martedì 16 ottobre 2012

Trombin Tax

Grazie allo stimolo del mio amico Ale butto giù qualche pensiero sulla Tobin Tax (d'ora in avanti TT) all'italiana.


La TT è una tassa che si applica (per es. percentualmente) sulle compravendite di valori mobiliari. Nella sua versione originale era stata concepita per limitare i movimenti valutari che sono prodromici a qualunque altra manovra finaniaria, sia di investimento sia speculativa.

Infatti per operare ci si deve procurare la valuta di quello specifico mercato. 

Inoltre i movimenti maggiori dei mercati sono molto meno frequenti di quelli minori, e la "speculazione" in genere opera sui movimenti minori.  

Quindi una piccola imposta sul cambio eleva il livello di profittabilità dell'operazione sottostante e potrebbe rendere non conveniente una operazione di breve termine. 

La TT - se applicata universalmente - può essere effettivamente utile ad evitare che si muovano fortune per guadagnare sulle increspature di mercato e quindi a fare sì che la finanza perda il suo ruolo ancillare rispetto all'economia reale.


Quello che ho letto circa il progetto di questa versione della TT mi lascia un po' perplesso: ha l'aria di essere una patrimoniale mascherata, sulla scia del bollo sul deposito titoli.

Non vado troppo a fondo, sia per brevità sia perchè stiamo parlando del progetto della versione italiana della tassa, che dovrà poi armonizzarsi con la versione europea. 

Ciò nonostante motivi di perplessità ce ne sono, eccome.

La TT 2012 era stata presentata in primavera come una imposta anti speculazione.

Oggi si parla di applicarla solo agli investimenti azionari.

Peccato che nelle ultime due estati i nostri politici si siano scagliati (peraltro sbagliandosi circa la natura del movimento) contro la speculazione sui titoli di Stato, non (prevalentemente) sulle azioni.

Direbbe il vecchio P.M. Di Pietro: "Ma come, fate una tassa anti speculazione e non includete l'oggetto della speculazione per cui vi siete stracciati le vesti?"



Una seconda osservazione deriva dalla critica arcinota che la TT farebbe defluire i capitali all'estero, là dove questa non è applicata.

Forse per questa ragione il legislatore ha deciso che di applicarla solo ai residenti. Per evitare il deflusso dei capitali.

Quindi un investitore estero non la paga.


Ma allora la speculazione internazionale (per es. la S.P.E.C.T.R.E.) potrebbe continuare ad intervenire impunemente con i propri capitali su un nostro titolo esattamente come oggi, tanto sulle azioni quanto sulle obbligazioni.

Però!

Chi paga la tassa alla fine?

Gli investitori in azioni residenti in Italia. 

Vediamo come si comporta questa tassa: possiamo dividerli in tre categorie
- malati di trading
- investitori fai da te / cassettisti
- clienti del risparmio gestito

I primi facendo tante operazioni saranno tra i maggiori contribuenti (almeno in percentuale rispetto al patrimonio), e potrebbero decidere di rallentare il loro approccio al mercato.

Questo farà quasi certamente il loro bene, perché anche se le cose sono leggermente migliorate rispetto ad uno studio di 12 anni fa la massa di questi conti è perennemente in perdita. Non è un caso che li abbia definiti "malati".


I fai da te / cassettisti pagheranno un po', ma non molto, e comunque potranno anche loro decidere se diminuire il ritmo dell'operatività.

I clienti del risparmio gestito non hanno invece potere di influire su quanto pagheranno perchè c'è un gestore che decide quando operare.

I gestori diminuiranno presumibilmente la loro operatività in modo da dominare anche questa variabile, ma resta il fatto che così come è prospettata questa è una tassa sul risparmio che non è allocato sui titoli di Stato.


Qualcuno potrebbe obiettare che la TT favorisce anche i bond societari, ma non è così. 

Questi hanno una aliquota fiscale del 20%, contro il 12,5% dei Titoli di Stato e quindi non è facile trovare un corporate che renda meglio di un titolo del debito pubblico. 

Morale

Lo Stato si è dato un incentivo doppio. Drena risorse e facilita il collocamento dei suoi titoli e passa per essere il giustiziere della notte contro gli speculatori.


Ancora una volta l'arbitro partecipa alla partita e le regole se le fa lui.

P.S. Questo naturalmente deprimerà anche gli utili delle società bancarie.


2 commenti:

anrondi ha detto...

Complimenti per l'analisi totalmente condivisibile, personalmente, unica occasione rispetto a quanto ha fatto il Prof Monti sono d'accordo con lui per l'imposizione della TT SOLO SE adottata a livello Europeo (almeno!Meglio se mondiale ovviamente) questo per valorizzare chi "fa" e genera valore reale (l'industria) a discapito di chi genera valore virtuale ( se va bene)per non dire parassita del sistema (vedi derivati)

Guido Giaume ha detto...

Molte grazie per il suo commento. Mi ha dato lo spunto per fare un post!