, Cellino Associati SIM, Cellino e Associati SIM
Nella vita, come anche in finanza, la certezza assoluta non esiste. Anche il “tasso privo di rischio” non è tale, poiché fa riferimento ad obbligazioni di un emittente di massima solvibilità: sebbene vi siano infime possibilità che questi fallisca, non sono pari a zero.
Ho appreso tempo fa che i militari, che professionalmente hanno necessità di affrontare l’ignoto, lo suddividono in “sconosciuto conosciuto” e “sconosciuto sconosciuto”: con il primo termine intendono una serie di possibilità che rientrano nel novero dell’esperienza; con il secondo si riferiscono ad eventi totalmente nuovi.
In campo finanziario il fallimento della Leheman Brothers è un caso limite della prima specie, poiché in linea teorica era possibile immaginarlo, ma, poiché avvenuto in coda ad una serie di eventi di segno opposto, era diventato sostanzialmente imprevedibile. L’attacco alle Torri Gemelle rientra invece nel secondo caso.
Contrariamente ai militari un gestore di patrimoni non si occupa di eventi del genere “sconosciuto sconosciuto”, perché imprevedibili e quindi non gestibili.
Non si allarmino i miei clienti però: questa considerazione non ci impedisce di avere un atteggiamento generico di grande prudenza nei confronti delle ricchezze che amministriamo.
Se non è possibile dare certezze ai clienti, almeno diamo loro chiarezza.
Il lavoro del gestore di patrimoni è “solo” quello di fare previsioni sulla scorta dei dati disponibili e di agire di armonicamente con le indicazioni “a priori” ottenute dal cliente.
Non solo, occorre far capire che cercare di anticipare un evento “sconosciuto sconosciuto” il più delle volte non riesce, e quindi nel lungo periodo fa perdere denaro.
Ciò nonostante chi lo coglie si assicura grande celebrità, un classico caso in cui si fa pagare ad altri la propria pubblicità.
Fin dall’inizio il consulente deve mettere in chiaro che gli effetti di certi eventi avversi non sono eliminabili e che il suo lavoro si limita all’ambito dello “sconosciuto conosciuto” e che la sua bravura sta nella regolazione dei rischi in funzione della capacità del cliente di sostenerli.
Concludo tornando rapidamente all’attualità. Credo che il salvataggio della Grecia sia una decisione politica per evitare uno “sconosciuto sconosciuto”.
Il default potrebbe rappresentare la "soluzione razionale" dell'economista classico, ma Leheman Brother è il caso recente più eclatante di come una decisione apparentemente sana “a tavolino” possa sfuggire di mano: il delicato equilibrio politico dei balcani e il rapporto tra Turchia e Grecia non consente manovre drastiche, specie in un momento di crisi economica come questo.
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