lunedì 23 settembre 2013

Matricole e Meteore


Questa settimana per alleggerire un poco il clima di preoccupazione che ho forse creato con gli ultimi post riferirò di un ragionamento fatto con mio figlio, relativamente alle vicende umane.


Ricordate il programmino televisivo che presenta i video delle stelle dei media quando erano agli albori? E che propone anche chi è passato rapidamente sugli schermi senza poi lasciare traccia?

Qui trovate Sandy Marton ed Eros Ramazzotti agli esordi.

Ma chi era Sandy Marton? ahhhh era lui... L'equivalente umano di Filo Sganga.


La questione posta da mio figlio era: "come è possibile che certi cantanti facciano una canzone o due e poi scompaiano, mentre certi altri facciano carriere di moltissimi anni?".

Il quesito è interessante e trovare un abbozzo di spiegazione generale applicabile anche in altri campi della vita potrebbe essere utile. 

Mi sono interrogato spesso su queste questioni e, chi mi segue sa che, specie all'inizio del blog, i miei post erano relativi alla mia visione del mondo.

Chi avesse voglia di rileggerli può farlo, ad esempio, qui e qui.

Chi mi segue sa anche che spesso amo stilizzare la realtà con piani cartesiani. Così nell'illustrare la risposta che ho dato a mio figlio non mancherò di usarli.

Immaginiamo due assi: quello orizzontale della "competenza" e quello verticale della "fortuna".

Il nostro modello del mondo diventerà


A questo punto anche per il lettore diventa abbastanza facile rispondere alla domanda di mio figlio.

Due etichette delle quattro categorie sono state scelte prendendo a prestito un famoso aforisma di Einstein "Preoccupati di diventare un uomo di valore piuttosto che un uomo di successo"; un'altra, la più ovvia, è mia e l'ultima è mutuata da Verga.

Mentre ci vuole poco tempo per individuare un vinto è molto difficile discriminare l'appartenenza alle altre categorie, poiché vi sono spesso condizioni straordinarie, oggettive o soggettive, che impediscono di capire quale sia la situazione reale.

Così a volte ci si "innamora" di un leader sbagliato ed in virtù di una serie di coincidenze lo si crede un predestinato, un uomo protetto dall'Alto, quando invece è solo mediamente abile o mediamente intrigante MA particolarmente fortunato.

Pensiamo per esempio a Hitler e alla quantità straodinaria quantità di attentati ai quali è sfuggito "miracolosamente".

Nassim Taleb in "Giocati dal caso" ha analizzato le questioni relative a queste errate percezioni, sia nel campo degli investimenti che nelle vicende politiche.


Nel mio piccolo ho scritto anche io qualcosa, in Darvinismo all'Italiana e su come provare a discriminare la bravura dalla casualità qui.

























 

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