venerdì 1 febbraio 2013

Il Bund conviene?


Riprendo - dopo un mese "in salita" - a scrivere qualche riflessione, scusandomi per la prolungata assenza. 

Sembra passato un secolo quando a fine luglio Mario Draghi ha dichiarato che avrebbe fatto di tutto per evitare una crisi fatale per l'Euro. E poi è passato dalle parole ai fatti.
 

E' utile ricordare che questo sostegno è stato possibile poiché tutti i paesi dell'area europeriferica avevano sottoscritto il fiscal compact, ovvero l'impegno a ridurre con modalità certe e tempi certi l'eccesso di debito pubblico.


Oggi la garanzia della Banca Centrale Europea copre i titoli di Stato fino a tre anni.
Quindi cessate le paure di un rischio emittente i rendimenti dovrebbero essere simili. Ma lo sono? 

 
Il titolo triennale spagnolo ha un rendimento reale pari a 0; il titolo italiano è leggermente negativo e quello tedesco è pesantemente negativo.

Ovvero chi compera titoli tedeschi riceverà a scadenza una quantità di moneta che non gli permetterà di comperare le stesse cose che potrebbe comperare oggi.

Cosa succede se si confrontano i rendimenti reali a scadenza dei BTP dei Bund o dei Bonos a 10 anni? La situazione cambia?

Il rendimento reale tedesco è ancora negativo, mentre sono positivi quelli italiano e spagnolo.


Da un punto di vista psicologico questi sono i segni della paura che ancora non ha lasciato gli investitori. Nonostante tutto si preferisce perdere e "dormire tranquilli".


Interessante notare inoltre che negli ultimi 40 anni non era mai accaduto che il rendimento reale del Bund andasse sotto lo 0.




Cosa succederà?

Esistono in finanza alcune grandezze che sono definite mean reverting, ovvero che ritornano verso la media storica. Il rendimento reale dei Titoli di Stato è tra queste grandezze.

Quindi non è implausibile ipotizzare che nel futuro si vedano rendimenti tedeschi maggiori, cioè tassi più elevati degli attuali.

Questa deduzione non è banale, perché potrebbe indicare da un punto di vista politico un ammorbidimento della linea tedesca.

E questo ha anche conseguenze importanti per gli asset manager ed i risparmiatori.

Come è noto quando i tassi aumentano le obbligazioni con scadenza più distante sono maggiormente penalizzate. Inoltre i settori industriali più indebitati sono penalizzati rispetto a quelli che hanno meno debiti, a meno che non ci sia una vigorosa crescita economica che permetta di compensare i maggiori oneri finanziari.




Nessun commento: