venerdì 11 ottobre 2024

Cosa ci insegna lo scandalo dell'accesso ai conti correnti?


Il recente accesso ai conti dei VIP impone una riflessione sulla relazione tra riservatezza e dimensioni delle istituzioni finanziarie. 

E’ noto da ieri che un (ex) dipendente bancario è stato accusato di aver compiuto oltre 7.000 accessi non autorizzati ai conti di circa 3.500 persone, tra cui figure di rilievo della politica e delle istituzioni. 

Questo episodio solleva interrogativi sulla capacità di grandi organizzazioni di proteggere efficacemente la privacy dei propri clienti.

Nonostante la pronta reazione dell'istituto coinvolto, la durata delle violazioni – che si sono protratte per due anni, dal febbraio 2022 all’aprile 2024 – rivela che la capacità di individuare tempestivamente anomalie potrebbe essere legata anche alla complessità e alle dimensioni dell'organizzazione. 

Occorre anche chiedersi se è un problema sistemico. E in tal caso potrebbe riguardare tutte le grandi istituzioni finanziarie.

La banca in questione ha sicuramente agito tempestivamente, una volta identificata la minaccia, segnalando l'episodio alle Autorità e procedendo con l’allontanamento del dipendente responsabile. Tuttavia, resta il fatto che le violazioni si sono protratte per un periodo di tempo considerevole prima di essere rilevate, mettendo a rischio la privacy di migliaia di clienti 

E questo solleva dubbi sulla capacità di monitorare adeguatamente il comportamento dei dipendenti in un contesto organizzativo complesso.

Le grandi istituzioni finanziarie si sono dotate di sofisticati sistemi di controllo, ma la vastità delle operazioni, l’alto numero di dipendenti e la complessità operativa possono ostacolare una risposta rapida a eventuali comportamenti illeciti. Questo episodio rappresenta quindi un campanello d’allarme per il cliente che si affida a queste organizzazioni con l’aspettativa di sicurezza e riservatezza.


Riservatezza e dimensioni: un nuovo tradeoff per gli investitori?

Tradizionalmente, le grandi istituzioni finanziarie hanno attratto clienti anche facendo leva sull’aspetto rassicurante della dimensione. Ma questo caso fa emergere una riflessione nuova: la dimensione dell’organizzazione potrebbe da oggi rappresentare un punto debole anziché forte, almeno per i clienti di alto livello? 

Abbiamo visto come la complessità strutturale può rallentare il processo di rilevamento di accessi non autorizzati o attività sospette, esponendo i clienti a rischi prolungati.

Quindi per chi considera la riservatezza una priorità potrebbe essere il momento di valutare alternative


Le istituzioni di dimensioni più contenute potrebbero offrire un controllo della privacy più tempestivo e puntuale? 

Un flusso di dati che circola tra un minor numero di persone può risultare particolarmente rassicurante per coloro che cercano un elevato livello di privacy.

In queste realtà, il numero ridotto di dipendenti e la minore complessità operativa potrebbero permettere una maggiore vigilanza, rendendo più facile individuare comportamenti anomali in tempi rapidi. 

Tutto questo apre quindi la strada a un dibattito sulla convenienza, per chi cerca maggiore riservatezza e sicurezza, di rivolgersi a operatori di dimensioni più contenute, dove è ragionevole immaginare che la tutela della privacy possa essere maggiore.

In un’epoca in cui la riservatezza è un valore sempre più cruciale, le dimensioni dell'istituzione finanziaria a cui ci si affida potrebbero diventare un nuovo criterio di valutazione da parte della clientela, al pari della performance.


Nuove sfide per la comunicazione corporate

Infine occorre notare che questo evento richiederà una risposta proattiva da parte delle istituzioni finanziarie: da oggi la fiducia dei clienti non può più basarsi esclusivamente sulla dimensione e sulla reputazione dell'istituto, da oggi dovrà anche essere alimentata da una comunicazione chiara, e dovrà essere rappresentato plasticamente l’impegno verso la sicurezza e riservatezza: un asset che non può più essere dato per scontato, incorporato nella grande dimensione. 

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