sabato 16 maggio 2015

Bad Banks e Bad Girls

Chi ha qualche anno sulle spalle certamente ricorderà un epico album di Donna Summer.

Chi ha meno anni avrà almeno sentito il detto "le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive ragazze dappertutto".

Cosa hanno dunque in comune le bad girls e le bad banks?

Se le bad girls e le bad baks fanno danni solo a loro stesse o a chi le frequenta "sono nel loro". Se invece fanno danni anche a chi non le frequenta ovviamente no.

E' recente la storia della bad bank austrica fallita.

Il rischio che temo è che le bad banks facciano danni a noi tutti.

Cosa è una bad bank? Una banca che compera i crediti incagliati di altre banche e li detiene fino a quando la situazione si è risolta, in un modo o nell'altro.

Ma con quali soldi? Bella domanda. Se la banca è pubblica o semipubblica i soldi saranno in tutto o in parte provenienti dalle nostre tasche.

E che male c'è a fare una bad bank con i soldi pubblici? In questo modo si rilanciano le altre banche, quelle che adesso non possono erogare denaro alle imprese. Insomma la bad bank aiuta la ripresa economica.

Si, ma chi determina il valore del credito incagliato? Questo è il punto nevralgico.

Se il valore del credito incagliato è più alto del dovuto la banca che vende se ne avvantaggia. E se chi compera spende soldi pubblici vuol dire che ancora una volta si privatizzano i guadagni e si pubblicizano le (potenziali) perdite.

Se le cose andranno bene ed i crediti verrano poi rimborsati nessuno si accorgerà di nulla ma se invece le cose dovessero andare male - come nel caso della bad bank austriaca - saranno i contribuenti a pagare, almeno in parte.

Poichè in Italia l'azzardo morale con i soldi pubblici è uno sport molto ben praticato, mi viene da pensare che la creazione della bad bank italiana sarà una ottima occasione per aiutare gli amici, alle spalle dei contribuenti.





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