martedì 29 maggio 2012

Una intepretazione dello spread


Un pensiero velocissimo: ci sono molti modi di vedere un fatto o di interpretare un dato.
Lo spread ovviamente non fa eccezione.


Ricordo che lo spread è la differenza tra due grandezze, per esempio tra il prezzo del BTP e quello del Bund (il BTP tedesco).

Quando sale ci lamentiamo che il costo dell'indebitamento per lo Stato sale. Ma vuol dire solo questo? Solo per questo è male? Lo spread è anche una misura di rischio di default.

Due anni addietro avevo già scritto sull'argomento qui.
Allora lo spread dei titoli greci indicava un possibile default. Impensabile nel 2010? Non proprio, tuttavia sembrava un evento lontano...


E oggi quanto vale lo spread tra BTP e Bund? 440 Punti. Cioè il 4.4% che non è solo una misura di costo ma anche del rischio di avere indietro tutti i propri soldi.

giovedì 24 maggio 2012

E se dopo le elezioni greche non succedesse niente?




Ho intercettato una email di uno studioso che nel 2112 sta collaborando alla stesura di un testo di storia economica.

Ve la propongo


Caro Franco questa è la prima bozza del testo che penserei di inserire relativamente ai fatti della seconda metà del 2012. 

"La risicata vittoria, ottenuta in seconde elezioni, di un partito estremista ellenico elevò ai massimi livelli la tensione tra i blocchi settentrionale e meridionale dell'area euro.

La Germania, preso atto della costituzione di un governo basato sulla traballante e riottosa maggioranza uscita dalle urne, mantenne il punto e tramite la propria cancelliera dichiarò: "gli aiuti europei saranno erogati solo se il nuovo governo onorerà gli impegni già presi"

Tuttavia la cancelliera si trovava in una condizione di grave impasse politica: il nuovo governo greco dichiarava sia di voler restare nell'euro sia di non voler rispettare i patti. E come è noto a quel tempo non era possibile espellere dall'euro un paese che non volesse uscirne.

La soluzione drastica di tagliare i flussi finanziari alla Grecia avrebbe portato ad un "effetto domino" sulle altre economie eurodeboli, contenibile solo con l'acquisto illimitato - da parte della Banca Centrale Europea - dei Titoli di Stato degli altri paesi meridionali. 

Tuttavia questa soluzione era sgradita alla cancelliera, la cui coalizione aveva sempre  maggiori difficoltà politiche: infatti la percezione dell'elettorato tedesco era che ci si sarebbe  liberati della Grecia al prezzo di mantenere gli altri paesi meridionali.

Il dilemma politico diventò quindi: aiutare i greci e perdere la faccia con gli elettori tedeschi o non intervenire e rischiare una crisi bancaria i cui effetti avrebbero travolto anche la Germania?

Inoltre l'uscita tedesca dall'euro, in estate, non sarebbe stata un buon viatico per la rielezione della cancelliera: nove mesi sarebbero stati più che sufficienti per far sentire all'elettorato tedesco tutto il peso dell'operazione, senza tuttavia farne ancora percepire i vantaggi. 

Nello stesso tempo i governanti greci erano consapevoli che non avrebbero potuto tirare troppo la corda perchè non avevano riserve finanziarie per mandare avanti la macchina statale e comunque l'uscita dall'euro non era il loro vero obiettivo.

Vista la situazione di stallo, con i buoni uffici di un gruppo di mediatori italiani, tra la fine di giugno e i primi di luglio si giunse ad un "accordo ponte" fatto per guadagnare tempo e salvare la faccia dei contendenti: infatti dopo una trattativa serrata entrambe le parti avrebbbero potuto dire ai rispettivi elettori che avevano vinto.

L'essenza dell'accordo ponte stava nella rinuncia temporanea del governo greco ai flussi finanziari europei per un semestre, durante il quale i negoziati sull'austerità sarebbero andati avanti. 

In quel tempo le risorse necessarie al funzionamento della macchina statale greca sarebbero state reperite emettendo apposite banconote-obbligazioni con scadenza 31/12/2012 che sarebbero state usate come mezzo di pagamento interno, al posto degli euro, e che sarebbero state anche scontabili dalle banche che avessero desiderato accollarsene il rischio.

Queste cambiali sarebbero state onorate con i flussi provenienti dall'Europa ad accordo raggiunto o se le cose fossero andate male non sarebbero state onorate in euro ma in dracme.

Tutti dunque ottennero qualcosa.
I greci sperarono di ottenere migliori condizioni, i tedeschi credettero di non dover pagare di tasca loro il sostegno alle banche dell'eurozona e la cancelliera Merkel - se le cose non fossero andate come voluto - avrebbe mantenuto la possibilità di far uscire la Germania dall'euro in dicembre, con il vantaggio che la decisione di uscita sarebbe stata presa a meno di quattro mesi dal voto e pertanto i tedeschi non sarebbero stati ancora pienamente consapevoli delle conseguenze negative di tale manovra e sarebbero andati a votare ebbri di orgoglio nazionale.".


Cosa ne pensi?

Cordialmente

Andrea 


sabato 19 maggio 2012

L'importanza di saper contare fino a 10

Inizio con un pensiero rivolto alle vittime della bomba di Brindisi.
Sono sgomento e provo un senso fisico di nausea quando penso a quanto accaduto. 

Proprio per questa ragione credo che ognuno di noi abbia il dovere - nel suo piccolo - di vigilare sulle situazioni di irregolarità piccole o grandi che si presentino affinchè chiunque delinqua (o abbia dei comportamenti moralmente discutibili) debba mettere in conto che non c'è gente disposta a girarsi dall'altra parte.



In questi giorni di maretta non ho tutta la forza ed il tempo di dedicarmi ad argomenti complessi. Tuttavia sempre nell'ambito di come controllare il proprio fornitore di servizi di investimento vi voglio raccontare un episodio recentissimo. Chi ha voglia di leggere altro invece può vedere qui e qui.

Una persona mi ha contattato chiedendomi di valutare la bontà del portafoglio che aveva in gestione presso un mio collega promotore di un importantissimo player nazionale.

Questa persona (una persona amabilissima, colta, e tuttaltro che stupida) aveva:
- 6 fondi (che poi erano 6 fondi di fondi!)
- 2 gestioni patrimoniali
- 1 polizza
- 1 titolo strutturato (per chi vuole capirne di più legga qui). 

TUTTI della casa madre. 
La casa madre ha nella home page del proprio sito una dichiarazione programmatica e roboante sulla propria vocazione al multibranding.

10 prodotti 10 prodotti della casa =100%.

A volte per "fare tana" ai volponi basta saper contare fino a 10.

venerdì 4 maggio 2012

Il vantaggio di non avere idee... forti

Le emozioni sono lo stimolo giusto per investire?
Tutti gli anni a maggio faccio un post dedicato a questo argomento, per verificare se nel tempo l'idea origiraria sia confermata o meno. 

Troverete qui i miei precedenti pensieri: 2011 - 2010 - 2009

Quest'anno - complici le elezioni greche - non ho tanta testa per scrivere a lungo.

Non di meno come diceva Budda "un'immagine vale più di mille parole".

Quindi vi faccio vedere come sia opportuno investire su un indice azionario onnicomprensivo piuttosto che su un indice settoriale.

In altri termini, o si hanno le idee chiare sul perchè si fanno le cose o è meglio non farsi dominare da idee non verificate.

Il grafico rappresenta un investimento di 1000 euro fatto su ETF rappresentativi di:
- un indice azionario mondiale (blu), 

- un indice azionario sull'acqua (giallo)
- un indice azionario sulle foreste (verde),
- un indice azionario sulle materie prime (rosso)
- un indice sulle nuove energie (cremisi).