lunedì 11 novembre 2013

Il diavolo nei dettagli - Un diamante è per sempre


Se domani il vostro private banker dovesse proporvi di investire in diamanti probabilmente vi sentireste lusingati e valutereste seriamente la proposta.


Tuttavia prima di accettare, affascinati dalla suggestione di varcare in questo modo la soglia di un club elitario, fate come la pietra che vi vogliono offrire: riflettete.

Fatte salve le ragioni emotive, gli obiettivi offerti con quella soluzione possono essere raggiunti diversamente e meglio?

Razionalmente le motivazioni che possono essere addotte per perorare la causa dell'acquisto di un diamante sono molteplici:

  • La decorrelazione con altri asset;
  • il mantenimento del valore reale;
  • la crescita del valore nel tempo;
  • l'elevato valore specifico, ovvero la trasportabilità e la possibilità di custodire ingenti valori in poco spazio.

E' possibile tuttavia che durante la proposta non vi menzioneranno altri aspetti, non esattamente secondari.



Esaminiamo ciascun argomento

  • Elevato valore specifico 
Eliminiamo subito il presunto vantaggio dell'elevato valore specifico: a meno che non siate mafiosi o fuggiaschi è una caratteristica poco influente, ampiamente bilanciata dal fatto che i diamanti bruciano. Quindi è meglio custodirli in un luogo appositamente ideato, piuttosto che in un caveau domestico o peggio improvvisato.


  • Decorrelazione con altri asset.
Occorre tenere presente che
- le serie storiche sui prezzi dei non sono lunghissime;

- non esiste un mercato ufficiale dei diamanti
e quindi non esiste un prezzo ufficiale.

La questione della lunghezza della serie storica sembrerebbe di poco conto, da topi di biblioteca, ma non è così.

Una serie storica relativamente giovane potrebbe essere influenzata da fenomeni non permanenti e quindi la pretesa decorrelazione da altri asset potrebbe essere il frutto di una causa fortuita e non permanente.
In sostanza, se si cerca decorrelazione è possibile trovarla con modalità meno esotiche e più liquide.

L'assenza di un mercato ufficiale è un problema non banale perché non c'è una Autorità che vigili sulla formazione dei prezzi, e almeno teoricamente, è possibile che avvenga una manipolazione del mercato.

E se taluni (a mio avviso erroneamente) affermano che sia possibile pilotare per lunghi periodi mercati molto più ampi e liquidi figuriamoci un mercato minore...

Un mercato informale ha almeno anche un altro svantaggio: è illiquido. Ovvero non ci sono flussi abbondanti di domanda ed offerta. A questo punto ai più dovrebbe essere chiaro che il mercato dei diamanti è un po' come il mercato delle case. Tutte le case sono differenti, e quindi se si vuole raggiungere un accordo occorre trovare l'occasione giusta, ovvero attendere o fare un sacrificio di prezzo.

Il meccanismo che descrive un mercato poco liquido è qui (consiglio vivamente di leggerlo).
Non solo. E' anche possibile incappare in una commissione di disinvestimento, oltre a non avere la garanzia del riacquisto da parte del venditore.



  • Il mantenimento del valore reale e la crescita di valore nel tempo
Un bene preserva dall'inflazione ed il suo valore cresce nel tempo se la sua domanda e l'offerta sono strutturate opportunamente.

Il mercato mondiale dei diamanti è in mano ad un cartello veramente ristretto di player che con ogni probabilità operano in modo da mantenere sempre "la barra a dritta". Ma se il mercato è in mano ad un gruppo ristretto non è da escludere che a determinate condizioni non sia conveniente per costoro fare anche l'opposto, specie in assenza di vigilanza.

I diamanti poi creano, come altri beni, un onere per la loro custodia e non producono interessi, cedole o dividendi. Ma se persino l'oro può essere "gestito" in modo che renda un "interesse" (vendendo opzioni), questo non avviene per i diamanti. 


Quindi in questo senso sono paragonabili alle azioni delle dot com, le azioni della bolla internet, dove l'assenza di profitti aziendali era la regola, e quindi la sola motivazione per l'acquisto era l'aspettativa di poter rivendere a prezzi maggiori.


Infine - in accordo con un articolo pubblicato da Reuter il 4/11/2013 - l'AD della IDB, una delle società che commercializza diamanti, la richiesta proveniente dal mondo affluent (la categoria di investitori che precede i private) è 5 volte maggiore rispetto a quella dei private.

Non solo,
sempre in accordo con quell'articolo una fonte bancaria che non è stata resa nota dal giornalista dichiara:
"la clientela tradizionalmente definita private, in assenza della certezza del valore rispetto ad altri beni rifugio come l'oro, al diamante preferisce beni alternativi più godibili come case all'estero, opere d'arte o gioielli."



 
Concludendo.

Sembra che i diamanti siano un business per le banche affamate di commissioni, per i collocatori e siano destinati a chi si vuole atteggiare a cliente importante. Ma parrebbe che chi ha i soldi "
veri" oggi punti altrove.

Naturalmente c'è un rovescio della medaglia: se un domani la moda si diffondesse non è da escludere che oggi si possano fare buoni acquisti.

Ciò premesso io non comprerei e mi sentei vagamente insultato se mi proponessero di comprarne.











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