venerdì 22 maggio 2020

Usciamo quando il mercato scende - Parte 1


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Oggi avremo modo di toccare con mano la controintuitività della finanza.

Cosa vuol dire che la finanza è controintuitiva? Spesso in finanza si crede di applicare delle regole di buon senso, quando in realtà si stanno facendo cose pericolose senza saperlo. E' un po’ come quando si deve correggere la traiettoria dell’auto sul ghiaccio: occorre controsterzare, e non è intuitivo. Analogamente la controintuitività della finanza è la ragione per cui investire è molto difficile.

Iniziamo oggi con la madre di tutti i cattivi pensieri dell’investitore. “Quando scende usciamo”.

Perché è una proposta intrigante? Anzitutto le persone in genere soffrono il doppio quando il proprio investimento scende. Il dolore della perdita è mediamente doppio rispetto al piacere del guadagno. Quindi è affascinante immaginare di poter evitare il dolore. Anche perché al dolore sono associati i cattivi pensieri che fanno perdere. E sono del tipo ”Ma sono così scemo? Era evidente che…”, “Adesso mia moglie mi pianta le paranoie”, “il mio collega ha guadagnato di più”. E così via.

Quindi fin dall’alba degli investimenti azionari, ovvero dal secolo dell’assolutismo in Europa o per quello che riguarda il Giappone dell’epoca Edo, gli uomini si industriano per trovare modi di prevedere cosa succederà al prezzo di un titolo. E tra questi c’è anche l’astrologia!

La domanda che vi pongo oggi è: esistono criteri che indicano con regolarità (consistenza) se è ora di entrare o di uscire da un titolo? Notate non sto dicendo criteri per indicare se un titolo sia buono da comperare perché sottovalutato. Intendo dire un criterio semplice, quasi meccanico, per decidere quando comperare o vendere? Ci sono molti pensieri in merito. Oggi iniziamo ad esplorare il più classico di tutti: le medie mobili.

Immaginate vostro cuggino che vi mostra questo grafico e vi dice: “la linea più nervosa è l’andamento del titolo XXX e la linea più morbida è la media mobile dei prezzi”.




E prosegue “Noi da adesso compriamo questo titolo solo quando i prezzi stanno sopra la media mobile. E lo venderemo quando i prezzi vanno sotto” Voi guardate la regolarità stupefacente del grafico, annuite e vi vedete ai Caraibi.

Vostro cuggino poi vi spiega come si costruisce la media mobile. Prendiamo ad es. un prezzo al mese, l’ultimo prezzo del mese e facciamo la media semplice. Poi il mese dopo dopo buttiamo via il prezzo più vecchio e ci mettiamo il prezzo nuovo e rifacciamo il calcolo. Una cosa facile, che con un foglio di calcolo si fa in due minuti. Inoltre ci dà poco stress e facciamo poche operazioni. Possiamo farlo la sera, di un venerdì senza sbattimenti.

Date 100 euro a vostro cuggino e per 10 anni seguite il metodo: dopo 10 anni andate a casa sua con il trolley e la bottiglietta di abbronzante, pronti per andare ad Antigua. Ma vostro cuggino vi dice, “guarda che andremo a Riccione”.

"Ma come? Ma abbiamo guadagnato o no?"
"Certo che abbiamo guadagnato. Ma è capitata una cosa curiosa. Sarebbe andata meglio molto se avessimo lasciato stare la regola.".


Guarda: in rosso ecco il grafico dell’andamento dei 100 euro investiti su questo titolo, solo comprando all’inizio e tenendo, senza fare nulla. Qui invece in verde vedi l’andamento degli altri 100 euro applicando la regola.
 

"Ma è andata bene!" Dite voi.

"Abbiamo avuto fortuna. Guarda gli altri titoli."

"Ecco un altro titolo fortunato.".


"E un altro.".
"Ma se guardi tutti i titoli comprare e tenere pare meglio".

Però poi avete un lampo. “Cuggino, ma la regola che abbiamo usato non fa impiegare il capitale per tutto il tempo. Mentre il "compra e tieni" sì. Hai decurtato il capitale  dell'altro investimento in modo da tenerne conto? Diversamente hai avvantaggiato la concorrenza” (immaginando inoltre che dividendi e interessi sul capitale non usato più o meno si pareggino).

Lui risponde: "Sì nel calcolo ne ho tenuto conto. Nel senso che ho ridotto il capitale impiegato nel "compra e tieni" in proporzione al tempo nel quale il sistema dava indicazione di acquisto. Per esempio se l’indicazione era di stare comperati 7 anni su 10, ho ridotto del 30% il rendimento del capitale dell’investimento "compra e tieni"".

Guarda adesso questa tabellina. 



"Ci sono quasi tutti i titoli americani che compongono l’indice Dow Jones 30 e vedi che dopo 10 anni di applicazione della regola, mediamente non conviene applicarla perché si guadagna di più comprando e tenendo."

"Sì, ci sono dei titoli con i quali la regola funziona, cioè dei titoli dove ha senso applicarla, ma non pare possibile determinare a priori dove la regola funzionerà".

A questo punto il cuggino prosegue: “Almeno ho evitato i ribassi più duri”.

Voi fate un conto ad occhio sui grafici e vedete che le discese percentualmente sono simili. E glielo fate notare.

A quel punto il cuggino vi dice: "pare che la media mobile non permetta di separare nitidamente le fasi di rialzo da quelle di ribasso, anche se a occhio pareva di sì. MA allora sai cosa proviamo a fare?".

Per oggi ci fermiamo qui. Se vorrete sapere cosa si inventerà vostro cuggino la prossima volta dovrete aspettare la prossima puntata.


Se vorrete verificare direttamente i numeri basta che mi scriviate per averli.
I dati sono di Google Finance e le elaborazioni sono mie. 

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