venerdì 16 gennaio 2015

Vanessa, Greta e le sopracciglia del padre, ovvero una Fiat piccola piccola


In questo periodo ho seguito distrattamente la vicenda delle due cooperanti.

Una delle cose che mi colpiva maggiormente quando focalizzavo l'attenzione su di loro era l'iconografia.

Mi sono sempre domandato se quelle due fossero gemelle siamesi. Impossibile vederle fisicamente staccate.

E' vero che la malizia è sempre nell'occhio di chi vede. E' vero che sono un aspirante satiro di mezza età, ma non ho potuto fare a meno di pensare che le foto a corredo delle ANSA su di loro avevano un sottile glamour ambiguo e avrebbero potuito tranquillamente essere messe all'inizio di una gallery di foto soft lesbo. 

La cosa mi irritava un po' perchè di gente "con le palle" che va ad aiutare i disgraziati e che si rappresenta in modo sobrio ce n'è.

Ieri ho visto il padre di una delle due eroine ed ho avuto una illuminazione.

Sopracciglia depilate, garrulo davanti alle telecamere. Insomma il degno padre  di un tale circo mediatico.

Ecco il mio pensiero, per non farla troppo lunga:

Le due signorine "montano una bella bicicletta" mediatico-umanitaria. Se le cose vanno bene sono delle eroin-fighette. Se le cose vanno male ci pensa lo Stato.

Vi ricordate la Fiat dei "tempi d'oro" che esternalizzava le perdite e privatizzava i profitti?  

Non è cambiato nulla.

Saviano può anche dire che sono delle eroine e che chi le critica è un mediocre. Senza entrare nel merito di quello che ha fatto lui posso dire che loro non mi paiono un modello.

Vuoi fare del bene? Ottimo, fatti le ossa in una organizzazione che opera da decenni. 
Insisti? Vuoi fare da te ed hai fatto una megacazzata? Ok ti vengo a prendere. Ma per favore non facciamole diventare due star!

E comunque se io fossi il capo del gruppo che ha ricevuto il riscatto farei un cazziatone al mio consulente finanziario. Il riscatto lo dovevano chiedere in franchi svizzeri, non in euro.



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