martedì 26 giugno 2012

L'Italia fuori dall'euro? IMPROBABILE

Oggi non intendo entrare nella diatriba se sia meglio per l'Italia restare dentro l'euro o uscirne. Il discorso sarebbe lungo e non ho il tempo.

Mi limiterò ad evidenziare quanto sia IMplausibile ad oggi una uscita dall'euro.

C'è un modo molto semplice, alla portata di tutti, per verificarlo.

Il rendimento di una obbligazione è il tot. richiesto al debitore per
- remunerare il capitale
- vederlo coperto dal rischio di (non) rimborso
- vederlo coperto all'inflazione.



Prendiamo per esempio il BTP 15/4/2016 il cui rendimento a scadenza è 4.66%.

Per prestare i soldi all'Italia per 4 anni gli investitori vogliono questo rendimento.

Compariamo questo titolo al BTP Italia 26/3/2016 che rende a scadenza il 3.38%.

La differenza è circa 1.3%.

Che cosa rappresenta? Sappiamo che il primo BTP non protegge dall'inflazione, mentre il secondo protegge integralmente l'investitore dalla inflazione italiana.

Il merito di credito è il medesimo poichè il debitore è lo stesso. L'orizzonte temporale pure. Quindi 1.3% è la stima annuale dell'inflazione italiana da qui al 2016 che i PROFESSIONISTI degli investimenti considerano attendibile.

A questo punto una domanda (facile): è plausibile che questo tasso di inflazione attesa sia compatibile con l'uscita dall'Euro? Sono tassi di inflazione da (ritorno alla) lira?


A questo punto a Tancredi di Marzio non resta che evocare club Bildenberg, gli ufo e i Maya pur di "dimostrare" che il mercato sta sbagliando, che le quotazioni dei mercati sono manipolate e invece lui ha ragione.




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