giovedì 14 gennaio 2010

“Il pianeta proibito” e rendimenti negativi dei BOT trimestrali

, Cellino Associati SIM, Cellino e Associati SIM
Se uno sconosciuto bussasse alla vostra porta e sorridendo vi dicesse: “Egregio signore mi presti 1000 euro che tra tre mesi gliene restiturò 995”, lo congedereste con un sorriso, o peggio…

Eppure molti, varcando la soglia di una Banca, e chiedendo un consiglio per investire, di fatto hanno ricevuto questa proposta; alcuni l’hanno accettata poco consapevolmente, altri invece l’hanno subita e giustificata pensando che fosse il “prezzo della tranquillità”.

La finanza è materia magmatica perché oltre alla difficoltà intrinseca subisce l'influenza di milioni di soggetti poco esperti ed emotivi, che tramite i mercati finanziari, hanno la possibilità di realizzare istantaneamente il proprio desiderio, qualunque esso sia, consapevole o inconscio.

Esattamente la stessa cosa avveniva tramite la macchina dei Krel, nel film di fantascienza che cito. E come i protagonisti del film anche noi ci troviamo a combattere una battaglia contro i mostri creati dal subconscio.

Adesso molti stanno combattendo la battaglia contro l’incubo che potremmo etichettare: “la caduta dei prezzi azionari è senza fine, pertanto l’unica fonte di salvezza è perdere poco, piuttosto che perdere molto”.

Abbiamo visto come questa visione mostruosa è diffusa anche tra i cosiddetti giornalisti economici (vd il mio post precedente su Turani).

Naturalmente le persone tecnicamente più smaliziate, piuttosto che comperare BOT si sono lanciate nell’acquisto di corporate bond, cioè di obbligazioni societarie, nel tentativo di lucrare qualcosa in più, in attesa del tracollo del mercato azionario.

Così non è irragionevole pensare che la bolla speculativa non sia annidata sui mercati azionari, ma piuttosto su quelli obbligazionari, dove c’è uno straordinario affollamento di persone “prudenti” che si strappano dalle mani titoli che probabilmente valgono di meno e di cui i BOT sono solo la punta dell’iceberg.


Se l’accesso ai mercati finanziari avesse molte più barriere, per esempio se si decidesse con l’aiuto di uno specialista solo uno volta all’anno cosa fare, la finanza verrebbe percepita diversamente e anche gli investitori ne guadagnerebbero, non solo materialmente.

Nessun commento: