giovedì 13 maggio 2010

Le coppie di Verdone e l'euro

Cellino Associati SIM, Cellino e Associati SIM
Dopo aver salvato in extremis l'euro e aver evitato la catastrofe tutti sono felici: i mercati, che salgono, ed i politici che si danno grandi pacche sulle spalle.

Ma al di là della retorica sugli speculatori che, secondo la vulgata, hanno causato il recente ribasso, il VERO problema irrisolto è politico: l'assenza di una visione comune nella costruzione dell'Europa.

Il nord guarda con sospetto e forse con acredine il sud: abbiamo visioni della vita e prassi decisamente differenti. Se sulla propria visione si innesta una convinzione di superiorità o di legittimità assolute, il disastro è dietro l'angolo.

Se i politici non hanno la forza di fare nulla di più che rappresentare i propri (anche legittimi) interessi nazionali non c'è futuro per l'Unione.

La signora Merkel - che passava per essere una grande statista - ha fatto danni enormi pur di cercare di non irritare il proprio elettorato, rendendo ancora più tesa una situazione già molto critica. Stendo poi un velo sugli altri. E non sono stupito che Clegg abbia collaborato con i conservatori rinunciando al proprio europeismo.

La condivisione di una moneta ci costringe ad un matrimonio di interessi, e lo scontro culturale diventa inevitabile, deve quindi essere mediato.

Ma se i tedeschi continueranno a considerare superiore ed irrinunciabile il proprio modello e se altri paesi si sono dovuti adeguare, loro malgrado, ad una visione non propria, si genera una situazione simile a quella di certe coppie così bene caratterizzate da Verdone.

Scongiurata la crisi si profila un tentativo di "coordinare" (centralizzare) le politiche economiche. Ma se si ripeterà lo scenario in cui non i "forti" ma i "robusti" imporranno la propria visione senza mediazioni, la prossima crisi sarà devastante, perchè non ci sarà modo di tenere insieme i cocci dell'Europa, così come non c'è più modo di ricucire i rapporti di una coppia esasperata dalla pedanteria dell'uno e dall'umoralità dell'altra.

1 commento:

Guido Giaume ha detto...

E' venuto fuori un articolo un po' sbilanciato contro i tedeschi. In realtà le colpe sono equamente divise.