lunedì 28 febbraio 2011

L'effetto Draghi sul listino italiano


E se nel 2011 l'indice principale della Borsa Italiana aumentasse del 30%?

Fantascienza? Chissà...

Facciamo alcune considerazioni semplici.

1) Il nostro listino è molto influenzato dai titoli bancari;
2) se Draghi riuscisse ad andare alla presidenza della BCE sarebbe un lustro per il Paese, ma non solo. Non è pensabile di cedere il vertice di una istituzione così importante ad un personaggio che avesse fallito nella vigilanza della solidità delle banche del proprio paese.

Mi spiego meglio: finchè si tratta di sistemare Geronzi a spese delle Generali e degli italiani, passi (salvo vedere il botto che farà il titolo quando quel signore verrà neutralizzato o meglio liquidato), ma la BCE è in fondo l'embrione dell'Europa (veramente) unita.
Se i tedeschi e i francesi si adatteranno alla sua ascesa lo faranno malvolentieri e dopo avergli sparato tutte le cartucce contro.

Ma allora se si parla di Draghi come primo candidato per la BCE potremmo ipotizzare che non abbia fallito? Quindi le banche italiane potrebbero essere sane?

Ma se così fosse a questi prezzi potrebbero essere un buon investimento?

Quanto valeva Unicredito a fine 2007? 5 euro.
Adesso? Meno di 2.


Si, si. La crisi, la volatilità, la Libia, il petrolio, però è un bello sconto...

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