lunedì 26 gennaio 2015

Il diavolo nei dettagli - Attenzione al cedolone!

Buongiorno a tutti.

Il QE produrrà almeno due effetti. Uno certo ed uno sperato.
Quello sperato è l'aumento delle quotazioni azionarie. Quello certo è un lungo periodo nel quale i tassi degli investimenti obbligazionari sarà minimo.


Situazioni di tassi di interesse ai minimi si sono già verificate nel passato.

Il dilemma dell'investitore (ma anche delle reti commerciali di Banche e SIM) è: "cosa faccio (propongo) per i soldi che deriveranno dalla prossima scadenza dei titoli?


Anche in finanza sono possibili 50 sfumature di grigio, per cui ci sono molte differenti risposte.

La risposta che preferisco è manichea.

Gli asset sono sostanzialmente due. Le azioni e le obbligazioni. Quindi caro cliente occorre trovare un mix che offra un rendimento adeguato in relazione alla tua capacità di sopportare i saliscendi del capitale. Nella massima chiarezza concettuale. Poi proveremo a "manovrare" un po'.

Poiché per fare una proposta come questa occorre introdurre il cliente al concetto di rischio - parola alla quale molti sono invece irragionevolmente e visceralmente allergici - taluni preferiscono offrire una visione più "morbida". Man mano che la "morbidezza" aumenta, si rischia sempre di più di doversi trovare poi a raffazzonare giustificazioni.

Ecco dunque alcune delle possibili cinquanta sfumature di investimento.


Non mi occupo di assicurazioni per cui non sono in grado di offrire una informazione aggiornata: tuttavia credo che ancora oggi, come una volta, era consentito alle Società di assicurazione di contabilizzare in modo "particolare" i rendimenti dei patrimoni in gestione.

Questo ha portato nel passato (e forse ancora oggi è possibile) al paradosso che nello stesso periodo il rendimento di due portafogli obbligazionari perfettamente identici (uno gestito da un intermediario finanziario e l'altro da una assicurazione) offrissero rendimenti radicalmente differenti. Al limite uno positivo ed uno negativo. Sarebbe interessante (prima di firmare) chiedere spiegazioni in merito.


Un altra bellissima sfumatura di grigio è costituita dalle obbligazioni strutturate.

Sono quei titoli attraenti che comprate solo in sottoscrizione dal vostro "amico" ("le quoteremo in seguito, quindi poi saranno vendibili"). In genere nei periodi come questi ce ne sono di due tipi.

Il primo: "ti abbaglio e ti inghippo"

Il titolo decenale offre cedole del 5% fisso per i primi due anni; poi le altre cedole sono indicizzate alla differenza tra il tasso marziano meno il doppio del tasso IRS a 5 anni dello swap Klingoniano. E se per caso foste un po' perplessi a causa della struttura leggermente incomprensibile, l'"amico" aggiunge con fare astuto: "Te lo prendi adesso e poi tra due anni - incassate le cedole - puoi rivenderlo".

L'"amico" dimentica o non sa che il valore di mercato di questi oggetti tende a decrescere dopo lo stacco delle cedole: dopo il secondo stacco il valore del titolo comprato a 100 piomba sotto i 90. Ovvero si scala il valore delle cedole incassate. Il mercato è pieno di questi titoli che salvo rarissime eccezioni piombano immancabilmente sotto la pari non appena quotate.

A quel punto non vendete per "non prendervi la perdita" (anche se la perdita l'avete presa nel momento della firma) e decidete di attendere fino a quando non saranno salite un po'.
Per un tecnicismo che ometto, questi titoli ritorneranno ad un livello attraente quando saranno in prossimità della scadenza.


Il secondo: la scommessa "sicura" sui mercati azionari.

Un titolo a reddito fisso, sempre di lunga durata, che in qualche modo scommette sulla fase positiva dei mercati azionari.

Il titolo, rimborsato a 100 alla scadenza, garantisce contro le eventuali cadute del mercato azionario e la "scommessa" incorporata instilla la speranza che - se i mercati azionari andranno bene - voi guadagnerete.

Ho già spacchettato qui questo titolo.

Il concetto è sempre quello di prima. Grazie al meccanismo di costruzione della scommessa è facilissimo guadagnare poco anche con i mercati azionari che salgono vigorosamente.


Infine accenno ad una macrocategoria gigantesca: micidiali strumenti derivati travestiti da scommesse poco rischiose.

Ad esempio. Se vi dicessero: "Eh! ha ragione. Lo so che adesso i BOT rendono poco. Guardi, per diversificare le offro un certificato che stacca rendimenti periodici dal 6% al 16%. Si tratta di un certificato legato ad una azione (un basket di azioni), ma lei l'azione non la compera.

Se l'azione resta ferma o sale lei incassa. Se sale oltre un certo limite il contratto si chiude in automatico e le ridiamo i suoi soldi in anticipo.

Poi nell'improbabile caso in cui il prezzo dovesse scendere oltre il 25% le diamo indietro il suo patrimonio, decurtato di una  differenza che è proporzionale alla discesa. Ma sa, deve scendere del 25% almeno, tantissimo di questi tempi, grazie al QE della BCE.

Non solo! Lei consideri che avrà incassato anche la cedola e quindi in realtà ci perderebbe poco.

Non solo!! Se le cose dovessero andare di sfortuna le proporrei di comperare l'azione oggetto del certificato: e poichè quasi sicuramente si tratterebbe di una flessione temporanea - grazie al QE della BCE - presto lei riavrebbe tutti i suoi soldi".

Attraente vero? Abbagliato dalla buona "cedola" l'acquirente del certificato ha dimenticato (o non si è accorto) che lui l'azione la compera solo se scende! Per questo lo pagano. E' la "presa di terra" di qualcun altro!

In realtà questo certificato di fatto vi rende venditori di opzioni azionarie.

Qui siamo nell'ultimo stadio delle 50 sfumature: entrate legati e bendati in una delle arene più tecniche e difficili della finanza. Andreste a competere contro la stessa categoria di personaggi che hanno prodotto anche le prime due offerte obbligazionarie.


Ora, è sempre possibile che ciascuno dei singoli oggetti che ho additato al pubblico ludibrio sia in realtà venduto "bene", ma questo implica che il venditore abbia approfondite conoscenze in merito e che il cliente riesca a capire veramente cosa sta comperando.

Purtroppo avere a che fare con una persona che sia solo onesta in questo caso non vi protegge, perchè è necessario che costui capisca anche cosa vi vende e non si fidi di quello che gli viene detto.

Le persone competenti si trovano, non v'è dubbio, sinceratevi di trovarne una, prima che un venditore trovi voi.

giovedì 22 gennaio 2015

Che differenza passa tra un esperto ed uno sprovveduto?


Buonasera a tutti

Per quanto ci si possa sforzare di fare scelte sagaci il processo di scelta è irto di trabocchetti.

Ritengo molto utile iniziare riproponendovi un vecchio post

Immaginiamo che il potenziale cliente di una banca. il dottor Agnelli, fresco di pensione (beato lui) si sia lungamente documentato sulle condizioni contrattuali ed abbia poi deciso di aprire un conto, anche per operare on line.

Il dottor Volponi - consulente alla clientela - gli magnifica le qualità e la modernità della piattaforma di trading adottata dall'istituto. Agnelli resta impressionato. Si convince e apre il conto.


Oggi il povero Agnelli sperimenta con notevole disappunto che - in concomitanza con il discorso di Draghi, il suo trading on line è andato in tilt.

Aveva necessità di operare sulla scorta dei dati che otteneva abitualmente dalla piattaforma ma non ha potuto farlo.

Quest'oggi è finita bene, ma sarebbe potuto capitare il finimondo (come è accaduto per la Leheman). Tuttavia lui, cliente di una primaria banca, non avrebbe potuto farci nulla, esponendosi a perdite e/o a mancati guadagni, in teoria anche molto consistenti.




Questo "cigno nero" si è verificato - probabilmente - a causa di un evento economico raro e di una leggerezza nella valutazione delle potenzialità delle infrastrutture informatiche.

Ad essere maliziosi si potrebbe anche immaginare che non ci sia stata leggerezza nella valutazione delle potenzialità della struttura informatica ma che ci sia stata una scelta consapevole tra il costo certo necessario per evitare il verificarsi di un evento raro ed il minor guadagno eventuale generato dai clienti delusi che possono chiudere il conto in seguito a tale delusione.

Questa sera il dottor Agnelli medita su quanto costi realmente avere un intermediario che è solo mediamente affidabile.

Ma il suo tarlo non è tutto qui. Naturalmente gli hanno anche venduto una serie di prodotti della casa. Prodotti descritti sommariamente da Volponi, anche se ha dovuto firmare un documento di decine di pagine.

Diceva Volponi: "Non si preoccupi, Agnelli, sono tutti prodotti a capitale garantito".

Stasera Volponi sta pensando a due cose:
- Garantito al 90% o al 95% o al 99% dei casi?
- Come posso fare per distinguere se ho  di fronte uno che conosce veramente il prodotto o se è stato istruito a vendermi un prodotto?"




domenica 18 gennaio 2015

Charlie Hebdo come cigno nero della sociologia

Buona domenica a tutti!

Prendo spunto da un servizio testé sentito su Radio 24, dove si parlava delle reazioni violente del mondo islamico alle vignette, e si commentava la "dichiarazione del pugno" del Papa.

Sono possibili almeno due livelli di analisi. Uno più squisitamente psicologico un po' lungo che, tiranno il tempo, ometterò.

Uno più strettamente sociologico che è condensabile in poche righe.

Nella società agricola era indispensabile che il cittadino credesse che il Governo fosse una manifestazione del Divino. Era fondante per l'autorità, che altrimenti non avrebbe potuto dare giustificazione di sè.

I primi cristiani sono stati perseguiti dai romani non perchè adoratori del loro dio, ma perché escludevano l'esistenza di altri dei e quindi potenzialmente minavano l'Autorità.

Una serie di evoluzioni ha permesso in seguito di creare una società più pragmatica dove l'accettazione di una serie di regole comuni, volte al progresso materiale, costituiva l'essenza del patto sociale.

Mi pare quindi di poter affermare che la società occidentale moderna (o industriale) sia fondata sugli ideali illuministici. 

Il patto sociale è tutt'ora molto zoppicante come è facile capire se ci si sofferma sullo studio delle devianze e delle minoranze.

Il compromesso sociale moderno ha molto vantaggi, ma non tiene conto che l'uomo si evolve molto lentamente. 

Quello che ritengo essere il punto è che per il credente ancora oggi è indispensabile pensare nello stesso modo in cui pensava Dante: è "l'Amor che move il sole e l'altre stelle..."

Se ai tempi di Dante e per molto ancora gli eretici erano (giustificatamente) degni del rogo, oggi invece sono "solo" mal sopportati. 

Giustamente i credenti non possono cancellare il proprio assunto di base. Tuttavia l'adesione ad una società industriale, ne ha modificato il comportamento, inserendo il dettame della tolleranza nel loro comportamento.

Tolleranza sembra una una bella parola, ma non lo è. Poiché racchiude un assunto implicito: IO tollero te. Ovvero IO ho ragione ma ti sopporto.   


Questo compromesso in genere funziona abbastanza bene. Ma se si oltrepassa il segno la reazione emotiva di chi crede in qualcosa (e tutti credono in qualcosa) non può non scattare. 

Esaminiamo adesso la posizione dei "credenti laici". Dei relativisti etici.
Anche costoro reagiscono con violenza alla violazione del loro principio fondativo, che potrebbe essere enunciato così: "tutto è relativo e quindi possiamo parlare di tutto ma non possiamo permettere che qualcuno non parli e sia violento". 

Sintetizzato come lo si sente dire in questi giorni: "Non si può essere tolleranti con gli intolleranti".  

Ecco quindi che gli intolleranti possono essere (giustificatamente) messi al rogo, come nuovi eretici.


Notazioni finali. 

La categoria dei credenti è molto ampia. Non solo contiene chi crede in un dio, ma anche chi crede ad esempio nel comunismo e più in generale chi propugna più o meno implicitamente l'evidenza della verità.

Cosa sia un cigno nero lo sa bene chi legge di finanza. E' un incidente particolarissimo ed eccezionale, che non sarebbe mai dovuto accadere secondo la modellizzazione della realtà.E invece avviene...

Concludo con una facile previsione. Le turbolenze aumenteranno. 
Noi occidentali viviamo in una società industriale molto imperfetta. Ma i nostri vicini - quelli che hanno risorse naturali, molti soldi, capacità tecnologiche simili alle nostre - vivono in una società decisamente più agricola dove le disparità sociali e di reddito consentono facilmente di reclutare martiri.

Per la nostra sicurezza occorrerebbe quindi non investire per alzare steccati e creare presunte isole felici. Ma creare le condizioni per cui anche nel Sud del Mondo se arriva un invasato che dice: "hai la grande opportunità di diventare un martire", l'interlocutore gli risponda: "ma de che".



venerdì 16 gennaio 2015

Vanessa, Greta e le sopracciglia del padre, ovvero una Fiat piccola piccola


In questo periodo ho seguito distrattamente la vicenda delle due cooperanti.

Una delle cose che mi colpiva maggiormente quando focalizzavo l'attenzione su di loro era l'iconografia.

Mi sono sempre domandato se quelle due fossero gemelle siamesi. Impossibile vederle fisicamente staccate.

E' vero che la malizia è sempre nell'occhio di chi vede. E' vero che sono un aspirante satiro di mezza età, ma non ho potuto fare a meno di pensare che le foto a corredo delle ANSA su di loro avevano un sottile glamour ambiguo e avrebbero potuito tranquillamente essere messe all'inizio di una gallery di foto soft lesbo. 

La cosa mi irritava un po' perchè di gente "con le palle" che va ad aiutare i disgraziati e che si rappresenta in modo sobrio ce n'è.

Ieri ho visto il padre di una delle due eroine ed ho avuto una illuminazione.

Sopracciglia depilate, garrulo davanti alle telecamere. Insomma il degno padre  di un tale circo mediatico.

Ecco il mio pensiero, per non farla troppo lunga:

Le due signorine "montano una bella bicicletta" mediatico-umanitaria. Se le cose vanno bene sono delle eroin-fighette. Se le cose vanno male ci pensa lo Stato.

Vi ricordate la Fiat dei "tempi d'oro" che esternalizzava le perdite e privatizzava i profitti?  

Non è cambiato nulla.

Saviano può anche dire che sono delle eroine e che chi le critica è un mediocre. Senza entrare nel merito di quello che ha fatto lui posso dire che loro non mi paiono un modello.

Vuoi fare del bene? Ottimo, fatti le ossa in una organizzazione che opera da decenni. 
Insisti? Vuoi fare da te ed hai fatto una megacazzata? Ok ti vengo a prendere. Ma per favore non facciamole diventare due star!

E comunque se io fossi il capo del gruppo che ha ricevuto il riscatto farei un cazziatone al mio consulente finanziario. Il riscatto lo dovevano chiedere in franchi svizzeri, non in euro.



giovedì 8 gennaio 2015

Charlie Hebdo, l'islam e gli investimenti

Un post ultrarapido che sono di fretta. Ma non per questo spero meno interessante.

Sentivo a Radio 24 Padellaro il direttore del Fatto Quotidiano e devo dire che trovo sorprendente che abbia fatto la solita tiritera gomblottista: era EVIDENTE che avrebbero colpito Charlie Hebdo e LORO ci hanno messo solo due poveri poliziotti.

Francamente di tutti questi Soloni che fanno dell'evidenza della verità una religione laica ne ho gli zebedei pienissimi.

Se le cose della vita fossero realmente evidenti ex ante le cose andrebbero diversamente.

Invece persino un sistema così pervasivo come il vecchio blocco sovietico non è riiuscito a prevedere il proprio crollo!

E che c'entra questo con gli investimenti?

In gioventù sopportavo con fastidio qualche persona che "dopo" mi veniva a dire che era evidente che le cose sarebbero andate così.
Adesso sono decisamente molto meno disponibile.

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Una riflessione veloce anche sul perchè gli islamici o i credenti in genere si incacchiano se qualcuno raffigura / nomina la loro divinità.

L'uomo è un animale simbolico e gestisce quello che riesce a nominare. Non è un caso che Dio abbia dato ad Adamo il potere di nominare tutte le cose del creato. E non è un caso che il terrorista dei Promessi Sposi fosse l'Innominato.

Se sei di fronte ad un ordine superiore e ti devi chinare a lui è bene non nominarlo. Altrimenti rischi di poterlo gestire e di scoprire che puoi fare a meno della sua volontà.