venerdì 1 novembre 2019

Comprare azioni vs affittare una casa – Parte 2



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Anche se sono un consulente finanziario, non pensiate che adesso tessa le lodi dell’investimento azionario. 

Investire in azioni è materialmente facile, economicamente conveniente e pratico ma psicologicamente difficile, specie se non si è accompagnati da un esperto. Oggi vedremo più in dettaglio perché.

Ritorniamo alla persona che ha mezzo milione di euro in obbligazioni in scadenza e che ha il problema di trovare una alternativa che renda.
Le obbligazioni buone sono a rendimento 0 o sotto; le altre sono tremendamente rischiose o denominate in valuta straniera e quindi offrono una serie di problemi non banali, come il tasso di cambio che oscilla e la stabilità del creditore.

Scegliere simili valori obbligazionari è - entro certi limiti - assimilabile a scegliere azioni e quindi per brevità tratterò l’argomento parlando genericamente di azioni, ma occorrerebbe in realtà essere più precisi e dire “investimento in valori mobiliari”.

Torniamo al nostro investitore. Al momento esatto della scadenza delle obbligazioni, senza perdere un minuto ha modo di comperare nella stessa banca delle obbligazioni un investimento azionario.
Ai tempi dei nostri nonni si comperavano le azioni delle Generali, perché “erano buone”, oggi è decisamente più prudente effettuare una ampia diversificazione.
Inoltre, facilmente, il vostro “amico in banca” vi offrirà una serie di fondi comuni o peggio dei certificati. Non ascoltatelo.

Tendenzialmente gli strumenti più adatti e convenienti (per il cliente) per approcciare il mercato finanziario se una persona ha un capitale di almeno un paio di centinaia di migliaia di euro sono o gli investimenti diretti o gli ETF, o un mix delle due cose. Se non sapete cosa sono gli ETF posso dirvi che sono dei fondi comuni scambiati in Borsa e che trattano azioni, obbligazioni e oro petrolio... valute.
Cercate le mie puntate su questo argomento o googlate.

Teoricamente potreste comperare un solo ETF azionario su un indice mondiale, e con una commissione della banca inferiore allo 0,5% del capitale (cioè una frazione della parcella del notaio e della commissione dell’agente immobiliare) avrete messo immediatamente all’opera il vostro capitale, senza tempi morti, interventi di imprese di ristrutturazione, inizio lavori, architetti e ricerca dell’inquilino giusto.

Ci sono spese si condominio? Certo. L’ETF non ha commissioni di ingresso ma ha commissioni di gestione. Ma ve la cavate con poco. Alcuni decimi di punto percentuale all’anno. E poi, ma solo se lo volete, c’è il costo della consulenza cioè della persona che vi indica come provare a migliorare il vostro investimento. Ma è una scelta facoltativa, come dare in gestione ad una agenzia il vostro immobile.

A questo punto mi direte ma dove è il frutto? Dove è l’affitto? Nelle cedole che periodicamente, una o due volte all’anno, stacca l’ETF. Ovviamente dovete scegliere un ETF a stacco dei dividendi, non ad accumulazione.

Ovviamente con un paniere personalizzato le scelte possono essere fatte in modo molto più dettagliato. Ma per il fai da te basta informarsi un po’ e si riesce già abbastanza bene. Infatti la scelta è solo una parte del trucco.

Qualcuno potrebbe dire: “Ma allora perché non comperare da soli le azioni?
Perchè un ETF può incorporare molte centinaia o migliaia di azioni e tutto con una sola operazione. Un privato finisce con il comprarne solo una decina, e se tra queste c’è una nuova Enron o Parmalat si prende una sberla incredibile.

Quindi il fai da te, ammesso che siate intenzionati a farlo, fatelo sugli ETF.

Ma poi scusate, se non avete idea di quale casa comperare perché immaginarsi che sappiate quali azioni o ETF comperare? Solo perché sono facili da acquistare? Attenzione!

Inoltre non avrete problemi di insolvenza. Se una azione un anno non pagherà la cedola le altre lo pagheranno. E poi ci sono ETF che selezionano apposta titoli che notoriamente offrono cedole elevate.
Quindi anche sotto questo aspetto siete abbastanza coperti. Inoltre se doveste vendere per fronteggiare un imprevisto, riuscireste a farlo per l’importo esatto dell’imprevisto, praticamente senza costi ed in tempo reale.

Inoltre non serve neanche compilare la dichiarazione dei redditi. La banca farà tutto in automatico.

E i rendimenti? Il vostro professionista di riferimento vi saprà dare una risposta precisa, ma direi che sono decisamente meglio di quelli immobiliari.

A questo punto salterà su qualcuno e dirà con un sorrisetto: ”eh ma le azioni perdono...”.
Risposta secca. Invece le case no?

Risposta articolata. Se si comperano 1000 azioni differenti di tutto il mondo e si tiene l’investimento come se si facesse per una casa; otto, dieci anni o più è statisticamente poco probabile che il capitale non sia salvaguardato. Ad esempio ho ereditato una casa nel 2000 e ce l’ho ancora. Se avessi ricevuto un paniere di azioni ben diversificato dal 2000 ad oggi avrei un capitale raddoppiato. Quindi direi che la competizione c’è di sicuro. 

Mi chiederete: “Ma allora se c’è tutta questa convenienza perché non ci sono così tanti investitori soddisfatti in azioni, in giro?”.

Ottima la domanda. Tragica la risposta. L’uomo non ha imparato ad avere paura delle cose pericolose, ma ha paura delle cose che fanno paura.

I soldi sono l’essenza del desiderio più nascosto che ciascuno di noi ha in fondo alla propria anima. E i soldi, non sono mai solo soldi, ma sono pezzi di noi stessi.

Per questo perdere soldi reca un dolore doppio rispetto al guadagnarne. E quando i soldi sono immobilizzati in una casa tutto va meglio. Ci si mette un anno per venderla perché occorre trovare un acquirente e occorre andare dall’agente immobiliare e dal notaio per farlo. Quindi se abbiamo preso uno spavento passa molto tempo prima di agire e quindi si possono prendere decisioni più ponderate.

Quando invece parliamo di azioni o più in generale di investimenti finanzari diventiamo matti. Un giorno presi dall’euforia vogliamo prender profitto perché temiamo che domani il mercato possa scendere e ci daremmo del cretino se non ne approfittassimo subito. Il giorno dopo vogliamo vendere tutto per timore di perdere il capitale.

Il capitale si perde quando l’azienda fallisce non quando il suo valore diminuisce. L’idea di perdere tutto, se l’investimento è fatto con un po’ di criterio, è solo un fantasma che agita le nostre notti. Il rischio diperdere soldi con un orizzonte temporale di 10 anni è plausibile solo nel caso in cui l’economia di tutto il mondo andasse male per 10 anni e non ci fossero possibilità di ripresa.

Una sola scelta di investimento è per sua natura un investimento più rischioso. Hai un solo colpo e deve andare bene. Chiedetelo a chi ha comperato una casa in una zona sismica o una multiproprità in Egitto. O una sola azione.

Per dirla tutta: una parte del mio lavoro è costruire un portafoglio che abbia le caratteristiche adeguate alla personalità del mio cliente, per ridurre l’impatto emotivo. Il resto del tempo sono pagato per tenere fermo chi vuole migliorare la situazione o per prendermi i rimbrotti perché “era evidente che il mercato sarebbe sceso”.

Se entrambi resistiamo alla fine i risultati si vedono.

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