lunedì 1 ottobre 2012

Falsi lingotti d'oro e veri Madoff - Anatomia delle truffe finanziarie, parte terza


Un vecchio maresciallo della finanza un giorno mi disse: "Tutte le mattine si alzano un truffatore e un truffando (in realtà usò dei termini più pittoreschi). Se si incontrano l'affare è fatto.".


In questi giorni a New York alcune persone sono state truffate con lingotti d'oro falsi (mentre leggete godetevi gli Spandau Ballet in un pezzo molto appropriato), al tungsteno.

Continuano inoltre ad essere scoperti altri seguaci di Madoff, sia
In Italia che nel mondo.

In attesa di leggere le immancabili notizie circa le prime truffe all'oro falso anche in Italia, ho iniziato a riflettere sui post scritti nel marzo del 2009. 

Allora avevo esaminato le truffe finanziarie da un punto di vista oggettivo, oggi invece mi propongo, molto sommariamente, di farlo dal punto di vista soggettivo.

Quali sono le condizioni psicologiche affinchè si verifichi una truffa? 
Qual'è il profilo interiore del truffatore e quale quello del truffato?

Probabilmente ci si potrebbe scrivere almeno un libro. Le mie aspirazioni sono invece molto più modeste: arrivare ad una conclusione in poche righe.

Per semplificare l'esposizione vi propongo una partizione dell'umanità tramite un piano cartesiano

In merito al metodo ed ai presupposti di questa discussione vi esorto caldamente a leggere questi post che trovo ancora molto buoni. E se poi proprio vi appassionate provate a leggere anche questo post sulle motivazioni primarie.

Torniamo a noi.
Immaginiamo che l'asse orizzontale del piano cartesiano rappresenti la caratteristica "realismo", ovvero la capacità di essere analitici e coerenti nei confronti della realtà. Da "poco realisti" a "molto realisti".

Naturalmente la nozione introdotta in modo così sbrigativo è molto ambigua, se non altro perchè ciascuno di noi non è uniformemente razionale nella propria percezione del mondo.

Il concetto andrebbe quindi ristretto al nostro ambito e raffinato, ma l'operazione è troppo lunga per i nostri fini.

Diciamo che il realismo è il sensore esterno del sistema, la sonda che porta i dati all'elaboratore.


Immaginiamo poi che l'asse verticale indichi le modalità "narcisismo", ovvero la pulsione interiore che ci impone di prevalere sugli altri (ad ogni costo). Possiamo raffigurare il narcisismo come il sistema di valori che indirizza il comportamento, la mappa valoriale dell'individuo o, se preferite, la capacità di mettersi nei panni dell'"altro".

Il "basso narcisismo" cui faccio riferimento in questo contesto è quello della persona che si vuole bene. Se il narcisimo è molto basso facciamo riferimento ad una persona depressa. Invece "alto narcisismo" si riferisce alla personalità del bambino viziato che vuole avere ragione incondizionatamente.

Sulla scorta di queste considerazioni dividiamo l'umanità in quattro categorie:

Squali. Sono persone che pur essendo analitiche nel recepire la realtà fattuale hanno una pulsione irrefrenabile che le induce o forse "obbliga" a ottenere con ogni mezzo quello che vogliono. L'intelligenza permette loro di capire gli altri ma non hanno gli strumenti emotivi per immedesimarvisi. 
Questo permette loro di essere astuti e spietati. Sono in genere ai vertici di organizzazioni di ogni tipo e sono gli autori degli intrighi di ogni genere. Sono per es. i nostri politici peggiori ma anche i truffatori (lo so, di questi tempi la differenza è quasi impercettibile). 

In Gamba. Sono le persone che percepiscono la realtà in modo non distorto e sanno tenere a bada il proprio ego. Quindi sono utili a loro stessi a agli altri. Sono quelli che vorremmo al nostro fianco in caso di necessità.

Vittime. Queste persone, come i bambini, hanno un doppio problema. Hanno una percezione distorta del mondo e una mappa valoriale autocentrata. Non hanno quindi la capacità di raccogliere e decodificare i segnali contrari che provengono dall'ambiente e che contrastano rispetto alla loro visione del mondo.

La paranoia potrebbe essere una radicalizzazione di questo modo di essere.

La razionalità, l'aderenza alla realtà per loro non è un valore. In generale non hanno un atteggiamento critico verso la vita. Sono capaci a volte di gesti generosissimi o eroici ma possono anche compiere ogni tipo di malvagità. Se credono in qualcosa è difficilissimo che assumano un atteggiamento ragionevolmente critico verso le proprie credenze.
Poichè non sono in grado di distinguere la realtà dalla finzione non appena sono lisciati nel modo giusto finiscono con il cedere alle sollecitazioni dello squalo di turno.
Qualsiasi occasione anche la più improbabile ed inverosimile pare loro un segno del destino perchè loro sono convinti di meritare ogni fortuna (A me viene in mente l'ex ministro Bondi). 


Sognatori / complottisti. Il sognatore è una persona sana, nel senso che ha capacità di mettersi nei panni degli altri, ma poichè il mondo ha logiche che in fondo gli sono estranee decide di vivere in un mondo suo.
In un certo senso si è ritirato dal mondo. Una sorta di guardiano del faro che vuol vivere in pace, riceve dal mondo le provviste, magari legge il giornale, interagisce con una certa coerenza, ma non lo ama.
Spesso sono persone molto perbene che non si lasciano abbindolare dagli squali non tanto perchè ne riescano a capire l'eventuale  meccanismo di raggiro, quanto perchè "fiutano" la persona, o perchè viene loro proposto un vantaggio che a loro non sembra tale. 

Il complottista è la variante depressa del sognatore. Se le cose vanno male è colpa della CIA, che evidentemente lo ha fatto nascere con Urano nelllo Scorpione. 


Ma torniamo alle domande iniziali:
Quali sono le condizioni affinchè si verifichi una truffa?
Qual'è il profilo interiore del truffatore e quale quello del truffato?


Possiamo adesso provare a rispondere.

La transazione maligna avviene con l'interazione tra la "vittima" e lo "squalo".
Se lo "squalo" intercetta un soggetto adeguato (in termini di predisposizione) e riesce a capire qual'è la sua mappa mentale, questa non ha scampo.
Inoltre l'elevato livello di narcisimo che li accomuna genera un legame empatico e rende al truffato molto difficile smascherare il truffatore e viceversa più facile al truffatore soggiogare la vittima. Potremmo dire che il truffatore usa un cavallo di troia emotivo per entrare in contatto con il truffato. E può farlo proprio perchè sono simili.  


Non avete mai notato come a volte le vittime difendano i truffatori? Non stupisce? Credo che parte della spiegazione stia proprio lì, in quella comunanza di visione, che genera un innamoramento duro a morire; basato sulla riluttanza ad accettare la realtà.


Le altre interazioni non conducono ad un risultato: uno "squalo" non lega emotivamente con un "sognatore" e viene preso a calci nel sedere da un "In gamba". Potrebbe invece capitare che uno squalo possa riuscire a far diventare una vittima uno squalo più piccolo.

Naturamente non tutti gli squali sono truffatori. La truffa è una violazione della legge, tuttavia la manipolazione anche quando resta dentro l'ambito della legge è almeno dal punto di vista soggettivo una pratica degli squali e ha una identica valenza psicologica. 


Un'ultima complicazione ed un monito.

Ciascuno di noi non è nè uniformemente razionale nella propria percezione del mondo nè ha un ego uniformemente sviluppato. Quindi, mediamente, ognuno di noi alternativamente interpreta lo "squalo" o la "vittima" a seconda dei contesti e delle situazioni.
Le truffe infatti non sono solo organizzate ai danni del nostro portafoglio, ma possono essere ordite verso altri obiettivi, e la cosa curiosa è che questi potrebbero anche essere razionalmente sconosciuti al "truffatore". Non di meno anche queste truffe sono dolorose.

Senza un elevato livello di narcisismo il rutilante mondo dei Madoff non potrebbe esistere. Ancora una volta vediamo come l'emotività se non educata possa portare alla rovina propria o altrui. 

E' interessante notare anche come avvenga qualcosa del genere nel campo degli investimenti finanziari dove ci troviamo spesso a lottare sia contro il mercato sia contro la nostra emotività. Ma su questo argomento ho in animo di fare una conferenza...  

Un test conclusivo. Credete che qualcuno vi potrebbe fregare? 
Attenzione se avete risposto no. Il rischio che giacciate nel semipiano positivo del realismo è elevata.


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