venerdì 20 dicembre 2019

Investire con il metodo “uno vale uno”


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Avete presente il famoso slogan politico?
Incredibilmente il suo adattamento in finanza ha dei seguaci.
Oggi vi spiego i pro ed i contro di investire con questo metodo.

Sapete cosa è un indice di Borsa? E’ ad es. il MIB o lo Standard and Poor 500. E’ cioè quel numero che quando sale vuol dire che la Borsa va bene e viceversa quando scende vuol dire che va male.

Vi siete mai chiesti come viene calcolato quel numero? Non è una domanda oziosa perché dalla risposta potremo poi dedurre una serie di suggerimenti per investire.

Un indice di Borsa può essere costruito in molti modi, ma nella maggioranza dei casi il procedimento è simile a quello che vi descrivo adesso.

Facciamo finta di costruire un indice di Borsa fatto su soli due titoli. Il titolo ENI ed il titolo Unicredit. La modalità classica di costruzione prevede che si stabilisca quanto capitalizzano ovvero quanto pesano: si fa cioè per ciascuno il prodotto tra il numero di azioni e il prezzo.

Facciamo quindi finta che in tutto il mercato ci siano in circolazione 1000 azioni Eni e 1000 azioni Unicredit e che oggi le azioni ENI valgano 10 e quelle Unicredit valgano 5.

Quindi la capitalizzazione (il peso) di ENI varrà il risultato della seguente moltiplicazione: 1000 azioni per 10 che è uguale 10 mila; mentre la capitalizzazione di Unicredit vale 1000 azioni per 5 euro cioè 5000.
La somma di 10mila e 5mila è 15000. Ci sarebbero altri calcoli ma possiamo accontentarci e dichiarare che il nostro indice che chiameremo EU vale 15mila punti.

Se domani ENI scende del 10% e Unicredit sale del 10% come si muoverà l’indice? Possiamo dire con sicurezza che scenderà un po’ perchè ENI pesa di più di Unicredit.

La conclusione dove voglio arrivare è che la massa degli indici moderni è creata tenendo conto del peso, cioè della capitalizzazione di ciascuna azione che la compone. Questo è un bene, poiché le azioni più “pesanti” in genere si muovono di meno e quindi gli indici tendono ad essere oggetti piuttosto tranquilli.

La conseguenza pratica di questo metodo di costruzione è che, quando si compera per es. un ETF che rappresenta un indice, noi compriamo sì tutte le azioni che stanno dentro quell’indice ma in quantità differenti, sulla base del peso che hanno in quell’indice.

Quindi comprando un ETF sul FTSEMIB compriamo più ENI che Recordati.

Ma possiamo anche invertire le regole. Potremmo dire: non mi interessa quanto pesano i titoli e faccio una media semplice dei prezzi, cioè una media non ponderata per la capitalizzazione.

In questo caso il nostro indice EU diventerebbe un indice equal weight sarebbe cioè calcolato facendo la media semplice di una azione ENI e di una Unicredit. L’indice varrebbe cioè 7.5 (10+5)/2. Notate che se domani Eni scendesse del 10% e Unicredit salisse del 10% questa volta l’indice resterebbe uguale.

Quindi se noi volessimo fare un indice equipesato dei titoli del FTSEMIB basterebbe prendere tutti i 40 titoli che lo compongono ed assegnare a ciascuno un peso uguale. Il 2,5%.


In pratica per l’investitore fai da te è una manna. Se avessi 100 mila euro da investire potrei comperare 2500 euro di ciascun titolo e sarei a posto, salvo ribilanciare periodicamente il portafoglio per mantenere i pesi al 2,5%.

Quali sono i pro ed i contro di questa strategia di investimento? Poiché si pesano i titoli tutti allo stesso modo si comperano gli stessi importi di Recordati e di Eni e quindi le oscillazioni del portafoglio saranno molto maggiori, sia nel bene sia nel male. Questo ovviamente è buono nelle fasi di mercato positivo e piuttosto doloroso nelle fasi di discesa.

Dal punto di vista dello Sharpe ratio la strategia equipeso non è particolarmente efficiente perché aumenta i rendimenti ma anche la volatilità. Tuttavia questo metodo ha dei vantaggi e quindi anche dei fans. Considerate che esistono sia in America sia in Europa molti ETF così fatti.

Concludo però con un invito alla prudenza. In genere la strategia equipeso è parte di strategie più complesse usate dai professionisti. Quindi massima prudenza nel caso voleste fare esperimenti da soli. E se proprio vi prudono le mani c’è già un indice equipesato: il Dow Jones 30.

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