venerdì 16 marzo 2018

Video - Cosa fare della liquidità


Le statistiche rivelano che gli italiani hanno una montagna di liquidità sui conti correnti. Voi siete in questa statistica? Avete provato ad uscirne e non siete rimasti contenti di come vi è andata? Oggi vi spiego perché. Una importante casa di investimenti stima in 1400 miliardi di euro la liquidità degli italiani sui conti correnti. E’ una torta che fa gola: applicando infatti anche un modestissimo (per modo di dire) 0,75% di commissione di gestione annua si ottiene una cifra che supera i 10 miliardi di euro all’anno di commissioni che potrebbero essere incassate. Poichè oggi i depositi e le obbligazioni sicure a breve termine hanno rendimenti negativi, per provare a guadagnare non resta che investire. Così negli ultimi anni sono nati fondi che provano a replicare la funzione dei depositi: investono in obbligazioni, materie prime e qualsiasi altro asset che possa dare rendimenti positivi e bassa volatilità. Gli statistici che creano gli algoritmi per la gestione di questi fondi specificano che esiste una ragionevole speranza che l’oscillazione negativa di alcune asset class sia compensata da oscillazioni positive di altri asset e che il rendimento medio sia positivo. Però - e questo è sempre chiaramente specificato – l’orizzonte temporale sul quale si deve fare i conti è quello tipico di un investimento, non meno di tre anni. Questo fatto ha almeno una implicazione non banale che deve essere rappresentata chiaramente al cliente al momento della vendita: anche se è un investimento a basso rischio ci saranno dei periodi nei quali le cose potrebbero non andare bene. Se questo punto non è chiaro si potrebbe arrivare al paradosso che il prodotto ha funzionato secondo le specifiche, ma il cliente alla fine non è contento. Se l’aspettativa del cliente è replicare il vecchio conto deposito e il consulente è un po’ emotivo e desideroso di compiacere il cliente, entrambi potrebbero cadere nella cosiddetta congiura del silenzio. Ovvero io non chiedo e tu non dici. Il cliente crederà di comprare un deposito e il consulente penserà che sia palese che sta vendendo un investimento. Poichè ci sarà sempre un momento nel quale il cliente registrerà un ritracciamento della quotazione se questa discesa se non sarà minima, il cliente non sarà preparato e poiché è noto che le perdite sono doppiamente dolorose rispetto ai guadagni questi si sentirà tradito. Naturalmente oltre ai fondi c’è anche un altro modo per remunerare la liquidità. Fare offerte in perdita, a tempo limitato. Quando la banca X offre un rendimento positivo per sei mesi sul denaro fresco che le portate è evidente che ci sta perdendo. Ma sa anche che alla fine recupererà quanto vi ha dato con gli interessi, in un modo o nell’altro. Proprio come non esiste l’elisir dell’eterna giovinezza è opportuno prendere coscienza che in certi momenti certe cose non possono essere fatte. In questo periodo dobbiamo scegliere. O cercare una oscillazione limitata con la speranza di avere un piccolo rendimento, o nessuna oscillazione e accettare perdita certa di potere di acquisto.

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