Se vi proponessi un investimento che dura 4 anni e che offre una
cedola di quasi il 4,5% lordo, se tutto va bene, immagino lo sottoscrivereste
al volo…
Questo investimento è in effetti offerto oggi da una importante
banca.
Abbiate pazienza ma non vi svelerò quale, anche perché sto per
demolirlo.
Premetto che la scelta della mia vittima è assolutamente casuale:
ce ne sono montagne di proposte uguali, e forse anche peggiori.
Certamente vi hanno informato che prima di investire, il
proponente è obbligato a consegnare una montagna di carte. Tra queste c’è anche
quella che vi offre le informazioni chiave sull’investimento. Si chiama KIID ed
è un po’ come Woody Allen: vi racconta tutto quello che avreste sempre voluto
sapere ma non avete mai osato chiedere.
Cercate un kiid di un certificato qualsiasi e proviamo a leggerlo
insieme. Io il mio voi il vostro.
Nella prima pagina c’è il nome della banca che prende i vostri
soldi. Segue, sempre in prima pagina, una spiegazione molto tecnica di come
viene determinato il rendimento. A meno che non siate professori di Logica
Matematica quella pagina potete saltarla.
Andate dritti alla seconda pagina. Lì ci sarà una tabellina dove
c’è scritto “Scenari” o qualcosa del genere. E’ una proiezione di come
potrebbero andare le cose.
Per la normativa gli scenari devono essere quattro.
- Quello di stress
- Quello sfortunato
- Quello fortunato
- Quello molto fortunato.
Alla fine del periodo di detenzione, cioè alla scadenza vedrete i
guadagni e le perdite che potreste fare.
In quello molto sfortunato perdete il 24% all’anno. Vabbè ma tanto
non capita mica, vuoi che sia proprio così jellato…
In quello mediamente sfortunato perdete il 16% all’anno.
In quello mediamente fortunato guadagnate il 4% all’anno e, colpo
di scena, è lo stesso rendimento del caso fortunatissimo.
A questo punto dovrebbe esservi già venuto un dubbio.
Ma come? Se va male perdo il 24 o il 16 e se va bene guadagno il
4%?
Ma non basta. Se andate oltre c’è scritto che in caso di problemi
voi siete creditori non garantiti della banca. Vabbè ma tanto la banca non
fallisce… Non c’è problema.
Poi però ci sono i costi. Ah Ci sono i costi? E sì i costi di
ingresso. Quasi un punto all’anno. E li paghi tutti all’inizio. Parti cioè da
quasi -4%. praticamente la prima cedola è già andata.
Quindi se lo vendi prima della scadenza devi aver fato un bel
guadagno.
Poi la domanda finale. MA se avessi bisogno di soldi posso vendere
anche in perdita? Certo puoi provarci! Però la banca non garantisce che
qualcuno lo comperi o per dirla in gergo tecnico non c’è obbligo di creare un
mercato secondario.
Quindi ricapitolando: Mi offri una cedola del 4 e rotti per cento.
Fantastico, però nei conti che mi fai vedere per legge c’è scritto che se va
male perdo il 24 o il 16 per cento all’anno e se va bene guadagno il 4? 4 a 1
direbbero i bookmaker. E in più devo pagare per entrare e devo sperare che la
banca non abbia problemi finanziari e se volessi vendere prima devo sperare di
trovare uno che me lo comperi?
Apperò!
Apperò!
Interessante quello che si può capire leggendo due paginette su
tre di un KIID.
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