venerdì 18 maggio 2018

Video - Se sei un tecnico perchè sbagli?


Se sei un tecnico perché fai errori? Una volta un anziano dirigente mi disse. Se mi affido a te è perché mi aspetto che tu faccia le previsioni giuste. Ma i consulenti finanziari sono obbligati ad essere tutti novelli Guglielmo Tell? Benvenuti Anni fa un signore molto perbene e di buona cultura mi disse che voleva il mio servizio solo se avessi potuto dargli delle indicazioni corrette, cioè senza errori, perché lui che non era un professionista poteva permettersi di farli gli errori, mentre da me si aspettava solo previsioni giuste. Gli chiesi: ma secondo te perché i laureati in statistica non sbancano i casinò? Eppure sono dei tecnici. Così il signore in questione capì che da investitore emotivamente provato si era dimenticato dell’esame di statistica che aveva dato 40 anni prima. Al di là dell’aneddoto occorre mettere a fuoco un paio di cose interessanti. La prima è che un consulente deve avere un metodo per investire, la seconda che gli errori anche nei metodi giusti sono inevitabili. Guardate che avere un metodo per investire sembra scontato ma non lo è. Molto spesso capita che ci si occupi degli investimenti esattamente come ci si occupa della dispensa di casa. Il riso finisce? Andiamo a comprarlo. Il bot scade? Passo in banca. Poi a seconda della moda del momento si compera una cosa qualsiasi. In questo modo, che è casuale, i risultati che si ottengono sono casuali. Quindi non c’è da stupirsi che le cose non vadano secondo le aspettative. Ma c’è di peggio. Se non si ha la consapevolezza che investire è un processo industriale si finisce con il pensare che il metodo non sia importante perché non dà i risultati che speriamo. Tutti noi sappiamo che nei processi produttivi ci sono degli scarti. Tutte le volte che accendiamo la macchina non pensiamo mica che il 70 % della benzina non viene usata per spostarci ma viene dispersa nell’atmosfera. Ci limitiamo a godere del fatto che senza fatica andiamo da qui a là. E allora perché gli scarti del processo di investimento, cioè le perdite, ci sembrano cos’ differenti? Perchè il denaro è materiale simbolico. Racchiude le nostre speranze e i nostri desideri inconsapevoli. Perdere del denaro è molto peggio che sprecare due terzi della benzina che mettiamo nel serbatoio. Il denaro perso, lo sapete perché ve l’ho già detto, fa soffrire il doppio rispetto al piacere del denaro guadagnato. La mente umana rifugge il dolore e tende al piacere: quindi un processo di investimento anche se di successo è necessariamente doloroso. Infatti gli scarti del processo sono già rilevanti in sé, in quanto in un processo probabilistico riuscire ad azzeccare 7 decisioni su 10 è un ottimo risultato. Ma non solo, il dolore delle decisioni sbagliate conta doppio rispetto al godimento delle decisioni giuste. Quindi invariabilmente il cliente anche quando guadagna avrà in mente che il proprio consulente sia uno che non ci acchiappa molto, anche quando è bravo, altrimenti non si spiegherebbe perché lui sta soffrendo così tanto. Non solo. C’è una distorsione anche peggiore. Il cliente non supportato preferisce correre rischi che non vede piuttosto che quelli che vede. Quando i BOT italiani hanno iniziato a rendere poco molti risparmiatori anziché mettere una fettina dei propri risparmi in borsa hanno preferito comperare Argentina e Parmalat, semplicemente perché non le vedevano oscillare. E non si rendevano conto di quanto stessero rischiando. E oggi forse non siamo in condizioni troppo dissimili con certe obbligazioni... Ben signori la morale è che occorre un metodo e che gli errori sono inevitabili. E quindi il denaro che guadagnate con gli investimenti ve lo dovete sudare proprio come se steste lavorando.

Nessun commento: