martedì 23 aprile 2024

Il Giro d'Italia e le Azioni

Sta per iniziare la stagione del ciclismo e voi volete scommettere sul #Giro d’Italia. Potete pensare di fare le vostre scommesse senza avere una classifica generale? Credo di no.

Oggi vedremo come sia possibile fare questo con le azioni. 

Immaginiamo che un ciclista abbia due qualità: la forza nelle gambe e la capacità di tenere la strada, ovvero di non sbandare, di stare nella traiettoria giusta.

Abbiamo due concorrenti: Alfa ha forza 8 e stabilità 7 e beta ha forza 10 ma stabilità 5, quindi anche se ha più forza è più propenso a sbandare. Su chi puntare? É più facile che Beta vinca perché ha più forza? Ma che dire della sua instabilità? Siamo poi sicuri che alla lunga vinca la competizione? O forse potrebbe vincere Alfa che è più regolare?

Se passiamo alle azioni abbiamo la possibilità di fare una operazione simile. Misurare sia la forza sia la capacità di tenuta della traiettoria di ogni singola azione. Poi possiamo fare una classifica.

E’ bene però sapere che nel settore degli investimenti i criteri basati sui prezzi per definire forza e tenuta sono più arbitrari che in fisica.

Adesso vi presenterò una possibilità tra le tante di vedere come era la situazione a fine febbraio.


Vedete che ho messo anche l’indice di riferimento, che è un po’ il baricentro del nostro gruppone ciclistico. 

Se poi prendiamo l’indice FTSEMIB e facciamo uno schemino sui 4 assi cartesiani dove l’indice è il riferimento relativo, cioè il MIB vale 0 le cose risultano ancora più chiare. 



Perché abbiamo a sinistra la zona dove ci sono azioni che hanno reso meno dell’indice e altre, a destra che hanno reso più dell’indice. Poi ci sono azioni che hanno una tenuta di strada maggiore dell’indice e altre, poche, che hanno una tenuta peggiore dell’indice, sotto.

Quali sono le azioni che interessano noi? Dipende dalla nostra strategia. Facciamone una semplice. Vogliamo uno azione che vada più forte dell’indice. Basta spostarci nel quadrante a destra. In evidenza c’è Leonardo. 

Vogliamo invece una  azione che ha perso molto perché riteniamo che abbia finito di prenderle? La troviamo nel quadrante a sinistra. Per es. A2A o ENEL

Vorrei farvi notare alcune cose. Una delle azioni che ha reso di più nel periodo considerato è Leonardo, che è sulla linea del +30% di rendimento e del 6% di volatilità. E dalla parte opposta abbiamo Italgas che ha perso il 10% con una volatilità veramente bassa, meno di quella dell’indice.  

Vedete che c’è anche una linea che passa attraverso la nuvola dei punti? E’ una - chiamiamola - specie di media.  Cosa ci dice questa linea? Che all’aumentare del rendimento aumenta anche la perdita della tenuta di strada. E un po’ come se il ciclista preso dallo sforzo di pedalare non badasse più di tanto all’assetto. 

E questo però crea due problemi. Il primo è che perdere l’assetto potrebbe farlo scendere in classifica del rendimento. Vedete Ferrari? Ha un rischio non lontano da Leonardo ma un rendimento molto minore. Il secondo è che a causa degli scossoni noi che investiamo potremmo farci prendere dallo sconforto e abbandonare la scommessa. 

Un po’ come quando abbiamo una fidanzata molto attraente ma che ci fa uscire matti.

Per questa ragione i professionisti degli investimenti sono sempre molto attenti al rapporto tra il rischio ed il rendimento, o se preferite cercano di selezionare quelle che chiameremo acque chete, quelle che non si fanno notare.


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