venerdì 19 gennaio 2018

Video - Uno scudo per il patrimonio e per la Vita


Può darsi che stiate cercando la risposta ad una domanda simile a questa. Come potrò tutelare il mio caro, una volta che io non ci sarò più? O ancora: come potrò tutelare il mio patrimonio e la mia famiglia qualora dovesse capitare qualcosa di grave? Tranquilli però non vi parlerò di assicurazioni. Oggi vedremo una soluzione giuridica solida adatta a tutelare noi ed i nostri cari di fronte ad eventi ed esigenze complesse. Benvenuti... L’impostazione del diritto continentale è molto precisa: a fronte di X deve succedere Y. Pertanto quando non c’è bisogno di discrezionalità gli strumenti giuridici classici sono molto potenti. Ma a volte le situazioni della vita sono più complicate. Facciamo alcuni esempi di problemi molto concreti della vita di oggi: - un imprenditore (o un dirigente) vorrebbe tutelare il proprio patrimonio ed il benessere proprio e della sua famiglia dai rischi che potrebbero verificarsi se effettuasse certe scelte imprenditoriali o di carriera. - una persona teme che - una volta che lui sia scomparso - un suo congiunto non sarà in grado di occuparsi di sé stesso; - un capofamiglia ha timori che l’azienda lasciata in mano ai discendenti andrebbe rapidamente in crisi. Non sempre è possibile trovare la soluzione ideale con gli strumenti più conosciuti del diritto. Da tempo anche in Italia, per risolvere in modo solido questi ed altri problemi complessi abbiamo a disposizione uno strumento giuridico del mondo anglosassone: il trust. Il trust è uno strumento che - grazie al nostro ingresso in Europa - è stato recepito all’interno del diritto italiano. É tuttavia uno strumento antico. Per es. è stato usato per tutelare le famiglie dei nobili inglesi che partivano per le Crociate. Spesso costoro lasciavano un figlio in tenera età che necessariamente era in balia di chi restava. Per tutelarlo e tutelarsi, il nobile prima di partire cedeva i propri beni ad un terzo la cui correttezza era al di sopra di ogni sospetto, per esempio l’abate locale. Ma non solo: redigeva un atto con il quale dava istruzioni precise su come costui avrebbe dovuto amministrare i beni e su come usare i proventi. Si stabilivano inoltre le regole per la restituzione al nobile o - in caso di morte – al figlio, una che questi fosse volta cresciuto. Infine eventualmente si istituiva anche la figura del guardiano che doveva vigilare sull’esecuzione delle istruzioni date all’abate ed eventualmente si disporne la sostituzione. Ricapitoliamo. Per tutelarsi il nobile cedeva i beni all’abate, il quale però non era libero di usarli a proprio piacimento ma era legato ad alcune istruzioni e soggetto alla vigilanza di un guardiano. Questo meccanismo blindava i beni, che non erano più nella disponibilità né del nobile, né della moglie né del figlio o di chiunque altro, se non dell’abate, che era a sua volta istruito e controllato per lavorare a favore della famiglia del nobile. Oggi in Italia questo meccanismo è molto utile ed è già all’opera. E’ infatti possibile istituire un trust in favore di un figlio disabile, in modo che, quando i genitori non saranno più in grado di badare a lui, ci sarà chi lo farà per loro. Ma non è che un esempio. É possibile infatti immettere all’interno di un trust una azienda. In questo modo sarà gestita da un comitato che implementerà le migliori pratiche per farla prosperare, mentre i discendenti del fondatore ne godranno i frutti senza interferire con la gestione, che verrà assegnata ai manager. Questo è il caso dell’IKEA. Ma non solo: se un imprenditore (o manager) desiderasse isolare il proprio patrimonio personale da eventuali insuccessi aziendali con un trust potrebbe farlo, a condizione che la sua azienda non sia già in cattive acque, ovvero che il trust non diventi un modo per gabbare i creditori dell’azienda. Ma questi sono solo alcuni esempi. Concludiamo. Il trust è un istituto che permette proteggere un patrimonio e di destinarlo ad attività determinate a priori, come per esempio il benessere di una o più persone. I passaggi logici sono 3 1) il conferimento dei beni ad un terzo, un trustee (l’abate); 2) indicazione dell’obiettivo che il trustee deve perseguire: per esempio permettere un certo tenore di vita a determinate persone. 3) eventualmente l’indicazione di un guardiano che possa controllare ed eventualmente revocare il trustee. Il trust è straordinariamente flessibile e può essere costituito sia per atto tra vivi che per per testamento e non ci sono praticamente limiti per la sua applicazione.

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