mercoledì 6 maggio 2009

Sul progetto di scudo fiscale

, Cellino Associati SIM, Cellino e Associati SIM
Dal Sole 24 ore di oggi 6 maggio 2009

Inversione dell'onere della prova per chi detenga capitali nei paradisi fiscali.
Inasprimento delle sanzioni.
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Compilazione di una lista nera italiana dei centri off-shore non cooperativi....
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Accantonato, allora, in Italia il progetto dello scudo fiscale per inseguire la politica del giro di vite? Non sembrerebbe. «Nessuna decisione è stata ancora presa » ha precisato il ministro dell'Economia. Ribadendo la sua posizione sullo scudo: una volta sanata l'evasione,«i capitali vanno rimpatriati e ognuno è libero di investirli dove vuole, tenendo conto che se rientrano è un bene per la ricchezza e l'occupazione nel paese ».

L'Italia sta lavorando per tagliare l'erba sotto i piedi dei fortini segreti.
Come stanno facendo Germania, Francia e Gran Bretagna. Come sta facendo anche l'America di Barak ...

1 commento:

Guido Giaume ha detto...

Se i capitali dovessero rientrare, le banche potrebbero togliere linee di affidamento alle imprese i cui titolari hanno fatto il rientro? Alle banche converrebbe di questi tempi trovare una scusa per ridurre i fidi, o sbaglio?
Si rischia il paradosso di avere un credit crunch da condono?