venerdì 1 dicembre 2017

Video - Tre domande per evitare le fregature


E’ possibile capire - senza essere esperti - se stiamo investendo in qualcosa di più pericoloso di quello che ci può sembrare a prima vista? Oggi vi propongo 3 domande che hanno questo obiettivo. Rendersi conto dei rischi nascosti che potremmo correre investendo in certi mercati. Alcune semplici riflessioni, ci potrebbero aiutare a capire se la proposta che ci hanno fatto potrebbe celare qualche sorpresa inaspettata. Non è detto che riusciremo a trovare da soli le risposte, ed è anzi possibile che sia necessario rivolgerci ad un consulente per avere chiarezza Ma porsi domande è un buon viatico per valutare ogni offerta. La prima domanda è: Il mercato al quale mi rivolgo è regolamentato? Potrebbe essere regolamentato solo da leggi generiche o al contrario essere pesantemente regolamentato. La compravendita di frutta al dettaglio è regolamentata in modo relativamente generico e in prevalenza sugli aspetti igienici, perché i rischi per il consumatore sono relativamente modesti eccetto quelli sanitari. La compravendita dei valori mobiliari invece è molto regolamentata. Lo scopo di tale regolamentazione è quella di far sì che il mercato esprima il più possibile prezzi che siano allineati al valore del bene trattato per evitare distorsioni e danni. Vi ricordo che ho fatto una puntata in merito alla differenza tra prezzo e valore. Vi consiglio di andare a vederla. https://www.youtube.com/watch?v=Tb-zx... Va da sé che se vi viene fatta una proposta di investimento che fa riferimento a beni utilizzabili come investimenti finanziari (ad es. i diamanti) ed è poco regolamentato il rischio corso è maggiore. E come ben vedete anche in mercati regolamentati e vigilati a volte capitano distorsioni e scandali. La seconda domanda è: ci sono posizioni oligopolistiche? E’ chiaro che in un mercato poco regolamentato dove ci sono pochi venditori è possibile che esistano accordi formali o di fatto o per pilotare i prezzi. Occorre riconoscere che non è assolutamente detto che il cartello dei venditori riesca nell’intento (come nel caso dell’OPEC), ma il pericolo è concreto. Se poi il venditore è monopolista l’andamento dei prezzi potrebbe essere pilotato pesantemente ad es. decidendo quanta merce immettere sul mercato e quindi l’investitore che volesse investire in quel settore dovrebbe chiedere un almeno un extrarendimento per il rischio aggiuntivo che corre. Lo sapevate che il mercato dei diamanti è in sostanza un oligopolio? O che i cosiddetti miners di bitcoin sono una decina e sono tutti provenienti dalla stessa area geografica? La terza domanda è complessa ed è relativa alla struttura del mercato ovvero alla simmetria di rapporti tra venditore e compratore. Il venditore sarebbe disponibile a rifornirsi da noi della stessa merce che ci vende? La risposta potrebbe essere affermativa, ma a prezzi significativamente differenti per es. del 30% in meno. Avete presente le monete da investimento in metalli non preziosi? Ma non solo. Voi potete vendere sul mercato una azione o obbligazione senza prima averla comperata. Ma è possibile trovare esempi di asimmetria anche sul mercato finanziario: infatti non potete vendere certi investimenti senza prima averli comperati. Ed è lì che occorre drizzare le orecchie. Avete presente la puntata scorsa? Non è una sottigliezza, anche se mi rendo conto che questa ultima questione sia un po’ complesso da capire se non si è pratici. Naturalmente dare una risposta adeguata a queste domande non significa avere la certezza di evitare i cattivi affari, ma aiuta.

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