martedì 14 giugno 2011

Offro il 3% ai nuovi clienti

I conti di deposito e le dimensioni del seno delle modelle di Playboy.

Tempo addietro avevo letto un articolo che correlava le dimensioni del seno delle modelle di Playboy con le fasi economiche americane: nei periodi di crisi comparivano modelle più prosperose mentre nei momenti di espansione erano presenti signorine meno "fornite".

Il fatto veniva spiegato adducendo che nei periodi di crisi un seno abbondante, materno, era rassicurante e per questo preferito dai lettori.

Anche nel marketing finanziario avviene qualcosa del genere. Nel momento della crisi vengono presentate ai potenziali clienti offerte rassicuranti, che allettano per la loro semplicità.
Si propone un ritorno alla banca vecchia maniera, quella delle nostre nonne, e del Mulino Bianco.

Ma ancora una volta la funzione marketing danneggia il cliente perché per vendere sfrutta le emozioni del momento anzichè aiutarlo a riflettere. Argomento che ho già discusso qui.

Per il sistema bancario questi prodotti oggi sono importanti: permettono alla forza vendita di prendere contatto con la potenziale clientela tramite una offerta attraente. Inoltre può essere impiegato anche personale a bassa professionalità, perchè non c'è quasi nulla da spiegare e - in seguito - nulla da gestire in termini di aspettative o di relazione con il cliente.


Se fossi un cliente mi farei però queste domande:

Il "porto sicuro" è veramente tale? La pubblicità focalizza l'attenzione sul rendimento, ma tutti oramai dovrebbero sapere che c'è un rapporto tra rendimento e rischio.
Se il BOT a 1 anno offre circa il 2% e il decennale tedesco circa il 3% (entrambi lordi) da dove "salta fuori" il plus che viene offerto?

Le ipotesi sono due. O è una remunerazione "di mercato", quindi il rendimento è maggiore perchè il rischio corso dall'investitore è maggiore o è una strategia di marketing.
In questo secondo caso l'azienda decide di rimetterci per attrarre nuova clientela. La speranza è che in seguito questi restituiscano con gli interessi quanto prelevato.

Un indizio per iniziare a sospettare che l'offerta rappresenti una iniziativa commerciale è vedere se ci sono limitazioni all'importo massimo investibile. Infatti - nell'ottica della banca che stabilisce un budget per contattare un certo numero di nuovi clienti - imporre un limite superiore è indispensabile.

A questo punto qualche lettore potrà dire: "So bene che è una strategia di marketing, ma io sono astuto: una volta terminata l'offerta me ne andrò senza lasciare loro un euro in più".
Ne sono lieto, anche se a questo punto mi chiedo perchè una persona perspicace non abbia già trovato qualcosa di meglio che aprire un conto deposito.
Per esempio comperare un pacchetto di titoli che rendono anche di più (argomento trattato qui).

Comunque non tutti i mali vengono per nuocere (troppo). Registro con soddisfazione il "passo indietro" delle banche rispetto a quando venivano vendute le famigerate obbligazioni strutturate, quelle che apparentemente offrivano guadagni grandiosi ma che in realtà erano una rapina.

3 commenti:

Guido Giaume ha detto...

Chi vuole il 3% me lo chieda e vediamo cosa si può fare...

Guido Giaume ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Guido Giaume ha detto...

Riflettevo che se il "cliente astuto" fosse veramente attrezzato per non lasciare un euro in più al proponente ne otterebbe un vantaggio gratuito.

Infatti il rischio di un conto deposito (garantito dalla Legge fino a 100 mila euro) è equiparabile al rischio di un BOT, ma il rendimento è maggiore.
Il plus ottenuto in questo caso è un trasferimento di ricchezza che una controparte offre all'altra come "esca".

Sopra i 100 mila euro quando cioè il rimborso totale non è più garantito entra in gioco il merito di credito del proponente e quindi si può immaginare che il tasso offerto compensi il maggior rischio corso.