giovedì 11 giugno 2015

Il diavolo nei dettagli: Non partire è un po' morire

Buongiorno
un post ultraveloce perchè non ho tempo.
E una musica appropriata!

In questo periodo vedo molti colleghi che sbandierano un argomento che a me pareva così ovvio che non l'avevo neppure preso in considerazione tra i possibili temi da approfondire.

Anche perchè l'avevo già fatto un paio di anni addietro. Qui (Si tratta di una descrizione semplicissima per capire cosa succede ai portafogli obbligazionari quando i tassi di interesse salgono).


Pare che oggi sia di gran moda la domanda:

I tassi sono a 0. Ho un portafoglio di BTP 2025 con una buona cedola. Sto fermo e me li porto a scadenza incassando le cedole, o li vendo adesso?
Pro. Incasso una buona cifra.

Contro. Poi non so cosa fare perchè se li vendessi adesso poi dovrei comprare titoli che rendono 0. Quindi sono scontento perchè prima rendevano bene e adesso non so cosa fare.

Poichè l'investitore medio segue la pancia, e la prima regola della pancia è evitare di recriminare, si aspetta la scadenza (e ci si espone a un rischio).

In realtà da un punto di vista economico vendere no è (abbastanza) ininfluente, se si è certi di poter attendere la scadenza.

Il rischio risiede nell'eventualità di dover essere obbligati a vendere prima della scadenza: in questo caso si realizza un minor incasso rispetto al prezzo di vendita attuale. Ma questo fatto viene oscurato alla coscienza dal fatto che è (ancora) una vendita sopra la pari.

I casi sono 3
a) Se si attende la scadenza si incasseranno le cedole nei tempi giusti e il capitale alla fine.
b) Se si vende (per disgrazia) a metà strada si perde la differenza tra il prezzo di vendita attuale e quello di allora, meno le cedole incassate.
c) Se si vende oggi si incassano subito (quasi) tutte le cedole future fino alla scadenza.

In sostanza se si incappa nel caso b) si perde un guadagno che vendendo adesso si potrebbe incassare con certezza. O per dirla diversamente se non si vende adesso si rischia di perdere un incasso che oggi è certo.

Sarebbe come se un inquilino ti offrisse l'affitto anticipato di tre o più anni e tu dicessi: "no dammelo mese per mese".

Quindi il comportamento avverso al rischio in realtà è vendere ora e tenere il malloppo sotto una mattonella e lasciar brontolare la pancia.

[Se poi uno ha voglia potrebbe anche investire una frazione qui, finchè è in tempo, perchè stiamo per limitare pesantemente le sottoscrizioni.]

Ma la cosa soprendente è che qualche "amico in banca" possa dire: il suo fondo comune obbligazionario euro di medio (lungo) termine è sceso.

Quindi visto che è conveniente perchè non ne compra un'altro po'?

A meno che non sia un fondo monetario la perdita è certa.