mercoledì 28 ottobre 2009

Spezzatino bancario

, Cellino Associati SIM, Cellino e Associati SIM

Prendo spunto dalla dichiarazione del governatore della Banca di Inghilterra del 21 ottobre scorso.

Questi - per evitare nuovi crac - auspicava, più che una nuova regolamentazione dei mercati, una divisione dei ruoli delle banche, separando le attività più rischiose da quelle più stabili. Ad esempio scindere le attività di deposito da quelle di investimento.

Presento orgoglioso il mio intervento fatto il 12 ottobre al Business Club di Manageritalia, a Torino il cui titolo era:

Possono i risparmiatori evitare il prossimo disastro?
Una proposta semplice di autotutela.

Dopo aver esaminato la genesi della recente crisi esaminavo il “peccato originale” del risparmio notando che:

1) il risparmio è creato dalle famiglie e assorbito dalle imprese; in origine veniva raccolto dal sistema creditizio con strumenti semplici e trasparenti come i conti di deposito.

2) Grazie a tale attività il sistema bancario ha assunto il ruolo di “cassaforte delle famiglie” guadagnandone la fiducia.

3) Nel corso degli anni per raccogliere il risparmio sono stati presentati e consigliati alle famiglie strumenti finanziari via via sempre più complessi e meno trasparenti. Questo ha significato per le famiglie una crescente difficoltà di comprensione delle proposte mentre ha comportato guadagni sempre maggiori per i proponenti.

4) Le banche si sono trasformate da semplici raccoglitori di denaro in gestori e consulenti dei risparmiatori. Facendo emergere un inevitabile e colossale conflitto di interessi perché la consulenza è stata svolta consigliando prodotti sul cui collocamento gravava un interesse specifico e diretto: la banca da depositaria si è trasformata in gestore di patrimoni e in consulente interessato.

5) Le famiglie non hanno percepito questo mutamento epocale e hanno continuato a nutrire fiducia in quella che era ancora percepita come “la cassaforte”.

6) Oggi sebbene il sistema bancario abbia dimostrato di non disporre dell’indipendenza per fare consulenza nell’interesse del cliente, continua a drenare la massa dei risparmi.


Concludevo con un consiglio semplice e facilmente eseguibile

Dividere i ruoli per ridurre i conflitti di interesse

- La Banca deve offrire i servizi che sa fare meglio e cioè la custode dei patrimoni e la finanziatrice di imprese.
- La consulenza indipendente aiuterà i risparmiatori nei propri investimenti.

Ovviamente se le banche in un futuro dimostrassero di saper fare consulenza indipendente - per esempio scindendosi e accogliendo così il suggerimento del Governatore della Banca d’Inghilterra - saranno accolte con calore nel novero dei concorrenti leali: inizierà una bella sfida professionale a vantaggio del cliente.

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