venerdì 1 marzo 2019

Attenti alle eredità



Avere uno zio che ci lascia un’eredità è tra le fantasticherie che ciascuno di noi ha fatto almeno una volta. Diversamente è raro che il pensiero dell’eredità compaia nelle nostre menti a livello razionale, se non a ridosso delle emergenze.

Nella realtà ricevere una eredità potrebbe diventare un problema. E non sto parlando delle eredità dove i debiti superano gli attivi, quelle che, se avete avuto un consulente sagace, avrete accettato con il beneficio di inventario. Parlo di eredità chiaramente in attivo.

In Europa, per es. in Francia, Germania, Svizzera, Spagna, gli eredi sono già oggi gravati in modo sostanziale. Ho avuto modo di seguire una mia cliente svizzera che ha ereditato da un suo fratello titoli e un immobile in Inghilterra. Per dirla in gergo tecnico ha pagato una fucilata, su un patrimonio di un milione, che in italia sarebbe passato in franchigia. Eppure lei fiscalmente residente in Italia, non ha pagato nulla allo Stato italiano ma ha pagato molto al Regno Unito e alla Confederazione Elvetica. Mi direte, ma quello è un caso speciale.


Sicuramente, ma quanti italiani che hanno comperato una seconda casa, sia in Italia sia all’estero hanno anche preso in considerazione le problematiche successorie per evitare  problemi ai propri discendenti? E quanti tra le valutazioni di un investimento in titoli hanno incluso tra i parametri anche le problematiche successorie? In genere si resta affascinati ed emozionati da un’idea e poi si lascia il resto al caso, rifiutando comprensibilmente l’idea di un evento spiacevole.

Vi offro due spunti di riflessione per pensare in modo differente al vostro patrimonio familiare. I nostri figli statisticamente hanno una probabilità su due di dover fronteggiare un divorzio. E’ un discorso antipatico, ma lo avete mai preso in considerazione? E avete preso in considerazione gli eventuali riflessi di questo evento sul patrimonio di famiglia? 

E cambiando completamente discorso: siete consapevoli che anche in Italia si sta delineando sempre più nettamente l’imbuto immobiliare?

Gli italiani hanno molte case ma pochi figli. Quindi da un lato la domanda di case è diminuita e con essa i prezzi. Ma c’è anche un altro aspetto: la concentrazione di un ampio patrimonio immobiliare in capo a relativamente pochi soggetti.

I nostri figli e i nostri nipoti riceveranno in eredità molte case, più di quelle che abbiamo ricevuto noi. E ne dovranno sostenere i costi sia per la manutenzione sia per la fiscalità. 

Noi oggi non vendiamo le case perchè i prezzi sono bassi, ma un giorno queste stesse case passeranno ai nostri eredi che dovranno mantenerle a volte con fatica o svenderle perchè avranno bisogno di liquidità in fretta.

Ultimo ma non ultimo c’è la questione successoria. Da una ventina d’anni lo stato italiano è un paradiso fiscale per i trasferimenti mortis causa, ovvero per le eredità.

Ma siamo sicuri che potrà durare?
Ci sono molti modi per inasprire la fiscalità nel settore: basta per esempio ridurre sensibilmente la franchigia che adesso è di un milione di euro per erede.
Questa operazione sarebbe politicamente sostenibile se permettesse di continuare a finanziare pensionamenti anticipati o misure di sostegno ai redditi bassi, come vedremo nella prossima puntata.
Se riteneste di dover approfondire il vostro caso personale non esitate a contattarmi.
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