sabato 18 settembre 2021

Barbero e la Palombelli contro Popper: ovvero perché alcune affermazioni che in astratto sono sensate fanno scandalo.

Prendo spunto dall’anniversario di morte di Popper (17/9/1994) che quasi coincide con le affermazioni di due star della comunicazione, anche se poi - per brevità - mi soffermerò solo  sulla Palombelli. 


Popper, una cinquantina di anni fa, sosteneva che chi avesse fatto televisione avrebbe dovuto munirsi di una sorta di "patentino" che certificasse di avere acquisito la consapevolezza del proprio ruolo di educatore.
Notate bene che però parlava di “organi di autogoverno”, “come avviene per i medici”. 

Cosa ha detto la Palombelli, parlando di femminicidio, a Forum?


 “...A volte però è lecito anche domandarsi: questi uomini erano completamente di testa, completamente obnubilati, oppure c’è stato anche un comportamento esasperante e aggressivo anche dall’altra parte? È una domanda, dobbiamo farcela per forza, perché dobbiamo, in questa sede soprattutto che è un tribunale, esaminare tutte le ipotesi.

Il corto circuito mi pare evidente: da tempo sia la televisione sia - a maggior ragione - i social non permettono più una agevole distinzione tra "informazione e analisi" versus "intrattenimento". 

Si produce così un flusso, un melange fecale, che ai lettori meno smaliziati, la massa, pare essere informazione, mentre in realtà è intrattenimento. 

Si producono così notizioidi. Sembrano notizie / opinioni fondate, ma non lo sono. 
Tuttavia, ripeto, la massa degli utenti non è adeguatamente attrezzata per riconoscerli come tali. 
 
Che questo andazzo sia, oltre che una pandemia, un fenomeno tollerato e desiderato “ai piani alti”, viene ben rappresentato dall’ascesa di Giacobbo, che, da onesto badilante catodico, diventa vicedirettore di Rai 2 sulla scia di una trasmissione come “Voyager” 

Se si indossano questi occhiali intellettuali ci si rende immediatamente conto del perché una riflessione non insensata “a priori” come quella della Palombelli abbia creato scandalo: si è scandalizzato chi ha ritenuto Forum un programma di intrattenimento e non di informazione o riflessione. In quest’ottica sarebbe stato sicuramente più opportuno stigmatizzare un simile evento. Tuttavia la Palombelli, come quasi tutti i suoi colleghi, cavalca questa ambiguità, questo voler stare a cavallo tra il serio ed il faceto. 

Questa stessa cornice di ambiguità permea oramai l’intierezza del sistema mediatico e le dottrine politico militari sia russa che cinese ne approfittano largamente da almeno 10 anni, in modo massiccio.

La velleità occidentale di non voler rinunciare a nulla è in ultima analisi lo stigma della nostra decadenza. Noi vogliamo solo la parte positiva di ogni equazione. Vogliamo essere informati senza annoiarci, vogliamo mangiare senza ingrassare, vogliamo consumare senza limiti. 
“gli altri” si prendano la parte negativa, non noi. Noi abbiamo il diritto di desiderare ed ottenere tutto. E chi ci nega questo "diritto" è un mascalzone. 

Inutile dire che questo assunto capovolge la summa del pensiero popperiano e ci si ritorcerà contro. 

Nessun commento: