venerdì 27 aprile 2018

Video - Il Costo della Magia


Perché i migliori fondi comuni non hanno patrimoni significativamente maggiori di quelli mediocri? Benvenuti a FS Per rispondere a questa domanda occorre parlare un po’ di psicologia evolutiva. Fino a pochi secoli fa l’uomo viveva in condizioni molto precarie. Non aveva una chiave di lettura razionale del mondo, viveva cioè in un mondo poco comprensibile, magico e pericoloso. Per sopravvivere in queste condizioni avverse Il cervello fin dagli albori si è strutturato in modo tale da fare previsioni sul futuro. Ovvero di creare legami tra avvenimenti, come per esempio i proverbi. Quindi Non è un caso che ancora oggi seguiamo l’oroscopo. Serve per ridurre l’ansia. I legami derivati sono però arbitrari. Sono il frutto di una osservazione soggettiva ed emotiva. E ha perfettamente senso che sia così. Da un punto di vista evolutivo la paura è un sentimento positivo e poiché l’uomo e fisicamente fragile sopravvive il più pauroso. Così per la nostra sopravvivenza ci siamo evoluti nei millenni pavidi e ansiosi. Oggi il pericolo fisico - almeno in questa parte del mondo è molto limitato – tuttavia le nostre reazioni ai quelli che oggi percepiamo come pericoli sono ancora identiche alle reazioni primordiali che avevano i nostri progenitori. Andare allo stadio, ma anche investire ci riporta alla preistoria. La finanza è un settore straordinariamente astratto dove anche persone colte ed intelligenti hanno grandi difficoltà di comprensione e i rischi cui espone sono paragonabili a quelli primordiali. La perdita del patrimonio oggi è assimilabile alla morte sociale. Siamo catapultati in un mondo che non siamo in grado di decodificare facilmente. Siamo in balia di eventi che a noi paiono non interpretabili e poichè il denaro è un oggetto simbolico le questioni di denaro sono per noi fondamentali da un punto di vista emotivo esattamente come lo era per i nostri progenitori trovarsi a tu per tu con un leone. Quindi l’investitore moderno affronta questioni vitali in condizione di - stress, assenza o carenza grave di dati; - modesta consapevolezza dei propri processi mentali - paura di sbagliare; - fatica mentale; Per queste ragioni il processo decisionale è pesantemente influenzato dalla ricerca di tranquillità emotiva piuttosto che da una ricerca di prestazione. Capite quindi che per le grandi case di investimento in queste condizioni è secondario avere prodotti eccellenti. Meglio avere una ampia massa di prodotti e venditori e lavorare sull’emotività. Legare il proprio brand alla fiducia e alla sicurezza piuttosto che alla performance è pagante.

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