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lunedì 16 giugno 2025

Portafoglio in successione. Vendo o non vendo?


Un caso concreto: esploriamo insieme le domande che mi ha fatto un cliente.


Adalberto ha sempre fatto investimenti da solo. Adesso però, consapevole dell’approssimarsi della fine della sua vita, si è rivolto a me perché voleva che prendessi le redini del suo patrimonio e in seguito affiancare la sua compagna, sensibilmente più giovane. E voleva anche capire come organizzare nel modo più efficiente la sua eredità.


La situazione: 

la sua erede non ha alcuna parentela con lui e non ci sono familiari che abbiano diritto ad una quota di legittima. Il patrimonio di un milione di euro è costituito da

  • Azioni: 500.000 €

  • Titoli di Stato italiani: 450.000 €

  • Liquidità: 50.000 €


Il valore iniziale delle azioni era di 300.000 €, quindi la plusvalenza maturata è pari a 200.000 €. Il suo primo pensiero era stato di vendere le azioni e reinvestire tutto in BTP, che sono esenti da imposta di successione secondo l’art. 12 del D.lgs. 346/1990.

Abbiamo quindi fatto due ipotesi. Vendere e non vendere le azioni.  

Aspetti fiscali da considerare

1. Tassazione del capital gain

Vendere azioni in vita significa realizzare la plusvalenza: in questo caso, 200.000 €, soggetti a una tassazione del 26%.
Imposta da pagare: 52.000 €

2. Esenzione dei Titoli di Stato

I BTP italiani non concorrono alla base imponibile ai fini dell’imposta di successione.
Questo rende l’investimento in titoli di Stato interessante per chi vuole abbattere il carico successorio.

3. Aliquota per eredi non parenti

Nel caso in esame, l’erede non ha legami di parentela. Questo comporta:

  • Nessuna franchigia

  • Aliquota dell’8% su tutto ciò che non è esente

Scenari a confronto

📉 Scenario A – Vendita in vita e reinvestimento in BTP

  1. Vendita azioni: si realizzano 200.000 € di plusvalenze
    → imposta: 52.000 €

  2. Reinvestimento: 448.000 € in BTP

  3. Alla successione, il patrimonio è composto da:

    • 448.000 € di BTP (nuovi)

    • 450.000 € di BTP (già esistenti)

    • 50.000 € liquidità

  4. Imposta di successione solo su 50.000 € di liquidità
    → 8% = 4.000 €

Totale imposte da pagare: 52.000 € + 4.000 € = 56.000 €

📈 Scenario B – Nessuna vendita, tutto in successione

  1. Le azioni passano all’erede con il valore di mercato (step-up fiscale a 500.000 €)
    nessuna imposta sul capital gain

  2. Imposta di successione sul patrimonio imponibile (1.000.000 € - 450.000 € BTP esenti = 550.000 €)
    → 8% su 550.000 € = 44.000 €

Totale imposte da pagare: 44.000 €

Risultato: conviene non vendere

La strategia fiscalmente più efficiente è non vendere. La normativa prevede che, in caso di successione, il valore di carico fiscale delle azioni si aggiorna al prezzo di mercato al momento della morte (“step-up”).
Questo significa che le plusvalenze non si ereditano: l’erede potrà in futuro vendere le azioni senza dover pagare tasse sul capital gain maturato dal de cuius.

Mini guida pratica per vuole progettare una successione 

Ecco i punti da verificare prima di decidere se vendere o meno i propri investimenti:

  1. Valutare la composizione del patrimonio: azioni, obbligazioni, liquidità, (immobili).

  2. Considerare chi è l’erede e se ci sono altre figure che sono tutelate per legge (ma nel testamento valutare anche l’evenienza pittoresca e non così rara per patrimoni importanti che eventuali figli possano comparire inaspettatamente) 

  3. Analizzare le plusvalenze latenti: quanto si è guadagnato nel tempo?

  4. Conoscere le aliquote applicabili: 4% per coniugi e figli, 6% per fratelli, 8% per estranei.

  5. Valutare caso per caso se lasciare tutto in successione, approfittando dello step-up fiscale e della esenzione offerta dai Titoli di Stato.
    Una corretta pianificazione può fare la differenza tra pagare 44.000 € o 56.000 €.

In questo caso specifico il punto di indifferenza si trova a circa un guadagno del 50% sulle azioni. Se si guadagna meno conviene vendere in vita, se si guadagna di più conviene ereditare.

📍 Se ti trovi in Piemonte o nel Nord Ovest, e hai un patrimonio finanziario sopra i 200.000 €, possiamo valutare insieme la tua situazione.
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