venerdì 10 luglio 2020

Wirecard e l'ansia negli investimenti





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Forse avrete sentito che Wirecard, una importantissima società presente nell'indice di Borsa tedesco è passata da 150 euro a 3 euro per azione nel giro di poche settimane.



Questo avvenimento ci dà l'opportunità di fare molte considerazioni.

La prima è che c'è differenza tra una flessione, anche severa, e una perdita. La flessione implica un recupero, anche se forse in tempi lunghi, mentre la perdita non prevede un recupero perché ad es. la società fallisce.


Una persona mi ha recentemente chiesto se si possono evitare investimenti che comportino flessioni severe o perdite. La risposta è ni, anche se vi avevo detto, la settimana scorsa, che la specificità delle affermazioni distingue un professionista da un dilettante.


Anni fa un amico laureato in una materia scientifica mi disse “io da te mi aspetto delle previsioni esatte perché io che sono un dilettante posso sbagliarmi ma tu no”. E poi mi aveva chiesto cosa avrebbe fatto la borsa il giorno dopo.

Risposi che la sua impostazione era concettualmente corretta ma che occorreva mettersi d’accordo su cosa volesse dire “giusto” o “sbagliato”, perché quando si parla di argomenti ingegneristici o fisici due più due fa sempre quattro, ma le cose si complicano se si parla di fenomeni sociali, perché la finanza è un fenomeno sociale e il metodo delle scienze sociali è la statistica.


La statistica è nata cioè per descrivere fenomeni che non possono essere descritti in modo deterministico, inoltre per ragioni che sarebbe bello approfondire, ma che ci porterebbero troppo lontano, noi uomini pensiamo praticamente sempre in modo deterministico, perché è più pratico, meno faticoso e soprattutto riduce l’ansia.


Facciamo un esempio: se dico Rosso di sera… Cosa rispondete? Avrete certamente ricordato il famoso adagio. Concorderete, inoltre che il “si spera” sarà probabilmente stato aggiunto in seguito, quando ci si sarà resi conto che spesso, nonostante un tramonto rosso, il giorno successivo il tempo non era quello predetto.


Quindi a fronte dell'evidenza che il proverbio funzionava solo a volte, piuttosto che buttarlo via e non avere più una finta ma confortevole sensazione di poter prevedere il futuro si è preferito attenuarne il valore previsionale e mantenerlo. In definitiva la previsione sarà stata anche farlocca una volta su due, ma il senso di comfort di possedere un metodo per dominare il futuro è stato mantenuto, con tutto vantaggio per l'anima poiché l'incertezza crea ansia e l'uomo che ne è già sovraccarico la respinge in tutti i modi.


Ma allora cosa deve fare un professionista della finanza con il proprio cliente?

Deve indicare che gli obiettivi chiari e determinati sono possibili solo nel lungo periodo, perché la statistica non fa sconti. Quindi nel breve potrebbero capitare e capitano, eventi traumatici imprevedibili. Questo avvicina la gestione dei patrimoni all'arte della navigazione: occorre tracciare una rotta di massima e poi eseguire variazioni in base alle condizioni del momento.


Il punto è che il cliente, se lasciato a sé stesso, non ne vuole sapere di probabilità, vuole certezze e subito, anche finte, come quelle del proverbio.


Anche in questo caso la vita ci offre una coperta corta. O accettiamo l'ansia dell'incertezza di breve medio periodo, gestendo comunque i nostri investimenti in modo da fare si che la tensione emotiva sia sempre mantenuta ad un livello accettabile, o la rifiutiamo rifugiandoci in un mondo di soluzioni posticce, studiate apposta per eliminarla, al prezzo però di non guadagnare.


Quindi alla domanda: è possibile evitare brutte sorprese come il tracollo di Wirecard o di Parmalat o Argentina? La risposta è: si può fare qualcosa per ridurre i danni di un evento avverso, sia in fase di pianificazione sia in fase di gestione dell'evento, ma il solo metodo ragionevole per non buttare soldi dalla finestra non è cercare di evitare a tutti i costi il danno, perché alla fine porterebbe ancora più danni. È proficuo piuttosto immaginare preventivamente il caso avverso in modo che quando si verificherà non sia esiziale per il portafoglio.


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