mercoledì 10 marzo 2010

Il “sushi for dummies” e la bolla del Nasdaq

Cellino Associati SIM, Cellino e Associati SIM

Ho appreso che in Italia stanno aprendo molti locali di stile giapponese dove è possibile mangiare pesce crudo. Abbastanza curiosamente la maggioranza di questi ristoranti è gestita da cinesi.

Un amico mi parlava delle cause di questa piccola rivoluzione:”I cinesi hanno il fiuto per gli affari e sono pronti a cavalcare le mode: hanno capito che il loro ristorante tipico sta ristagnando, anche a causa dei pregiudizi sulla pulizia e sul fatto che la loro cucina oramai non è più una novità.”.

Continuava asserendo che il sushi preparato da un cuoco giapponese era però molto differente da quello di un cuoco genericamente orientale. Pertanto è facile trovare locali mediocri, per una serie di ragioni che hanno a che fare con la freschezza del pesce, con il modo di tagliarlo, la stagione…
La salvezza è che la gente non sa che sapore dovrebbe avere veramente quello che sta mangiando.

Poiché, anche in questi mercati la moda costituisce uno stimolo potente, molti si sentono autorizzati ad improvvisare. C’è chi diventa itamae (il cuoco del sushi) dopo aver letto “sushi for dummies” e c’è chi diventa connoisseur senza neppure aver letto il manuale. Questi ultimi frequentano i locali, pagano i conti e fanno la loro bella figura con gli amici: il loro ego è appagato, in genere impunemente.

Cosa c’entra con il sushi con il Nasdaq?

Questo mese “festeggiamo” il decennale della bolla sui titoli internet.

Ricordo molto bene il clima di euforia di quel periodo: ho perso un cliente perché “non avevamo guadagnato abbastanza” e con altri le discussioni sulla comprensione del fenomeno internet erano animate.

Ricordo pure la sicumera di una giornalista economica che apostrofava il nostro capo gestore e che ha investito una bella cifra - contro il nostro consiglio - nel giorno del massimo storico del mercato, falcidiandola.

Nonostante avessimo visto giusto non ne sono compiaciuto. Il sentimento che provo ancora oggi è lo stesso che mi coglie quando penso a Redipuglia o ad “Omaha beach”.

Oggi guardando un grafico, rileviamo che il Nasdaq 100 è arrivato nel 2007 al 60% del picco del 2000, mentre lo S&P500, sempre nel 2007 lo aveva superato di poco.

Oggi anche i non esperti possono constatare che quando si è in “bolla” la regola “compera e tieni” non funziona.

Se il rischio di affidarsi ad un sushi bar mediocre è modesto, altrettanto non si può dire quando ci si affida ad un consulente poco solido o se si pretende di fare da sé con l’aiuto dell’”amico” in banca.

Il link su come selezionare un consulente è sempre il medesimo.
http://www.giaume.it/semaforo/Importanza.pdf

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