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lunedì 14 luglio 2025

La birra di Pasteur e la consulenza finanziaria.


In questo periodo di calura vi offro un aneddoto rinfrescante a base di birra, ma che ha dei risvolti finanziari: dimostra che il saper fare può portare al successo economico, ma potrebbe non bastare per fare bene il proprio lavoro, se non si è capito a fondo il motivo per cui una certa cosa la si deve fare proprio in quel modo.

Un ricco birraio, nella seconda metà dell'Ottocento, si rivolse disperato a Louis Pasteur. Il suo birrificio produceva d'inverno una birra eccellente, ma d'estate il prodotto spesso si inacidiva. 

L'uomo era perplesso: seguiva sempre le stesse procedure, eppure i risultati cambiavano con le stagioni. Pasteur analizzò il processo e scoprì che la causa non era nell'operato del birraio, bensì nell'assenza di consapevolezza del fenomeno della fermentazione. 

A quel tempo, i birrai sapevano fare la birra, ma sapevano perché: ignoravano il ruolo dei lieviti nella trasformazione degli zuccheri in alcol.

D'estate, le temperature più alte favorivano la proliferazione di lieviti selvaggi, che contaminavano il mosto prima che il lievito "buono" inoculato dal produttore potesse prevalere. 

Il risultato era una birra inacidita. La soluzione di Pasteur fu semplice ed efficace: sanitizzare meglio gli strumenti, cioè ridurre la carica microbica ambientale a livelli molto bassi, per dare un vantaggio competitivo al lievito selezionato. 

Il birraio imparò non solo a fare la birra, ma a capire perché ogni fase era cruciale.


La differenza tra capacità operativa e consapevolezza

Questo aneddoto mette in luce una distinzione fondamentale: quella tra il sapere fare (competenza operativa) e l'avere consapevolezza (comprensione teorica e critica del perché si agisce in un certo modo).

  • Sapere fare significa saper applicare una procedura con efficacia. L'operaio del birrificio, o il consulente che usa un software finanziario, sa quali passaggi eseguire.

  • Avere consapevolezza implica capire le cause e gli effetti delle scelte, prevedere le eccezioni, adattarsi ai cambiamenti. Pasteur aveva consapevolezza; il birraio solo capacità operativa.


Il parallelo con la consulenza finanziaria oggi

Nel mondo della consulenza finanziaria, molte grandi case di investimento forniscono ai propri consulenti software sofisticati, capaci di proporre portafogli, piani d'investimento e strategie apparentemente personalizzate. I consulenti vengono formati all'uso di questi strumenti, che funzionano in modo algoritmico.

Ma qui nasce il problema: il consulente sa cosa proporre, ma ha solo una vaga idea del perché. Non conosce i dettagli del motore logico dell'algoritmo, né le assunzioni su cui è stato costruito. 

In assenza di consapevolezza, non è in grado di valutare se le condizioni del mercato, o quelle del cliente, si discostano dai presupposti iniziali.

In altre parole, come nel birrificio, il rischio è che qualcosa vada storto. Magari in estate, o quando il presupposto dell’algoritmo va in crisi.


Un rischio implicito: l'automazione passiva

Un ulteriore aspetto critico per il cliente ma molto importante per le banche è che, nel caso di questi software, non c'è nemmeno bisogno di imporre "ordini di scuderia" ai consulenti. 

Basta programmare l'algoritmo in un certo modo, e tutti si allineeranno. Il consulente esegue, ma non decide. In questo senso, l'efficienza apparente maschera una perdita di libertà critica. E aumentando il numero di clienti che è possibile seguire si premierà chi fa più lavoro, e per lavorare di più è necessario allinearsi ai suggerimenti offerti dalla macchina. 


In che direzione vuoi andare?

Se ti interessa capire meglio ed avere un maggior controllo dei risultati allora evita un consulente che offre “consulenze in batteria”. Meglio uno che sappia davvero quali sono le conseguenze delle proposte che ti fa. 

Come Pasteur rispetto al birraio: non si limita a eseguire, ma sa osservare, interpretare e correggere.

Il sapere fare è importante e nell’industria si premia l’efficienza piuttosto che la consapevolezza. Questo atteggiamento, in un ambiente ripetitivo come la catena di montaggio di un veicolo è un bene. 

Ma l’industria degli investimenti opera in un settore radicalmente differente, l’economia e la finanzia sono scienze sociali. Il fattore umano conta. 

Sei pronto a scommettere il tuo portafoglio che non è la consapevolezza che fa la differenza? 

Se vuoi approfondire come scegliere un consulente davvero consapevole, scrivimi: ne parliamo volentieri.

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