giovedì 4 giugno 2009

Le emozioni nell’acquisto di prodotti di investimento

, Cellino Associati SIM, Cellino e Associati SIM


Riprendo un concetto espresso dal politologo Sartori che oltre 25 anni fa si scagliava contro il novitismo nell’editoria. In quel tempo l’illustre accademico censurava la pratica di pubblicare libri nuovi anziché ristampare i vecchi, sebbene ritenuti migliori.

Dopo 25 anni posso affermare che la situazione non mi pare migliorata ma addirittura che la tendenza si sia estesa anche ad altri settori dell’industria.

La necessità commerciale di creare pretesti per consentire alla forza vendita di fare pressioni con nuove “ragioni” sul parco clienti, unito alla necessità di cercare sempre nuovi compratori, induce le società a creare novità, senza troppo ragionare se il benessere di lungo periodo delle aziende e quello dei clienti sia poi così slegato.

Considerando inoltre che ogni essere umano, nel momento dell’emozione, difficilmente resiste alle tentazioni e che, mediamente, il privato pianifica poco le strategie di investimento, si creano prodotti “emotivi” adatti ad essere acquistati d’impulso, quasi come fossero prodotti da banco.

Un esempio eclatante è stato il boom di prodotti a capitale garantito offerti sui minimi borsistici del 2003.

Mi sono chiesto:
“A che punto sarebbe oggi un investimento effettuato un anno fa su un prodotto “emotivo”?”

Sia chiaro che l’esperimento che propongo in seguito non ha un criterio di scientificità ed i titoli scelti sono assolutamente casuali, così come è casuale la sollecitazione all’acquisto di un certo prodotto che potreste ricevere da un promotore o un bancario.

Eventualmente nel tempo potremo seguire i titoli che propongo oggi e vedere come si comporteranno.

Ho immaginato di investire 6000 euro un anno fa circa in 6 ETF; 5 molto “emozionanti”, con idee “forti e strategiche” ed uno decisamente “noioso”.

Ecco i puledri sui quali ho puntato

Etf S&p Timber&forestry Ish. L’indice, calcolato da S&P, seleziona tra tutte le azioni quotate nel mondo le 25 più liquide e capitalizzate la cui attività è legata alla proprietà, gestione o partecipazione alla catena produttiva di foreste e legname (come la produzione di carta).

Etf Alter Energy Lyxor. E' un indice … composto dalle 20 più grandi società (per capitalizzazione del flottante) selezionate tra quelle comprese nell’indice Dow Jones World Index con l’aggiunta di quelle quotate presso la Bombay Stock Exchange e i cui ricavi derivino prevalentemente dal settore delle energie alternative…

Etf Crb Lyxor. Indice composto da future su 19 materie prime

Etf World Water Lyxor. E' un indice azionario che intende rappresentare il settore idrico a livello globale. E’ composto dalle 20 più grandi società (per capitalizzazione del flottante) selezionate tra quelle comprese nell’indice Dow Jones World Index e i cui ricavi derivino prevalentemente dalle attività legate alla gestione dell’acqua.

Etf Pvx Privex Lyxor. Indice composto da 25 azioni o fondi quotati tra i più liquidi del settore del private equity.

Ed ecco il cavallo da tiro:
Etf Msci World Lyxor. Indice con oltre 1500 azioni ad alta capitalizzazione negoziate in 23 paesi.


Questi sono i risultati della gara, compresi i traguardi intermedi:




In questo ultimo anno pare quindi che puntare sulle “idee strategiche del futuro” abbia reso un po’ meno che praticare una vecchia strategia di diversificazione globale.

Ma ovviamente i sostenitori degli investimenti strategici potranno sempre rifarsi l’anno prossimo, o quello dopo ancora, in attesa di nuovi e ancor più strategici investimenti.

Ovviamente non sottintendo che non esista una ricetta efficiente per selezionare gli investimenti: dico solo che un conto sono le ragioni commerciali ed un conto è essere perseveranti con le proprie idee forti, a costo di essere noiosi e di dover sopportare di non avere ragione per lunghi periodi.

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