non altro perché anche tra loro alcuni non sono abbastanza intelligenti, mentre altri ancora sono oggettivamente sfortunati.


Sarebbe dunque importante che il sistema scolastico si renda conto che possono esistere differenti strategie vincenti per vivere la vita e che non tutte passano attraverso lo standard educativo attuale. Solo ridefinendolo si potrà dare a ciascun allievo l'opportunità di scegliere l'atteggiamento più adatto alla propria indole.

giovedì 9 ottobre 2014

Landini, cent'anni e... sentirli tutti

Ieri Landini ha minacciato l'occupazione delle fabbriche.
Roba che si faceva 100 anni fa.


Un gustoso aneddoto (abbiate pazienza per eventuali imprecisioni, vado a memoria) riporta che - quando gli operai intorno al 1920 occuparono fabbriche in tutta italia, compreso lo stabilimento di Mirafiori - il Senatore (Agnelli) chiese un colloquio a Giolitti.

Pare che si svolse più o meno così:

A: "Il Governo deve usare l'esercito per porre fine a queste occupazioni e sgomberare le fabbriche"
G: "Va bene darò ordine di iniziare dalla sua"

Poi come è noto non ci fu alcuna azione.

Implicitamente Giolitti aveva minacciato di creare un danno materiale molto maggiore rispetto a quello dell'occupazione.

Questo atteggiamento andava bene appunto 100 anni fa quando il mondo era affamato di produzione.

Oggi invece soffriamo di sovraproduzione e punire il "padrone" con il blocco delle attività fa ridere i cinesi o i tedeschi, che hanno certamente più spazio per le loro merci.

Quindi basta baggianate! Il blocco della produzione o l'autogestione sono chimere, forse potevano andare bene in un mondo meno sofisticato. Non oggi.

Il rovescio della medaglia è che la manodopera deve essere formata e coinvolta, in modo da partecipare al godimento dei cicli economici positivi e a sopportare la congiuntura negativa.

Se non si racconta per intero questa storia si resta fermi al secolo scorso, si pigliano in giro le persone.

E a quel punto diventa evidente che i sindacati impreparati imbolsiti dalle rendite di posizione preferiscono tutelare i vecchi lavoratori, quelli che tutti i mesi si vedono prelevati d'ufficio la quota di iscrizione al sindacato.

Pochi soldi ma sicuri.

sabato 4 ottobre 2014

L'associazione in partecipazione ed le sue cugine


Siete neoimprenditori e avete bisogno di personale, ma non avete modo di farvi carico dei relativi costi fissi?

Siete lavoratori in gamba? Potreste lavorare ma non riuscite a trovare il modo di farvi assumere?

Ebbene non assumete!
Non fatevi assumere!


Oggi vi segnalo uno strumento che ho suggerito ad un amico pochi giorni addietro, per risolvere una sua situazione.

E' vostro interesse provare a giocarvi una certa occasione? Sapete che il vostro interlocutore è una persona sincera?

Un modo per provare a quadrare il cerchio esiste.



L'associazione in partecipazione.

Tratto da Wikipedia

Una parte (l'associante) attribuisce ad un'altra (l'associato) il diritto ad una partecipazione agli utili della propria impresa o, in base alla volontà delle parti contraenti, di uno o più affari determinati, dietro il corrispettivo di un apporto da parte dell'associato.

Tale apporto, secondo la giurisprudenza prevalente, può essere di natura patrimoniale ma potrà anche consistere nell'apporto di lavoro, o nell'apporto misto capitale/lavoro.

Naturalmente il caso specifico deve essere attentamente studiato con l'aiuto di un professionista, ma potrebbe valere la pena di tentare.




Non solo.
Ci sono anche altri due contratti alquanto interessanti.

La cointeressenza propria ed impropria.

Dal sito altalex.com

La cointeressenza impropria è quel contratto che attribuisce al cointeressato, a fronte di un apporto, la partecipazione agli utili di un’impresa (ma anche, secondo una lettura sistematica, di uno più affari, come specificato nell’art. 2549 c.c.) ma non la partecipazione alle perdite.

La cointeressenza propria è invece quel contratto che attribuisce al cointeressato la partecipazione sia agli utili sia alle perdite dell’impresa dell’associante ma senza il corrispettivo di un determinato apporto. E' quindi un contratto para assicurativo.

Non intendo dilungarmi, anche perchè non è il mio settore.

Spero di aver aggiunto lievito alla vostra farina.