martedì 22 novembre 2011

Siamo al bivio

I prossimi giorni saranno decisivi per vedere quale direzione prenderà l'Europa.

Se tutto andrà bene tra 10 anni saremo come ci siamo immaginati quando abbiamo accolto l'euro. Diversamente mi immagino il Quarto Reich, capeggiato dalla Germania, che verrà considerata "l'Europa"; noi diventeremo il nord Africa, la Grecia parte del Medio Oriente, l'Inghiltera sarà l'ovest Usa e il Portogallo diventerà la provincia d'oltremare del Brasile.

Perchè dico questo?

Gli squilibri nei conti intracomunitari sono tali da porre seriamente in pericolo l'esistenza dell'euro.

I paesi dell'Europa meridionale devono diventare virtuosi, ma non possono farlo nel giro di pochi mesi.
O i tedeschi smettono subito di condurre in modo così dissennato la loro politica di rigore e vengono in aiuto ai "partner" meridionali o l'euro salterà e con esso ogni speranza europea di essere qualcosa di differente da una macchia sulla cartina del mondo.

Lo squilibrio contabile tra chi importa (paesi meridionali) chi esporta (paesi settentrionali) è talmente forte che avere una moneta unica gestita dai paesi eurosettentrionali vuol dire in automatico una crisi feroce per i paesi del sud.

Se nel breve questo squilibrio non sarà mitigato da un sostegno a favore dei paesi deboli i titoli di debito di questi ultimi (a proposito forse non lo sapete, ma anche l'Austria mostra i primi segni di collasso) diventeranno carta straccia agli occhi degli investitori.

Metà Europa rischia di diventare come l'Argentina.


I tedeschi devono, con le loro prossime mosse, scegliere se aiutare adesso l'euro o uscirne. O prestiti ADESSO alle economia deboli o crack.

Dopo aver osservato il loro atteggiamento credo proprio che ne vorranno uscire credendosi superiori ed invulnerabili. Salvo poi trovarsi con il tasso di cambio tra il dollaro vs il "nuovo marco" a 2 (ovvero 2 dollari contro 1 marco) e quindi trovarsi ad esportare a quei prezzi (una WV Golf che costerà come una Mercedes Classe C).


Spero con tutto il cuore di sbagliarmi.

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