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martedì 2 dicembre 2025

Nuda proprietà: davvero un affare? Ecco 7 rischi che in pochi ti dicono

Conviene davvero comprare una nuda proprietà?

A prima vista può sembrare un investimento astuto: paghi meno del valore pieno di mercato, aspetti, e un giorno l’immobile sarà tuo. Ma cosa succede nel frattempo?

Dietro l’apparente semplicità della formula “compri oggi, entri domani” si nascondono almeno 7 fattori di rischio che rendono l’acquisto di una nuda proprietà molto meno vantaggioso di quanto appaia. Vediamoli insieme, uno per uno, con un approccio concreto e fuori dai luoghi comuni.


🔍 1. L’alea della sopravvivenza… e il paradosso del benessere

Il primo rischio è noto: non puoi sapere quanto vivrà l’usufruttuario.

Ma c’è un elemento in più, raramente discusso: dopo la vendita, il venditore ha liquidità in tasca, nessuna preoccupazione di sfratto, spesso un aumento del benessere psicologico.

Tradotto? Vive meglio, e potenzialmente più a lungo. È un paradosso che sfiora il cinismo, ma è parte della realtà.

👉 In sintesi: più l’usufruttuario vive a lungo, più il tuo investimento resta immobilizzato.


📉 2. Prezzi immobiliari: in calo strutturale?

Chi compra spera in una rivalutazione dell’immobile. Ma siamo sicuri che accadrà?

In Italia, la pressione demografica è in declino: meno giovani, più case in vendita, aumento dell’offerta.

L’idea che il “mattone” salga sempre è superata. Oggi il valore degli immobili potrebbe restare piatto o persino diminuire, soprattutto in zone non centrali o poco dinamiche.


🏠 3. Spese straordinarie e condominiali: chi paga davvero?

Molti ignorano che il nudo proprietario è coobbligato nel pagamento delle spese condominiali, anche se non abita l’immobile.

Se l’usufruttuario non paga (e capita spesso), l’amministratore può rivalersi sul nudo proprietario.

E le spese straordinarie? Sono tutte a carico del nudo proprietario, anche se magari non metterà mai piede in quell’immobile. Rifacimenti tetto, facciate, impianti: ogni delibera può trasformarsi in un salasso.


🔌 4. Normative energetiche in arrivo: una bomba a orologeria

L’Europa spinge per un patrimonio edilizio a basse emissioni.

Nel giro di pochi anni potremmo trovarci davanti a obblighi di ristrutturazione energetica, pena l’invendibilità dell’immobile.

Chi sosterrà questi costi? Ancora una volta, il nudo proprietario. E se l’immobile non sarà a norma, perderà valore e mercato.


👴 5. Un venditore anziano e nullatenente è più forte della legge

Se sorgono conflitti, è difficile ottenere giustizia.

Un venditore anziano e senza beni è praticamente inattaccabile: anche in caso di morosità o danni, le vie legali rischiano di essere inefficaci.


💸 6. Illiquidità: e se cambi idea?

Una volta comprata la nuda proprietà, non puoi facilmente rivenderla.

Il mercato è ristretto, poco trasparente, e spesso dominato da forti sconti.

Questo tipo di investimento richiede un orizzonte temporale lungo e non garantisce un’uscita agevole.

Per questo dovrebbe offrire un extrarendimento. Ma nella maggior parte dei casi, non lo fa.


📊 7. Le tabelle ministeriali? Una semplificazione fiscale, non una stima reale

Il valore dell’usufrutto viene calcolato in base a tabelle ministeriali.

Ma attenzione: non rappresentano il valore economico reale dell’investimento, solo una convenzione per il calcolo delle imposte.

In alternativa, si potrebbe valutare un investimento azionario ben diversificato, con maggiore liquidità e potenziale di rendimento.


👉 In conclusione

La nuda proprietà non è un cattivo investimento in sé, ma è un investimento con molti rischi impliciti, spesso sottovalutati.

🧠 E tu, ci avevi mai pensato a questi aspetti prima? Ti sei mai trovato a gestire un acquisto del genere? Raccontamelo nei commenti.


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