mercoledì 8 aprile 2009

Agnelli e cigni

, Cellino Associati SIM, Cellino e Associati SIM

L’ ambizione di riflettere prendendo spunto dall’attualità ha un sapore differente quando una tragedia collettiva incombe. Le mie parole, scritte prima del terremoto, assumono adesso un significato differente e sono una esemplificazione terribile dell’argomento di cui parlerò nel prosieguo.

L’animo mi duole nel pensare di avere avuto l’opportunità di supportare i miei argomenti con un esempio così sinistramente potente.

Esprimo, prima di iniziare, la mia solidarietà e vicinanza alle vittime di questa immane tragedia.


Si narra di un giovane ovino che, avendo tempo libero, decise di dedicarsi alla filosofia.
Tra le svariate osservazioni una gli parve subito molto evidente: veniva regolarmente sfamato e curato. Ne concluse che il pastore gli voleva bene e giorno dopo giorno il suo convincimento cresceva.

Tuttavia verso Pasqua un solo evento contrario alla lunga serie di osservazioni effettuate in precedenza gli cambiò la vita: finì in pentola.

Un americano di origine libanese ha battezzato “cigni neri” questi avvenimenti rari e drammaticamente in controtendenza con le passate osservazioni.
Il nome deriva dal fatto che un tempo si asseriva che non esistessero cigni neri, poiché non ne erano mai stati visti. Poi un giorno vennero scoperti in una remota regione australiana.

Il cigno nero è quindi un evento che sconvolge le ipotesi costruite in precedenza sulla scorta delle osservazioni pregresse. La nascita di un amore o una rivoluzione sono “cigni”.


Ma i “cigni” insegnano qualcosa o vengono meramente subiti?

La mia opinione è pochi dispongano delle capacità emotive ed intellettuali per decodificare un evento rapido e traumatico: quindi i “cigni” vengono prevalentemente subiti. Ritengo che possano essere poi assorbiti nel tempo dalla coscienza collettiva se esiste una volontà “politica” che decida di tenerne vivo il ricordo. Diversamente, estintisi i protagonisti che costituiscono la memoria dell’evento, è probabile un ritorno alle pratiche che lo hanno generato.

Mi pare dunque saggio che il G20 abbia deciso la creazione di regole comuni per evitare il ripetersi di un contesto economico analogo a quello che ci ha condotto alla crisi attuale; parimenti è anche giusto avere un “giorno della memoria” e sarà un nostro dovere civile fare sì che questo sia l’ultimo terremoto in Italia con gravi ripercussioni per la popolazione.


Quali conclusioni è possibile trarre?

Come aveva già fatto notare K. Popper, molte osservazioni a favore di una tesi non la confermano in modo definitivo. E’ quindi è opportuno essere cauti quando si basano i propri comportamenti su osservazioni passate, sperando nella prosecuzione eterna del fenomeno osservato.

In campo economico un esempio macroscopico è dato dal comportamento dell’investitore medio, che vende sui minimi e compra sui massimi, osservando l’andamento passato dei mercati.

Ma cercare di spiegarne il motivo è argomento della prossima settimana.

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